11 Novembre 1961: la strage degli innocenti. inviato su Africa, - TopicsExpress



          

11 Novembre 1961: la strage degli innocenti. inviato su Africa, Difesa e Sicurezza, Internazionale, Politica Italiana by Antonello Leone 1 Votes Il 1960 fu un anno pieno di avvenimenti importanti a livello internazionale. Viene costituita l’EFTA (Associazione Europea di Libero Scambio) da parte di sette Paesi dell’Europa Centro-Settentrionale guidiati dal Regno Unito, e viene costituito l’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio), che riunisce inizialmente Arabia Saudita, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Nigeria e Venezuela, mentre i venti Paesi più industrializzati dell’Occidente danno vita al OCDE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Ma è soprattutto il continente africano ad offrire i più importanti eventi dell’anno, con molti paesi che raggiungono la loro indipendenza dopo un lungo periodo di colonizzazione straniera. Ottengono l’indipendenza il Camerun (ex francese), il Togo, il Madagascar, il Ghana, la Somalia, il Dahomey, il Niger, l’Alto Volta, la Costa d’Avorio, il Ciad, la Repubblica Centro-Africana, il Gabon, il Senegal, Il Mali, la Nigeria, la Mauritania e il Congo (ex francese ed ex belga). Ed è soprattuto questo che al momento della sua indipendenza creerà non pochi problemi all’intera comunità internazionale. Proclamata l’indipendenza dal Belgio, molti secessionisti fomentati dalle grande compagnie minerarie occidentali scoppiano nelle regioni del Katanga e del Kasai; ottenuto l’intervento dell’ONU, il Primo Ministro Lumumba viene destituito e fatto arrestare dal presidente Kasavubu, che affida la guida del Paese al comandante in capo dell’esercito, il colonnello Mobutu, e sarà proprio quest’ultimo che genererà tutto ciò che avverrà l’anno dopo. Con la connivenza del governo centrale, il leader dei secessionisti katanghesi Ciombè fa assassinare l’ex Primo Ministro Lumumba; un massiccio intervento militare dell’ONU farà scatenare ancora di più la situazione, con il Segretario Generale delle Nazione Unite che cadrà vittima di un attentato nel mese di novembre. Lo stesso mese in cui l’Italia pagherà a caro prezzo il suo esordio in una missione ONU, dopo solo 6 anni dal suo ingresso nella NATO. Il 7 novembre 1960 nasce il Distaccamento 46a Brigata Aerea Congo, la partecipazione italiana alla missione ONU in Congo, il cui compito era quello di assicurare il 70% delle attività di trasporto aereo, rifornendo e collegando i vari centri ONU sparsi in tutto il Congo. L’11 Novembre 1961 partono due C119 dell’Aeronautica Militare Italiana con i simboli delle Nazioni Unite dall’aeroporto di Kadima, destinazione Kindu. Nei due aeroplani ci sono 13 Militari dell’Aeronautica Militare. Arrivati a Kindu, iniziano le operazioni di sbarco delle attrezzature. Verso le 13,00 ora locale, si dirigono ad una mensa per il pranzo non molto distante dall’aeroporto. Sembrava che andasse tutto bene, ma all’improvviso entrano nel ristorante una quarantina di militari congolesi completamente ubriachi, che alle grida “squartiamo i maiali” si dirigono verso i militari italiani e lì inizia la tragedia. I 13 militari italiani vengono assaliti e aggrediti con una ferocia che definire bestiale non rende perfettamente la realtà dei fatti; vengono massacrati con armi da fuoco, ma non del tutto morti, vengono trascinati al di fuori del ristorante e vengono uccisi definitivamente a colpi di macete. Dopo di che, vengono caricati su dei camion e portati nell’entroterra, vicino ad un paese dentro la foresta congolese, dove praticano ancora il cannibalismo e i loro corpi vengono venduti al mercato nero per 14 Franchi al Chilogrammo. Al momento della tragedia, le autorità locali divulgarono la notizia che i militari ubriachi li avevano scambiati per soldati belgi, una versione successiva disse che i militari italiani, in realtà stavano trasportando delle armi per conto dell’ONU e che sarebbero andate ai soldati malesi. Si disse anche, e fu la versione ufficiale del governo italiano, che i militari italiani furono soltanto aggrediti nella mensa e che forse soltanto uno di loro era morto e che gli altri 12 militari erano stati arrestati e portati in una stazione della polizia congolese e che soltanto dopo più di una settimana i loro corpi furono ritrovati non si sa dove e non si sa come. Oggi ricorre il 47° anniversario della più grave perdita delle Forze Armate del dopoguerra (fino alla strage di Nassyria) e non fu per combattimento. Oggi, il Congo non è molto cambiato. Ci sono gravi problemi di stabilità politica e quelle vittime morirono per nulla. Oltre a loro morirono altri 9 militari italiani tra il 1960 e il 1961: Lamponi Mario (Maresciallo Motorista) Celli Sergio (Capitano Pilota) Giorni Dario (Tenente Pilota) Quadrini Italo (1° Aviere Montatore) Soru Raffaele (Caporale C.R.I.) Parmeggiani Amedeo (Maggiore Pilota) De Luca Onario (SottRemoti Francesco P. (Tenente Medico) Quadrumani Nazzareno (Maresciallo Motorista) Paga Francesco (Sergente Marconista) Marcacci Martano (Sergente Elettromeccanico) Possenti Silvestro (Sergente Maggiore Montatore) Monelli Giorgio (Capitano Pilota) Garbati Giulio (Sottotenente Pilota) Di Giovanni Filippo (Maresciallo Motorista) Mamone Antonio (Sergente Marconista) Fabi Armando (Sergente Maggiore Elettromeccanico) Stigliani Nicola (Sergente Maggiore Montatore) Nisi Elio (Capitano Pilota) De Risi Giovanni (Maresciallo Pilota) Fondi Tommaso (Maresciallo Motorista) Sceglimbeni Giuseppe (Maresciallo Marconista) A questi ventidue soldati, si dovrebbe dedicare qualcosa di più di una banale stele in pietra, visibile da chiunque arrivi all’aeroporto di Fiumicino e con il treno si diriga a Roma. Qualcosa di più,About these ads
Posted on: Tue, 30 Jul 2013 20:50:28 +0000

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