Berlino: Nota di Colore. [Una Prosa.] In fila, In - TopicsExpress



          

Berlino: Nota di Colore. [Una Prosa.] In fila, In fila alle poste. Due gemelli non mi sorridono dalla loro culla biposto. Non si curano del pacco che la madre ha infilato tra le loro imbottiture amaranto ma neanche se disinteressano: due coppie di occhi affamati, ricercano per la sala qualcosa interessante. Io tengo in mano una busta da lettera piena di documenti piegati con cura. Disposti in ordine non casuale per ottenere nel destinatario l´effetto che voglio: successo. La busta deve arrivare tra pochi giorni. Voglio che arrivi quando dico io. Preparo la frase: voglio spedire questa lettera a Berlino, ma solo se arriva al piu´ tardi questo giovedi´. Sono in germania. Lo posso chiedere. Loro vogliono che io lo chieda. Vogliono che il cliente esiga il massimo e lo pretenda anche a costo di essere brusco. E poi vogliono congratularsi con se stessi per la propria efficienza. I gemelli scorrono, spinti dalla madre verso il loro fururo facile, fatto di inevitabile, malcelato patriottismo, opportunita´in sicura ascesa come su un binario a cremagliera. Tocca a me e dico Ich will diesen Brief innerhalb der Stadt versenden. Freddo. La voglio spedire ed e´ diretta in citta´. Lei mi guarda immobile. Sei delusa, tondeggiante presenza matura? Allora sorrido a me stesso perche´ti stai infilando nella mia trappola; perche´ il mio desiderio di consumatore e´superiore alle tue possibilita´di impiegata e stasera avrai da riportare note dolenti sul tuo rapporto di fine giornata. E allora glie lo dico chiaro e tondo: Ma solo se mi si puo´ in qualche modo garantire che arrivi al piu´tardi il 31. Ora sono io a guardarla teutonico, io a soppesare lei e la piu´efficiente azienda postale d´europa sul palmo saldo della mia mano, io dall´altra parte del bancone a sfoggiare artifici sintattici degni di un mandrelingua aspendando l´impaccio, il colpo di tosse e pupille vuote che roteano alla ricerca di un caporeparto, un superiore, o lo stesso impotente San Rufo, protettore di tutti postini. Ma la morbida nanettola non si scompone. Non si scompone e mi corregge: Arrivera´al piu´tardi domani mattina. Dentro di me il vuoto. Vuoto e un´ammirazione vigliacca. Un profilo d´invidia. Silenzio mentre pago, piegandomi sul portafogli. Un cerchio letargico intorno alla testa mentre cerco trentaquattro centesimi e qualcosa da dire: ...siete sicura, al piu´ tardi domani? Sento il KO vicino. Io pugile bollito vacillo, la bocca aperta e la guardia perduta aspetto il diretto che mi stende; uno spiraglio di sguardo tra gli occhi pesti per osservare la bellezza di un colpo perfetto: Mattina... Vola questo corpo in coma oltre ring; interrompono i flash il silenzio.
Posted on: Tue, 29 Oct 2013 15:34:19 +0000

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