Regione Sicilia, all’Ars un nuovo ddl sui casinò: La proposta - TopicsExpress



          

Regione Sicilia, all’Ars un nuovo ddl sui casinò: La proposta di Sammartino Si riaccende l’interesse per i casinò in Sicilia, dibattito che da anni divide l’opnione pubblica. La politica siciliana fa un passo avanti verso la riapoertura, portando con urgenza all’analisi della Commissione Affari Istituzionali dell’Ars il disegno di legge voto 180, che ha come titolo, appunto “Casinò in Sicilia”. La procedura d’urgenza è stata decisa dalla conferenza dei capigruppo dell’Ars su richiesta del capogruppo di Articolo 4 Luca Sammartino. “Quella della realizzazione dei casinò è una opportunità che la Sicilia non deve più farsi sfuggire. Troppo spesso i turisti lasciano l’isola per dirigersi sulla vicina isola di Malta dove si può anche giocare in un casinò. Ed anche sul territorio italiano il ricorso ai sistemi di gioco on line quasi sempre gestiti dall’estero fa si che questo genere di attività si svolga regolarmente ma indirizzando su altri territori i vantaggi e con scarse possibilità di controllare i flussi finanziari” sottolinea il giovane capogruppo di Leanza. E per non spegnere l’interesse e i riflettori sull’argomento forse serve proprio l’entusiasmo della nuova generazione di siciliani che del casinò in Sicilia ha solo sentito parlare, ma che avrà certamente almeno una volta, visitato qualche casinò in giro per il mondo. “Appare urgente ed opportuno dare il via libera ai casinò in Sicilia nell’ambito di una legge organica che preveda anche il controllo sui flussi finanziari ottenendo un doppio risultato: da una parte cogliere l’occasione di sviluppo, dall’altra togliere il sistema del gioco al controllo da parte di società estere o, peggio, allo sfruttamento del vuoto normativo da parte della criminalità organizzata. Si tratta di iniziativa – conclude Sammartino – che possono contribuire in maniera significativa allo sviluppo della Sicilia anche in termini di attrattività turistica”. Si tratta di una legge-voto che sarà approvata velocemente alla Regione perchè non prevede alcun impegno di spesa, che dovrà essere poi esaminata dal Parlamento nazionale, che deciderà se approvare o bocciare ancora una volta le speranze di una parte della Sicilia. “Vedremo quali saranno i politici che diranno no – sottolinea Sammartino – Dobbiamo smetterla con l’ipocrisia di dire che il gioco è rischioso e, quindi, osteggiare l’apertura dei casinò, quando permettiamo quotidianamente le slot, i gratta e vinci e gioco on line”. Sulla riapertura dei casinò in Sicilia si era espressa favorevolmente anche il nuovo assessore al turismo, Michela Stancheris. “Ritengo che non ci sia nessun rischio. Anzi, reputo che siano un ottimo volano per il turismo creando nuovo afflusso e facendo girare l’economia” immaginando Taormina e Cefalù “due località idonee, turisticamente forti” in Sicilia. L’attuale governo nazionale però non avrebbe concesso grandi speranze. Sembra che Crocetta, qualche settimana fa, abbia parlato con il ministro dell’interno Angelino Alfano, che a sua volta avrebbe spento l’entusiasmo del governatore su questo tema. Il suo predecessore, l’ex ministro Cancellieri, già prefetto a Catania, invece diveva che la riapertura dei casinò potrebbe essere riesaminata alla luce del fenomeno di slot machine e videogames, che attirano l’interesse incontrollato dei cittadini. Intanto Taormina spera. Il Casinò della Perla del Mediterraneo restò aperto dal 1963 al 1965 a Villa Mon Repos, luogo d’attrazione in quel periodo dei più grandi divi dell’epoca, da Gregory Peck a Marlene Dietrich, da Gilbert Becaud a Dionne Warwick. Il direttore era il commendatore Domenico Guarnaschelli, già gestore del Casinò di Tripoli, che tentò di utilizzare una vecchia legge, secondo la quale tutti gli italiani residenti in Libia e rientrati in Italia potevano ottenere un permesso speciale per riprendere le loro attività. La casa da gioco di Taornina chiuse per sempre i battenti nel ‘65 manu militari con l’intervento della polizia, dopo che il Parlamento si interessò al caso. E’ indubbio che la presenza del casinò attirerebbe in Sicilia un gran numero di turisti e giocato, che adesso si riversano esclusivamente a Malta e nel Nord Italia (St. Vincent, Venezia, Campione e Sanremo) che si avvalgono di una legge contro la concorrenza transfrontaliera, mai applicata tra Sicilia e La Valletta. Inoltre una casa da gioco sull’isola, dicono in molti, potrebbe essere volano per l’economia anche in bassa stagione. Ma il cospicuo giro di soldi che genererebbe una casinò, secondo i detrattori, potrebbe suscitare l’interesse della criminalità organizzata e delle lobbies di potere
Posted on: Thu, 03 Oct 2013 08:37:01 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015