RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Reggio Calabria 22.09.2013 A Tutti gli - TopicsExpress



          

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Reggio Calabria 22.09.2013 A Tutti gli Organi di stampa Non scrivo nei soliti panni del sindacalista, ma bensì vestendo quelli del tifoso della Reggina pur “non praticante” e di ex calciatore delle giovanili dell’allora A.S. Reggina degli anni 70, il quale rimane perplesso relativamente alle pessime condizioni del terreno di gioco del “Granillo” e di come ai giorni nostri è così difficile porvi rimedio. Anche quella che sarebbe dovuta essere assimilabile alla superficie levigata di un biliardo, invece, è utilizzabile emblematicamente per raffigurare le innumerevoli criticità della nostra città. Infatti, il campo appare con chiazze di verde disomogenee, aree dove l’erba manca o è del tutto rada o ingiallita, avvallamenti e disomogeneità della superficie che attestano e certificano le pessime condizioni del rettangolo di giuoco. Tali caratteristiche negative, conseguentemente, rendono difficile il controllo della palla e aumentano esponenzialmente il pericolo di infortuni per i calciatori. L’erbetta è stata ideata anche come necessario cuscinetto tra il terreno e la muscolatura degli atleti i quali a fine partita, fanno registrare puntualmente, indolenzimenti e contratture diversamente evitabili. In un torneo, quello di B, dove i virtuosismi e la classe non sono elementi del tutto sconosciuti, con tale campo, tutto diventa più difficile e va a detrimento dello spettacolo eloquentemente sfalsato. Oltre alla diminuita opportunità per la squadra di casa di poter giocare e sfruttare a pieno il fattore campo, le condizioni del rettangolo di gioco sono pessime anche dal punto di vista estetico rilevabile sia dal vivo che televisivamente, con una consequenziale caduta di immagine per la squadra, per la società e soprattutto per la città. Lo stadio risulta essere da anni dato in gestione alla società Reggina Calcio la quale è direttamente responsabile anche della qualità dell’erba che ricopre la superficie dove si svolge la partita. Non è di poco conto ricordare che questo è l’anno in cui ricorre il centenario dalla fondazione della Reggina e il mega spettacolo di apertura del torneo è avvenuto in una cornice cromatica insufficiente. Quindi è da ritenere che i mesi estivi siano trascorsi botanicamente in modo infruttuoso con una società incapace di presentare un campo degno di questo nome. Avere in esclusiva uno stadio il cui terreno non viene per mesi utilizzato e quindi sottoposto a reiterati stress da calpestio è un vantaggio rispetto al passato. Dopo la prima di campionato si è appreso che in tutta emergenza la società avrebbe provveduto a rifare il campo con la definitiva risoluzione del problema. Oggi dopo la partita con il Novara, Il rimedio è apparso inconsistente ed inconcludente. La mia perplessità d’apertura, è amplificata dalla considerazione che negli anni scorsi, quando ancora non esisteva il “S. Agata”, nel vecchio stadio “Comunale” il campo principale era utilizzato spasmodicamente per allenamenti, partite del giovedì e della domenica della prima squadra, per i tornei della “Primavera” e della “Beretti”, per le partite delle squadre dilettantistiche e addirittura per i tornei tra i professionisti della città, eppure le condizioni del campo non erano lontanamente paragonabili a quelle attuali. Se non ricordo male l’assessorato comunale allo sport del tempo, oltre a concederlo con molta facilità, lo affittava finanche a chi ne faceva richiesta. Forse esiste la possibilità di dipanare i dilemmi da me sottoposti alla vostra attenzione ed è tutta riposta nei miei ricordi di giovane calciatore in cui ancora vive la figura di un custode dello stadio che curava il manto erboso come se fosse una propria creatura, persona molto distinta che rispondeva al nome di Sig. Mazzitelli. Nuccio Azzarà
Posted on: Sun, 22 Sep 2013 17:10:14 +0000

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