Tares, una banca spende meno del fruttivendolo - Bologna, 12 - TopicsExpress



          

Tares, una banca spende meno del fruttivendolo - Bologna, 12 giugno 2013 - SOSPESA per gran parte dei cittadini la prima rata dell’Imu sulla prima abitazione, i bolognesi possono ora dedicarsi al pagamento di un’altra tassa, anche se sarebbe meglio definirla un tributo: la Tares, la nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti e per l’erogazione dei servizi ambientali che, a partire da fine 2013, sostituirà definitivamente la vecchia Tarsu. Con diversi rimpianti, soprattutto per il portafoglio.Osteggiata fin dalla sua prima comparsa perché troppo esosa, la Tares è stata congelata dal governo, ma la sua stangata resta comunque dietro l’angolo. Tanto che ieri la giunta comunale ha approvato con una delibera le tariffe per il 2013.COME SI PAGA. Le tariffe, valide per utenze domestiche e non domestiche, potranno eventualmente essere modificate, visto che il testo deve comunque ancora ricevere l’ok definitivo del Consiglio comunale. La riscossione della tassa è però dietro l’angolo: il pagamento della prima rata dovrà infatti avvenire entro 15 luglio.Chi è terrorizzato dall’ondata di rincari che porterà la Tares può per ora stare tranquillo: il primo versamento, infatti, è stato calcolato dal Comune prendendo a riferimento i vecchi parametri della Tarsu, e dunque sarà in media più leggero. I veri dolori per il portafoglio arriveranno tra sei mesi, quando, entro il 15 dicembre, bisognerà saldare tutto: in quel caso si calcolerà il dovuto tenendo conto delle nuove tariffe della Tares e, dal totale, sarà sottratto quanto già versato con la prima rata.LE FAMIGLIE. Cosa cambia per le tasche dei cittadini? Come si può vedere nella tabella (clicca e guarda la tabella), gli aumenti colpiranno soprattutto chi ha appartamenti di ampia metratura e con molte persone dentro: in base alle tariffe approvate dalla giunta si va da un aumento di 40 euro per un’abitazione da 56 metri quadrati dove vivono due persone ai 106 in più che dovrà pagare una famiglia composta da quattro persone che abita in un appartamento da 100 metri quadrati. Variabili decisive sono dunque la grandezza della casa e il numero di persone che ci vivono dentro: più aumentano questi due parametri, più cresce la Tares. «Non solo vengono penalizzati i possessori di appartamenti spaziosi, ma soprattutto le famiglie numerose» sottolinea Alberto Zanni, presidente di Confabitare.LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE. Non se la passano meglio i proprietari di negozi, ristoranti e attività professionali. L’ondata di aumenti colpirà anche loro, e, in alcuni casi, con forti aumenti rispetto al saldo della vecchia Tarsu. Tra i più colpiti ci sono ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub: per un locale di 100 metri quadrati il conto della Tares sarà di 2.625 euro, con un aumento di più di mille euro rispetto al saldo della Tarsu del 2012. Cattive notizie, poi, anche per i negozi di ortofrutta, pescherie e fiorai, che dovranno sborsare, per un negozio di 20 metri quadrati, 343 euro in più, mentre mense, birrerie e paninerie arrivano a +396.CHI SI SALVA. Eppure c’è anche chi dall’arrivo della Tares avrà solo di che guadagnarci. Le banche, per esempio, vedranno calare mediamente della metà il saldo dovuto al Comune: un istituto di credito di 150 metri quadrati verserà infatti di Tares 472 euro, 413 in meno rispetto a quanto avrebbe dovuto sborsare con la Tarsu (885 euro). Piccoli risparmi, poi, dovrebbero esserci anche per uffici, agenzie, studi professionali, negozi di abbigliamento e calzature, cartolerie, sebbene nell’ordine di poche decine di euro.Infine, i paradossi: con la Tares un fruttivendolo o un fioraio che lavora in un negozio di 20 metri quadrati deve dare al Comune 673 euro. Una banca di grandi dimensioni, invece, 472 euro, mentre un negozio di abbigliamento 549. L’unica speranza per evitare la stangata? Il provvedimento del governo che, nella riforma della tassazione della casa, comprenda anche la tariffa sui rifiuti, evitando così l’arrivo della Tares.di ANDREA ZANCHI
Posted on: Wed, 12 Jun 2013 16:00:36 +0000

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