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Alain Delon Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Alain Delon al Festival di Cannes 2010 Alain Delon (Sceaux, 8 novembre 1935) è un attore e regista francese. Indice [nascondi] 1 Biografia 2 Carriera di attore 2.1 Anni cinquanta - Esordi nel cinema e primi successi 2.2 Anni sessanta - La consacrazione 2.2.1 Polar e film dautore 2.3 Anni settanta 2.3.1 Il poliziesco 2.4 Anni ottanta 2.5 Anni novanta 2.6 Anni duemila 3 Riconoscimenti 4 Filmografia 4.1 Cinema 4.1.1 Attore 4.1.2 Regista 4.2 Televisione 5 Doppiatori italiani 6 Note 7 Altri progetti 8 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] A soli 4 anni i genitori si separano e finisce in un collegio di suore. Ha un carattere ribelle e per questo motivo è costretto a cambiare diversi istituti. A 14 anni lascia la scuola lavorando per qualche tempo nella macelleria del patrigno. A 17 anni si arruola nella marina francese, in un battaglione di paracadutisti della fanteria di marina, e viene destinato nel sud est asiatico, nellambito del corpo di spedizione militare francese in Indocina. Al momento del congedo, dopo 5 anni, ha totalizzato ben 11 mesi complessivi di prigione per indisciplina. Tornato in Francia deve affrontare una situazione di ristrettezza economica svolgendo i lavori più disparati quali il facchino, il commesso, il cameriere, finché la sua bellezza candida e al tempo stesso glaciale viene notata da Yves Allegret. Uno dei suoi cinque figli è Anthony Delon (1964), attore, che gli ha dato tre nipoti tra cui la modella Alyson Le Borges[1]. Nel settembre 2013 suscita molte polemiche una sua intervista al canale televisivo francese France 5 in cui afferma che lomosessualità è contro natura.[2] Carriera di attore[modifica | modifica sorgente] Il successo di Alain Delon negli anni cinquanta e settanta fa nascere in Francia una rivalità mediatica con laltra stella transalpina emergente: Jean Paul Belmondo. Anni cinquanta - Esordi nel cinema e primi successi[modifica | modifica sorgente] Il regista e sceneggiatore francese Yves Allegret fa esordire Alain nel film Godot (1958). Nello stesso anno entra nel film Fatti bella e taci, duetta per la prima volta con Jean-Paul Belmondo, e gira Lamante pura (Christine), grazie al quale conosce Romy Schneider con cui avrà una lunga relazione sentimentale. Anni sessanta - La consacrazione[modifica | modifica sorgente] Alain Delon (1966) Lincontro con Luchino Visconti è una tappa fondamentale per la consacrazione internazionale. Nel 1960 infatti è uno dei protagonisti del capolavoro del regista italiano Rocco e i suoi fratelli, ove incarna un personaggio puro e tollerante, così lontano da quelli che diventeranno i suoi ruoli tipici. In questo periodo partecipa a opere di grande spessore artistico, lavorando con Michelangelo Antonioni ne Leclisse (1961), René Clément nella commedia Che gioia vivere (1961) e nuovamente con Visconti nei panni di Tancredi ne Il Gattopardo (1964). Seguiranno Colpo grosso al casinò (1963) di Henri Verneuil al fianco di Jean Gabin, Il tulipano nero di Christian Jaque e Crisantemi per un delitto (1964) di Clément. Ulteriori pellicole negli stessi anni sono: Tre passi nel delirio nellepisodio William Wilson diretto da Louis Malle (1967), e il kolossal Parigi brucia? (1966) ancora di Clément. Intanto, lasciata la Schneider, nel 1964 sposa lattrice Francine Canovas che prenderà il nome darte di Nathalie Delon; da lei avrà il figlio Anthony, prima del divorzio avvenuto nel 1968. Polar e film dautore[modifica | modifica sorgente] Ormai affermato e molto popolare, Delon comincia a girare quasi esclusivamente film polar (un genere ibrido fra poliziesco e noir), ritagliandosi il classico personaggio di duro hard boiled, affascinante e dal destino spesso segnato, indipendentemente dallappartenenza ora alla malavita ora alla polizia. Offre così una delle sue migliori interpretazioni nel capolavoro di Melville, Frank Costello faccia dangelo (1967) e notevoli sono le prove ne Il clan dei Siciliani di Verneuil (1969). Non mancano di contro recitazioni di maniera, come Addio Jeff 1968 e La piscina (1969). Nello stesso anno è coinvolto nelle indagini sul misterioso omicidio della sua guardia del corpo. Una storia che svela retroscena di sesso e droga nel suo entourage e che finisce per accrescerne la fama di attore difficile. Anni settanta[modifica | modifica sorgente] È il momento di Borsalino (1970), di Jacques Deray, film che incontra il favore del pubblico grazie allaccoppiata con Belmondo; il noir I senza nome (1970) di Melville, opera riscoperta dalla critica negli anni novanta. Con Daniele Dominici in La prima notte di quiete (1972) di Valerio Zurlini, Delon ritrova interesse per il cinema dautore, impersonando ruoli complessi ne Lassassinio di Trotsky (1972) e Mr. Klein (1976), entrambi di Joseph Losey. Il poliziesco[modifica | modifica sorgente] Dalla metà degli anni settanta lattore francese recita quasi esclusivamente o in polizieschi violenti, in cui i caratteri divengono sempre più stereotipati e monocordi (Morte di una carogna del 1977), oppure in produzioni internazionali di minore rilievo (Airport 80 1979). Anni ottanta[modifica | modifica sorgente] Negli anni ottanta prende parte a Notre Histoire (1985) di Bertrand Blier, per cui riceve lunico e tardivo premio César in carriera come miglior attore protagonista. Gira insieme allattrice italiana Dalila Di Lazzaro il film Tre uomini da abbattere per la regia di Jacques Deray. Seguono le partecipazioni in Nouvelle vague di Jean-Luc Godard (1991), e lironico Uno dei due (1998) di Patrice Leconte, nuovamente al fianco di Belmondo. Anni novanta[modifica | modifica sorgente] Negli anni novanta Delon lavora soprattutto per il teatro e la televisione. Anni duemila[modifica | modifica sorgente] Nel 2005, in concomitanza con la crisi sentimentale e la separazione dalla compagna da cui ha avuto due figli, Delon rivela alla stampa la sua lotta contro la depressione, malattia che lo ha portato sullorlo del suicidio. Nel medesimo anno riceve la Legione donore dalle mani del presidente Jacques Chirac, per il suo contributo allarte cinematografica mondiale. Nel 2008 torna al cinema interpretando con autoironia Giulio Cesare in Asterix alle Olimpiadi. Il 9 ottobre 2009, ospite su RaiUno in una puntata del varietà I migliori anni, è intervistato da Carlo Conti. Allattore, 74 anni, viene proposto di commentare una sequenza di baci dati sul set alle famose attrici con cui ha lavorato, e al termine dellintervista si esibisce in un valzer con le vallette del programma, tra calorosi applausi del pubblico. Nel corso dellintervista dichiara di aver sconfitto la depressione che lo aveva afflitto; afferma di conservare un grandissimo ricordo degli attori e dei registi italiani con cui ha lavorato; e in particolare cita come suo grande amico lo scomparso attore Renato Salvatori. Riconoscimenti[modifica | modifica sorgente] David di Donatello 1972: David speciale Premi César 1985: miglior attore - Notre histoire Festival di Berlino 1995: Orso dOro alla carriera Filmografia[modifica | modifica sorgente] Cinema[modifica | modifica sorgente] Attore[modifica | modifica sorgente] Godot (Quand la femme sen mêle), regia di Yves Allégret (1957) Fatti bella e taci (Sois belle et tais-toi), regia di Marc Allégret (1958) Lamante pura (Christine), regia di Pierre Gaspard-Huit (1958) Le donne sono deboli (Faibles femmes), regia di Michel Boisrond (1959) Furore di vivere (Le chemin des écoliers), regia di Michel Boisrond (1959) Delitto in pieno sole (Plein soleil), regia di René Clément (1960) Rocco e i suoi fratelli, regia di Luchino Visconti (1960) Che gioia vivere (Quelle joie de vivre), regia di René Clément (1961) Amori celebri (Amours célèbres), regia di Michel Boisrond (1961) Leclisse, regia di Michelangelo Antonioni (1962) Le tentazioni quotidiane (Le diable et les dix commandements), regia di Julien Duvivier (1962) Lamour à la mer, regia di Guy Gilles (1963) Colpo grosso al casinò (Mélodie en sous-sol), regia di Henri Verneuil (1963) Il gattopardo, regia di Luchino Visconti (1963) Il Tulipano Nero (La Tulipe noire), regia di Christian Jaque (1964) Crisantemi per un delitto (Les félins), regia di René Clément (1964) Il ribelle di Algeri (Linsoumis), regia di Alain Cavalier (1964) Una Rolls-Royce gialla (The Yellow Rolls-Royce), regia di Anthony Asquith (1964) Lultimo omicidio (Once a Thief), regia di Ralph Nelson (1965) Né onore né gloria (Lost Command), regia di Mark Robson (1966) Parigi brucia? (Paris brule-t-il?), regia di René Clément (1966) Texas oltre il fiume (Texas Across the River), regia di Michael Gordon (1966) I tre avventurieri (Les aventuriers), regia di Robert Enrico (1967) Frank Costello faccia dangelo (Le samouraï), regia di Jean-Pierre Melville (1967) Diabolicamente tua (Diaboliquement vôtre), regia di Julien Duvivier (1967) Tre passi nel delirio (1968), episodio William Wilson, regia di Louis Malle Nuda sotto la pelle (Naked under Leather), regia di Jack Cardiff (1968) Due sporche carogne - Tecnica di una rapina (Adieu lami), regia di Jean Herman (1968) La piscina (La piscine), regia di Jacques Deray (1969) Addio Jeff! (Jeff), regia di Jean Herman (1969) Il clan dei siciliani (Le clan des siciliens), regia di Henri Verneuil (1969) Borsalino (Borsalino), regia di Jacques Deray (1970) I senza nome (Le cercle rouge), regia di Jean-Pierre Melville (1970) Madly - Il piacere delluomo (Madly), regia di Roger Kahane (1970) Luomo di Saint Michel (Doucement les basses), regia di Jacques Deray (1971) Sole rosso (Soleil rouge), regia di Terence Young (1971) Levaso (La veuve Couderc), regia di Pierre Granier-Deferre (1971) La prima notte di quiete, regia di Valerio Zurlini (1972) Lassassinio di Trotzky (The Assassination of Trotsky), regia di Joseph Losey (1972) Notte sulla città (Un flic), regia di Jean-Pierre Melville (1972) Luomo che uccideva a sangue freddo (Traitement de choc), regia di Alain Jessua (1973) Scorpio (Scorpio), regia di Michael Winner (1973) La mia legge (Les granges brûlées), regia di Jean Chapot (1973) Tony Arzenta, regia di Duccio Tessari (1973) Due contro la città (Deux hommes dans la ville), regia di José Giovanni (1973) Larrivista (La race des seigneurs), regia di Pierre Granier-Deferre (1974) Esecutore oltre la legge (Les seins de glace), regia di Georges Lautner (1974) Borsalino and Co. (Borsalino and Co.), regia di Jacques Deray (1974) Zorro, regia di Duccio Tessari (1975) Flic story (Flic story), regia di Jacques Deray (1975) Lo zingaro (Le gitan), regia di José Giovanni (1975) Mr. Klein (Mr Klein), regia di Joseph Losey (1976) Il figlio del gangster (Comme un boomerang), regia di José Giovanni (1976) La gang del parigino (Le gang), regia di Jacques Deray (1977) Quel giorno il mondo tremerà (Armaguedon), regia di Alain Jessua (1977) Lultimo giorno damore (Lhomme pressé), regia di Édouard Molinaro (1977) Morte di una carogna (Mort dun pourri), regia di Georges Lautner (1977) Lo sconosciuto (Attention, les enfants regardent), regia di Serge Leroy (1978) Airport 80 (The Concorde: Airport 79), regia di David Lowell Rich (1979) Histoire damour (Le toubib), regia di Pierre Granier-Deferre (1979) Tre uomini da abbattere (3 hommes à abattre), regia di Jacques Deray (1980) Nido di spie (Tegeran-43), regia di Aleksandr Alov e Vladimir Naumov (1981) Per la pelle di un poliziotto (Pour la peau dun flic) (1981) - anche regista Il bersaglio (Le choc), regia di Robin Davis (1982) Braccato (Le battant) (1983) - anche regista Un amore di Swann (Un amour de Swann), regia di Volker Schlöndorff (1984) Notre histoire, regia di Bertrand Blier (1984) Ventiduesima vittima... nessun testimone (Parole de flic), regia di José Pinheiro (1985) Il passaggio (Le passage), regia di René Manzor (1986) Ne réveillez pas un flic qui dort, regia di José Pinheiro (1988) I pianoforti di Berlino, regia di Philippe Lefebvre (1988) Nouvelle vague (Nouvelle Vague), regia di Jean-Luc Godard (1990) Coreografia di un delitto (Dancing Machine), regia di Gilles Béhat (1990) Il ritorno di Casanova (Le retour de Casanova), regia di Edouard Niermans (1992) Un crime, regia di Jacques Deray (1993) Lorso di peluche (Lours en peluche), regia di Jacques Deray (1994) Les cent et une nuits de Simon Cinéma, regia di Agnès Varda (1995) Le jour et la nuit, regia di Bernard-Henri Lévy (1997) Uno dei due (Une chance sur deux), regia di Patrice Leconte (1998) Actors (Les acteurs), regia di Bertrand Blier (2000) Il leone (Le lion), regia di José Pinheiro (2003) Asterix alle Olimpiadi (Astérix aux jeux olympiques), regia di Frédéric Forestier e Thomas Langmann (2008) Regista[modifica | modifica sorgente] Per la pelle di un poliziotto (Pour la peau dun flic) (1981) Braccato (Le battant) (1983) Televisione[modifica | modifica sorgente] Fabio Montale (2002) - miniserie in tre episodi Frank Riva (2003-2004) - miniserie in sei episodi
Posted on: Wed, 06 Nov 2013 19:55:09 +0000

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