Antifemminista. A parole. Infuriata con le donnine languide e - TopicsExpress



          

Antifemminista. A parole. Infuriata con le donnine languide e dannunziane. Ma a volte struggente nelle sue poesie. Ce l’aveva con le madri-mogli-donne frigide. Meglio: l’intellettuale-artista-coreografa-futurista Valentine de Saint-Point ce l’aveva con quasi tutte le donne del suo tempo. Ma le sue sferzate furono illuminanti. Di Nietzsche, Valentine rielaborò la teoria del superuomo: convinta che l’umanità fosse in generale mediocre, sostenne che, sulla massa, dovessero emergere non solo uomini “superiori”, ma anche “superdonne” che sapessero farsi guidare dall’istinto e abbandonare ogni convenzione e restrizione sociale.Al Manifesto del Futurismo, del 1909, e al discorso di Marinetti Contro l’amore e il parlamentarismo del 1910, Valentine rispose con due proclami, il Manifesto della donna futurista, del 25 marzo 1912, e il Manifesto futurista della lussuria, dell’11 gennaio 1913. I due testi, accompagnati da una serie di conferenze in Francia e Belgio, scatenarono un putiferio, soprattutto sulla stampa, tanto che il secondo Manifesto era già dedicato alle critiche dei giornalisti. Le tesi erano in effetti ardite: da una parte propugnavano una totale libertà sessuale, dall’altra incitavano alla violenza arrivando a giustificare lo stupro quale «naturale espansione vitalistico-istintuale» dei vincitori. Valentine giunse a sostenere che «è il bruto che si deve proporre a modello», auspicando, nel Manifesto del 1912, per le donne e per gli uomini un «salutare imbarbarimento». Nemmeno Marinetti arrivava a tanto. Però le scriveva: «Voi da assaggiatrice di maschi quale siete, ricchissima, sfaccendata, vedova amorale, avete ormai bevuto come tuorli d’uova gli uomini più originali d’Europa». APPERÓ
Posted on: Fri, 25 Oct 2013 21:20:55 +0000

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