20 IL CONCERTO - TopicsExpress



          

20 IL CONCERTO Pechino Dicembre 2008 “No no per favore basta, ti ho detto che non ho più niente!” “Fuori i soldi, non te lo ripeto più!” “Ti ho detto che non ho niente…” “Pezzente non meriti nemmeno di vivere.” “Per favore basta, mi state massacrando!” Wu Yfan camminava con andatura stanca quando sentì quelle urla disumane provenire da sopra il ponte. Strizzò bene gli occhi e mise a fuoco l’immagine di un ragazzino che veniva massacrato di botte da tre teppisti, visibilmente più grandi e grossi di lui. Senza pensarci troppo si avviò a passo spedito verso di loro. Ne afferrò uno per il bavero del cappotto e lo lanciò in aria. Poi prese un altro per il colletto dela giacca e lo sbattè con le spalle al muro e all’ultimo ruppe il naso. I tre scapparono a gambe levate chiedendosi chi fosse quel demonio. Il ragazzino giaceva tremante in un angolo e lo guardava terrorizzato. Aveva il viso tumefatto, un occhio nero e il labbro spaccato. Yfan lo fissò. “Come ti chiami?” gli chiese “Non farmi del male, ti prego!” gli disse il ragazzo “Come ti chiami?” ripetè Yfan “Zitao!” rispose il ragazzo Yfan si piegò, estrasse un fazzoletto dalla tasca e gli pulì il viso dal sudore, dalle lacrime e dal sangue. Poi prima che il ragazzo svenisse se lo caricò sulle spalle e lo portò con sé, nella baracca dove viveva. Quando ZItao si svegliò due ore dopo era pulito e medicato. Yfan era seduto su una sedia e lo fissava. “Perché hai fatto questo per me?” chiese Zitao “Perché sei una povera anima disperata come me!” rispose Yfan Da quel giorno divennero inseparabili. ROMA 2013 “Kris che ci fa qui?” Chiese Tao “Chi diavolo è?” chiese Giorgia spaventata tirandosi su la coperta “Sono un amico di Tao!” disse Kris con un ghigno fissando Tao negli occhi “Come sei entrato?” chiese Tao “Non dovresti farmi queste domande, no?” fece Kris “Lasciala fuori da questa faida, Kris!” “Venendo qui stanotte nel calderone ce l’hai buttata tu!” KAi camminava a passo svelto. Aveva provato a chiamare Tao e Kris tante volte ma nessuno dei due aveva risposto. Era preoccupatissimo. Avanzava tra i palazzi, le pozzanghere e le foglie adagiate con grazia sull’asfalto. Faceva freddo. Provò a sfregarsi le braccia per riscaldarsi ma nulla. Arrivò di corsa all’indirizzo, entrò nel palazzo e lesse i citofoni. “De Rosa Ginevra!” Un flash. Tornò indietro. Pensò a lei. La ricordò… Un brivido gli percorse la schiena. Immagini disordinate gli affollarono la mente. Durò poco. Si ridestò da quel sonno, con quegli occhi ancora impressi nella mente salì di corsa le scale. Trovò la porta aperta. Entrò in punta di piedi. La luce era accesa. Osservò le foto nel corridoio. La riconobbe. Si soffermò su un viso triste racchiuso in una cornice d’argento. Stava per prendere in mano il portaritratti quando un urlo lo fece sobbalzare. Rintracciò la porta dalla quale provenivano le urla e corse in quella stanza. Si avventò sulla schiena di Kris prima che quello potesse regalare un’altra cicatrice a Tao e alla sua amica. “Ma che diavolo fai?” disse Kai scaraventando Kris a terra “Stanne fuori Jong IN!” disse Kris “No stai fuori tu dalla mia vita!” urlò ad un tratto Tao alzandosi dal letto “Che cosa?” chiese Kris deluso Kai mollò piano la prese e si concentrò anche lui su quanto aveva detto Tao. Con la coda dell’occhio scorse la ragazza mezza nuda sotto le coperte; aveva un’incredibile somiglianza con la sbirra che lo aveva interrogato, doveva essere sua sorella. “Hai capito bene Kris, devi lasciarmi vivere… non posso più andare avanti così! I soffochi!” Giorgia guardava da uno all’altro di quei tre senza capire. Era sola in casa con tre uomini non troppo normali. Desiderò di avere vicino sua sorella più di ogni altra cosa. “Andiamo Tao!” disse Kris “Non verrò con te, Kris.” “Tao…” fece Kai cercando di farlo ragionare “Kai non sono affari tuoi!” Non lo avevano mai visto così deciso. Per Kris fu una sorpresa. “Io ti ho detto quello che penso Kris, ma tu fai finta di non vedere, di non capire! Io non ho più intenzione di farmi condizionare la vita da te. Tornerò domani…” Kai temeva che Kris avrebbe detto a Tao di non tornare mai più. Ma quello si limitò a fissare Tao. Poi girò i tacchi e si avviò verso l’uscita. Kai diede un’ ultima occhiata a Tao, poi seguì Kris fuori, senza capire cosa stesse succedendo. “Non chiedermi niente!” disse Tao notando l’aria interrogativa di Giorgia Lei rimase zitta. La luce filtrò attraverso le tende della finestra. Ginevra si svegliò. Suho dormiva ancora vicino a lei. Guardò l’orologio. Per fortuna era ancora presto. Dovevano partire quel giorno stesso per tornare a Roaìma. SI toccò il ventre che le faceva particolarmente male e pensò che avevano alquanto esagerato la sera prima. SI erano addormentati dopo 3ore di attività no stop e il suo fisico ne stava risentendo. Ma poi in che razza di situazione si era andata a infilare? Gli piaceva davvero quel ragazzo oppure era per colmare quel vuoto che l’aveva travolta all’improvviso? E Lay… Lay le piaceva? Lo pensava spesso e pensava spesso a quella notte dove, per fortuna, era successo poco e non era successo l’irreparabile. Si alzò e andò sotto la doccia. Poi si vestì e svegliò SUho. Lui le sorrise e le diede un bacio. “Sbrigati, dobbiamo andare!” gli disse lei “Buongiorno a te, eh!” fece SUho ridacchiando Ginevra sorrise, poi gli tirò via le coperte e lo spinse sotto la doccia. Due ore dopo erano sull’aereo che li riportava a Roma. “allora?” fece Suho “allora cosa?” chiese Ginevra “Dico niente male stanotte eh?” “Sei proprio uno sfacciato!” “EIh ma dicevo per dire!” “Eh… perché non dormi un po’ dato che stanotte non abbiamo dormito anzi non ho dormito per colpa tua?” “Beh se pensi che fosse meglio dormire di quello che abbiamo fatto inizio a credere di essere un po’ penoso a letto!” Due signori anziani si voltarono a fissarli sconvolti. Ginevra sorrise nervosamente “Ehm… diceva per dire!” si giustificò Poi fulminò Suho con lo sguardo. Quello rise, poi sprofondò nella lettura di un giornale che aveva comprato poco prima di salire sull’aereo. Quando 12 ore dopo atterrarono, SUho accompagnò Ginevra fin sotto casa. “Non ti chiedo se mi fai salire!” le disse “Non ti faccio salire perché il mio ventre reclama pietà!” fece Ginevra “Ops... e per quanto tempo!” “Quello sufficiente!” Suho mise il broncio. “Ciao scemo!” fece Ginevra stampandogli un baci sulla fronte “Tutto qui?” fece deluso “SI tutto qui, a domani!” Kai bussò alla porta della stanza di Kris. “si?” fece quello “Posso entrare!” “Ormai sei entrato!” “Come va?” “Come va cosa?” “Il tuo stat d’animo!” “Non capisco a che ti riferisci!” “Lo sai bene!” “Se è di Tao che parli non me ne importa niente. Che continui a fare l’indisciplinato! A proposito. Riunisci gli altri, dobbiamo organizzarci per il concerto di domani! Se non prendiamo Baekhyun domani possiamo dire addio ai nostri piani!” “D’accordo… ma non sarebbe il caso di aspettare Tao?” “Quando tornerà gli riferirete tutto!” La riunione degli Spettri fu veloce, soprattutto perché la bambina piangeva ininterrottamente e a turno (tranne Kris) dovevano andare a vedere cosa avesse. Alla fine il leader mollò la prese e li congedò. Il piano era semplice: si dovevano mascherare tra la folla del concerto e durante i festeggiamenti dovevano prendere Baekhyun e liberare D.O. Quando Tao tornò qualche ora dopo, fu KAi a spiegargli tutto perché Kris si rifiutò di vederlo. Quando Ginevra arrivò sul suo pianerottolo notò che la serratura era stata forzata. Subito si preoccupò per sua sorella. Entrò e la trovò rannicchiata sul suo letto. “Cosa è successo? Stai bene?” le chiese correndole incontro “si, si sto bene!” rispose Giorgia “Ma cosa è successo qui?” “Nulla…” “Come nulla?” “Senti non mi va di parlarne!” “Avanti!” Giorgia la fissò. “Ok… un amico del tizio con cui mi vedo è entrato in casa forzando la porta!” si decise alla fine “Che cosa? E perché^” “Non ne ho idea!” “Ma con che gente ti mischi?” “E’ quello che mi chiedo anche io!” “Smetti di vederlo allora!” “No!” “Come no!” “No!” “Giorgia non fare la testarda!” “E tu non rompere!” “Io vado a letto che sono stanca. Domani mi darai delle spiegazioni!” “Vai a farti fottere tu e le spiegazioni!” Ginevra la guardò malissimo, poi se ne andò a letto. La mattina dopo alla Centrale di Piazza Cavour era un caos continuo. Donati aveva voluto il preciso resoconto da Ginevra e Suho di quello che avevano scoperto, e quelli erano stati più che precisi; omettendo ovviamente i dettagli personali. “Insomma l’unica cosa che siete riusciti a scoprire è che quei 5 sono un gruppo di disagiati, non è molto!” disse il commissario “Ce lo faremo bastare!” fece Ginevra “mi fido di voi! E ora state a sentire. Stasera c’è il concerto! LAy mi ha detto che gli Spettri hanno intenzione di fare una capatina, ma non ha capito bene il perché, Kris ha parlato di barattare qualcosa, ma in quel momento lui era scappato da qualche parte ad accudire non so chi, insomma la linea era disturbata, non ho capito molto. Fatto sta che ci saranno e vanno tenuti d’occhio.” Disse Donati “E’ quello che faremo!” fece Luhan Il telefono di Baekhyun emise un bip. Il ragazzo aprì il messaggio che gli era appena arrivato: “se ci tieni a D.O stasera dopo il concerto sulla terrazza dove avresti dovuto essere giorni fa!” Baekhyun deglutì. Poi si cacciò il cellulare in tasca e andò a fare le prove. Non fece menzione di quel messaggio a nessuno. Quella sera il palco vicino al Colossero era uno spettacolo. Baekhyun, Chen, Taemin e Onew erano dietro le quinte emozionati e terrorizzati al contempo. Giù tra la folla Ginevra e Luhan, Suho e Xiumin, Mino e Marco Martini, e più in là il commissario Donati insieme all’agente Erica sorvegliavano la zona. Avevano dei ricetrasmittenti per comunicare ed erano tutte collegate con Lay. Erano attentissimi ad ogni minimo movimento. Quando i Raggi di Sole salirono sul palco, iniziò il delirio dei fan. Due ore dopo a concerto finito i ragazzi furono scortati nel locale dove si sarebbe tenuto il party. “Occhi aperti!” disse Luhan a Ginevra La sala era piena di gente ma non abbastanza da non distinguere i vari volti. Ginevra stava perlustrando la zona sinistra quando incrociò uno sguardo. Due profondi occhi neri la stavano fissando. Kai avanzò verso di lei. “Ciao principessa!” le disse “Cosa ci fai qui?” domandò Ginevra “Sono venuto alla festa! Cos’è non si può! Mi vuoi arrestare?” “Prima o poi ti sbatterò dentro fosse l’ultima cosa che faccio!” “Lo sbattere mi piace!” disse Kai sghignazzando “Idiota” fece Ginevra, voltandosi per andarsene “EIh, aspetta!” la chiamò Kai prendendola per un polso “Eih mollami la mano!” fece Ginevra voltandosi di scatto Non potè negare a se stessa di aver sentito un forte brivido percorrerla da capo a piedi “Scusami!” fece Kai lasciandole la mano “Bada a quello che fai!” gli disse Ginevra fissandolo, poi se ne andò. Kai non riuscì a levarle gli occhi di dosso. Poi si ricordò che aveva qualcosa da fare. Rintracciò Baekhyun con lo sguardo, uno sguardo molto eloquente. BAekhyun annuì. Kris e Chanyeol tenevano d’occhio i partecipanti alla festa e cercavano chissà cosa e chissà chi con lo sguardo. Tao teneva buono in una stanza D.O. Sehun era di guardia nel corridoio di ingresso. Anche lui cercava qualcuno. Luhan lo vide da lontano. Si diresse verso di lui a passo spedito deciso a metetrgli finalmente le manette ai polsi. Quando Sehun lo vide capì che non era armato delle migliori intenzioni ed iniziò a correre. Luhan fece lo stesso. Fuori da quel locale, nell’aria gelida della notte. Via da quel posto. La pioggia iniziò a sferzare i loro visi. Sehun correva come un pazzo per salvarsi la pelle. Luhan lo inseguiva deciso a porre fine a quelle fughe insensate. Erano entrambi veloci, ed entrambi non mollavano. Sehun stava per perdere le speranze. Sentiva la stanchezza minargli la forza nelle gambe. SI infilò in un vicolo sperando di seminarlo, ma con orrore notò che oltre a essere stretto, era anche un vicolo cieco. Luhan lo raggiunse. “Ora vediamo come scappi!” gli disse SI avvicinò a lui ancora col fiatone. Sehun si appiattì contro il muro, stanco. Luhan si avvicinò a lui. Si fissarono. Nessuno fu capace di muoversi. “Sappi che non scapperò!” disse Sehun sfinito Luhan lo afferrò per il collo della giacca e lo guardò con rabbia. Durò solo per qualche istante. Gli bastò concentrarsi sui suoi occhi per fargli mollare la presa. Sehun, che respirava a fatica, gli prese la mano e intrecciò le dita con le sue. Luhan indietreggiò e sbattè alla parete. Ora e lui con le spalle al muro. Si fissarono per lunghi istanti, mentre la pioggia iniziava a cadere più forte e il vento a soffiare senza pietà. Poi all’improvviso Sehun lo baciò di nuovo. Luhan non oppose resistenza. Quando le loro lingue si sfiorarono per la prima volta a entrambi sembrò di essere sul punto di svenire. Quando dopo un cinque minuti si staccarono si fissarono increduli. Luhan aveva una confusione pazzesca in testa e Sehun era lì immobile incapace di fare qualsiasi cosa. Poi un colpo secco raggiunse Luhan in testa e quello svenne. Sehun si voltò terrorizzato. “Sbrigati, andiamo!” gli disse Chanyeol spuntando dall’alto di un muretto. “Ma che hai fatto?” domandò Sehun “Ti ho salvato la pelle quello sbirro ti stava per arrestare!” rispose Chanyeol “Ma non possiamo lasciarlo qui” “Se si sveglia ci arresta, avanti andiamo” Sehun fissò Luhan con aria costernata, combattuto se aiutarlo o fuggire. Dei passi ben piazzati sul suolo lo fecero sussultare. Afferrò la mano che Chanyeol gli stava porgendo e saltò sul muretto. Poi via, via da quel vicolo.
Posted on: Mon, 26 Aug 2013 20:27:33 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015