BOZZA DI PROPOSTA PER UN PIANO DI AZIONE APERTO A TUTTI COLORO CHE - TopicsExpress



          

BOZZA DI PROPOSTA PER UN PIANO DI AZIONE APERTO A TUTTI COLORO CHE HANNO A CUORE LA SORTE DI SALVATORE GIRONE E MASSIMILIANO LATORRE 16 Ottobre 2013 di Stefano Tronconi Da alcune settimane mi trovo negli Stati Uniti. Anche grazie ad alcuni amici che hanno mostrato sincero interesse per la sorte di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre ho avuto la possibilita’ di discutere i termini della loro vicenda con persone di varia estrazione professionale e sociale ed ascoltarne le opinioni ed i suggerimenti. Il vantaggio di queste discussioni ‘americane’ e’ stato quello che nessuno qui si sente personalmente coinvolto nella politica italiana e quindi la discussione non e’ mai degenerata nello scontro tra fazioni su chi abbia combinato piu’ disastri, per fare solo alcuni nomi, tra Monti, Bonino, Terzi, Di Paola, Letta o chiunque altri abbia avuto un ruolo nella vicenda. Devo dire che la considerazione di cui gode l’intera classe politica italiana senza distinzioni di parte politica e’ gia’ a livelli talmente infimi che in pochi hanno mostrato stupore per il disastro combinato dal nostro governo e dalle istituzioni italiane tutte in questo specifico caso. Semplicemente l’incompetenza e la pavidita’ per cui sono conosciuti nel mondo i vertici dela politica e della diplomazia italiana hanno trovato agli occhi dei piu’ una nuova conferma. Solo per inciso, tanto per dare l’idea di come funziona uno Stato consapevole del proprio ruolo e della propria dignita’ come gli U.S.A., voglio riportare solo una notizia data dai telegiornali americani nei giorni scorsi e che non ha potuto non richiamarmi alla mente la vicenda dei nostri maro’. La notizia ha riguardato la radiazione dal corpo dei marines americani di due generali per aver commesso una serie di errori che hanno favorito un’attacco talebano in Afghanistan che ha causato perdite umane (alcuni feriti e 2 morti) e materiali. Mi sono ovviamente subito di riflesso domandato: - quanti generali sono stati radiati dalle forze armate italiane per aver consentito l’entrata dell’Enrica Lexie nelle acque territoriali indiane? - quanti diplomatici italiani sono stati radiati per aver acconsentito alla discesa dei maro’ italiani dall’Enrica Lexie consegnandoli alla (mala)giustizia indiana? - quanti politici sono stati messi da parte per aver compiuto ogni errore possibile nella gestione del sequestro di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre? E potrei ovviamente continuare, ma preferisco lasciare a ciascuno di voi risposte e valutazioni su questo inciso, ragione per cui mi fermo qui su questo aspetto per tornare al tema principale del presente articolo. Dicevo che, politici a parte, un po’ piu’ sorprendente e’ stato per molti amici americani scoprire come anche gran parte della societa’ civile italiana abbia nei fatti accettato senza reagire i soprusi compiuti dall’India nei confronti dei nostri militari e della sovranita’ nazionale italiana. Particolarmente sorprendente e’ stato poi scoprire che la pressoche’ totalita’ della grande stampa e dei canali televisivi italiani abbia di fatto sposato o accettato la colpevolezza dei nostri maro’ sulla base delle false prove costruite e divulgate dall’India senza che praticamente alcun giornalista sentisse il dovere di svolgere alcuna seria ricerca/indagine in proprio (con grande vergogna non ho potuto fare a meno di raccontare, tra l’altro, come il purtroppo indimenticabile inviato della RAI Agostino Mauriello da New Delhi, ‘colpevolista’ della prima ora, sia riuscito a vendere ad un’opinione pubblica italiana confusa e narcotizzata la colpevolezza dei maro’ trasmettendo e commentando per un giorno intero su tutti i canali RAI un falso e manomesso rapporto balistico fatto filtrare non si sa da chi in India che avrebbe dovuto certificare la colpevolezza dei maro’). Il massimo della sorpresa e’ stato tuttavia scoprire che neppure di fronte ad un documento circostanziato quale ‘L’odissea dei maro’ Girone e Latorre ........ ( opinioneitalia.blogspot.it/2013/09/lodissea-dei-maro-girone-e-latorre.html) in cui sono indicati fatti, dinamiche, moventi e responsabili del crimine indiano gran parte della grande stampa e della TV italiana (con la ben nota e lodevole eccezione di Toni Capuozzo e ben pochi altri giornalisti) abbia continuato ad ignorare l’argomento. Ed e’ a questo punto che una sera un’amico giornalista che lavora per una radio locale e’ sbottato dicendo ‘You should name and shame all the journalists who should have, but have not picked up on such an unbelievable and shameful story!!!!!’ (traduzione: ‘Dovreste pubblicare i nomi e svergognare in pubblico uno per uno tutti quei giornalisti che – si intende per etica professionale - avrebbero avuto il dovere di riprendere questo articolo e non l’hanno fatto!!!’). E da qui e’ nata un’idea che abbiamo poi continuato a discutere ed approfondire nei giorni seguenti e che voglio ora portara all’attenzione di tutti coloro che si battono in Italia per il riconoscimento dell’innocenza e la liberazione di Salvatore e Massimiliano ed in particolare degli amministratori dei gruppi facebook pro-maro’. L’idea, in sintesi, e’ la seguente: costituire ovunque in Italia tra i simpatizzanti della causa dei nostri maro’ delle delegazioni di volontari che, possibilmente sotto il coordinamento di uno dei gruppi pro-maro’ gia’ esistenti senza bisogno di crearne uno nuovo (magari il gruppo ‘Ridateci i Nostri Leoni’ che mi parrebbe il candidato naturale essendo il gruppo piu’ numeroso), si presentino nelle redazioni di tutti i giornali nazionali e locali, nelle sedi dei ministeri italiani, nelle ambasciate e consolati indiani, negli uffici dei sindaci e dei presidenti di regione, nelle associazioni culturali, economiche e di cooperazione italo-indiane, ecc., ecc. per sollecitarne l’impegno a favore del ristabilimento della verita’ sul loro caso. Gli obiettivi che si vogliono conseguire sono sostanzialmente quelli di obbligare finalmente la stampa e le istituzioni italiane a far conoscere la verita’ all’opinione pubblica su quanto e’ accaduto e sta accadendo in India, far si che la stessa informazione arrivi e sia fatta circolare anche sui maggiori quotidiani e network televisivi indiani ed obbligare cosi’ il governo italiano (ma di conseguenza anche quello indiano) a modificare la propria linea di condotta. L’azione potrebbe svilupparsi secondo le seguenti linee (ovviamente da condividere e raffinare con gli amministratori del gruppo pro-maro’ che decidessero di condividere il progetto): 1) Il Gruppo di volontari (da un minimo di 3 persone per ragioni di garanzia ad un massimo di 5 persone per ragioni di praticita’) si autocostituisce nell’ambito di una certa citta’, provincia o regione (una citta’ come Roma puo’ ovviamente avere piu’ gruppi di volontari, mentre una regione come il Molise puo’ avere ad esempio un solo gruppo a livello regionale); 2) Il Gruppo di volontari, che si impegna nell’esercizio delle sue funzioni ad evitare qualsisi riferimento ad appartenenze politiche e ad occuparsi esclusivamente del caso maro’, viene riconosciuto e ‘battezzato’ con un nome (ad esempio Milano 1, Milano 2, ecc.) all’interno del gruppo facebook che appoggia l’iniziativa e comunica il proprio piano di attivita’ (a titolo di esempio, ipotizziamo che il gruppo Milano 1 preveda nella prima settimana una visita al comune di Milano, una al consolato indiano di Milano ed una al Corriere della Sera); 3) Il Gruppo di volontari Milano 1 si presenta a questo punto con un nastro giallo sul petto come unico segno di riconoscimente, nel nostro esempio, al Comune di Milano (e poi al consolato indiano e poi al Corriere della Sera) e chiede di incontrare il sindaco Pisapia (e poi il console indiano ed il direttore del Corriere della Sera) per presentare ed illustrare la ricostruzione degli eventi che hanno portato al sequestro dei maro’ cosi’ come descritti nell’articolo ‘L’odissea dei maro’ Girone e Latorre ........ ( opinioneitalia.blogspot.it/2013/09/lodissea-dei-maro-girone-e-latorre.html). Ovviamente chiedera’ anche al sindaco (e poi al console indiano, e poi al direttore del Corriere della sera) cosa intenda fare per portare a conoscenza dei cittadini milanesi (e poi dei cittadini indiani e dei lettori del Corriere della Sera) la verita’ sulla vicenda che gran parte di loro purtroppo continuano ad ignorare a causa del disinteresse e della censura operata dai media. L’articolo ‘L’odissea dei maro’ Girone e Latorre verra’ sempre usato quale documento di base per il semplice motivo che e’ stato (almeno qui tra i miei numerosi amici americani) unanimemente giudicato il documento piu’ breve ed efficace per spiegare, fatti, dinamiche, moventi e responsabili del crimine compiuto a persone a digiuno della vicenda. Ovviamente riferimenti anche ad altra documentazione prodotta e’ assolutamente benvenuta con i ‘caveat’ precedentemente indicati (cioe’ nessun documento con finalita’ politiche o di altra natura); 4) Tutto quello che succede dal momento in cui i volontari del gruppo Milano 1 si presenta al comune di Milano (e poi al consolato indiano e al Corriere della Sera) per incontrare il sindaco dovra’ essere pubblicato a nome dello stesso gruppo Milano 1 sulla pagina Facebook del Gruppo che sosterra’ l’iniziativa (‘Ridateci i Nostri Leoni’ o altro) con nomi e riferimenti precisi su chi si e’ incontrato (sia anche solo personale di segretaria) e su chi si e’ negato all’incontro, su impegni presi o non presi, su commenti e reazioni ricevute e su tutto quanto successo nel corso dell’incontro. Tutto insomma dovra’ essere pubblico e disponibile in rete a qualsiasi cittadino italiano (e non); 5) Inutile sottolineare che ogni gruppo di volontari dovra’ operare sempre nel massimo rispetto delle persone che incontrera’ e delle loro opinioni qualsiasi siano (o delle persone che non riuscira’ ad incontrare o che dovessero reagire negativamente all’iniziativa); 6) Il gruppo facebook che sosterra’ l’iniziativa aprira’ sulla propria pagina una sorta di ‘Hall of Fame’ ed ‘Hall of Shame’ (traduzione: ‘Sala dell’Onore’ e ‘Sala della Vergogna’) dove rimarra’ traccia di chi tra i politici, funzionari, direttori di giornale, giornalisti, ecc., ecc. si impegna per far conoscere l’innocenza di Salvatore e Massimiliano e di chi invece sceglie di non farlo nonostante le evidenze; 7) L’intera operazione sara’ denominata in modo semplice e facilmente identificabile (ad esempio ‘Operazione Verita’ Maro’’) in modo che gradualmente tutti possano farvi riferimento con immediatezza. Negli Stati Uniti chiamerebbero questo tipo di azione una tipica ‘Grassroot Operation’ (traduzione: ‘un’azione che parte dal basso’). Queste operazioni che partono dalla societa’ civile e sono sempre condotte nel pieno rispetto delle leggi vengono tipicamente intraprese per indirizzare e condizionare l’azione dei poteri costituiti e rappresentano la vera cartina al tornasole dello sviluppo democratico di un Paese. Credo che le modalita’ operative proposte siano particolarmente indicate per essere messe in atto da gruppi non particolarmente numerosi, ma fortemente motivati come credo possa essere il gruppo di cittadini che segue da vicino l’evolversi del caso di Salvatore e Massimiliano. A me l’idea piace e, pur avendo scritto questo documento in velocita’, spero di essere stato abbastanza chiaro nella sua esposizione. Ora e’ importante verificare se e quanto possa incontrare il favore di altre persone sensibili alla vicenda di Salvatore e Massimiliano. Io rimarro’ ancora qualche giorno negli Stati Uniti prima di rientrare in Italia nel fine settimana, e, come e’ stato nell’ultimo mese, nei prossimi giorni il mio accesso ad internet sara’ ancora assai saltuario e limitato. Naturalmente, se la proposta di azione riscontrasse interesse, non appena rientrato in Italia saro’ a disposizione di tutti coloro che fossero interessati ad intraprendere questa strada (ed in particolare degli amministratori del gruppo ‘Ridateci i Nostri Leoni’ qualora fossero interessati) per meglio definire insieme un percorso operativo da intraprendere in modo coordinato il prima possibile.
Posted on: Wed, 16 Oct 2013 00:49:00 +0000

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