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COMITATO RONCHI PER LAMBIENTE ASSOCIAZIONE AMBIENTE E SALUTE DI CORREGGIO E SAN MARTINO IN RIO ENCOR : DI MALE IN PEGGIO! Dopo un lungo periodo di assenza (da diverso tempo era disponibile solo sul web), è ritornato nelle case dei correggesi, capillarmente distribuito in versione cartacea, CORREGGIO PARLIAMONE il “giornalino” periodico edito dallamministrazione comunale. Evidentemente le vicissitudini e le polemiche sul caso En.Cor. richiedevano una “difesa” da parte del sindaco, dellamministrazione e del PD …. e così è stato, nero (e colore) su bianco. A questo punto ci pare giusto ed opportuno, come ambientalisti, intervenire su questa vicenda sempre più ingarbugliata, nel tentativo di fornire argomenti utili a far luce sulle tante ombre che non accennano affatto a diminuire. Il contributo del sindaco Marzio Iotti ci lascia alquanto perplessi già a partire dal titolo: “IL DOVERE DI ESSERE VISIONARI” e dal sottototitolo “Piuttosto che nellimmobilità, credo fermamente nellintraprendenza. Anche a costo di commettere errori”, ma dopo averlo letto, le perplessità purtroppo aumentano e viene distinto una semplice domanda: sig. Sindaco rifarebbe oggi En.Cor? E, si badi bene, non si tratta affatto di una risposta da dare solamente col “senno di poi”, semmai anche col “senno del durante” e pure col “senno del prima”, perché se certe difficoltà - come il Sindaco tiene a precisare - non erano prevedibili, certi errori originari e certi azzardi speculativi uniti a un mal riposto spirito ambientalista (importare biomasse dal Senegal per bruciarle a Correggio!?!), erano già lì sul piatto ancor prima che lamministrazione comunale decidesse di tuffarsi anima e corpo in quel pozzo di San Patrizio che è poi diventata questa società! A questi inizi poco rassicuranti ha purtroppo fatto seguito anche un dopo per nulla trasparente, dove tutto è avvenuto sotto traccia e ben protetto, come bene ha documentato e denunciato il Comitato “VIA LA NEBBIA” nella ricostruzione puntuale e dettagliata fatta sulla gestione di EnCor e dei rapporti con lamministrazione comunale. Marzio Iotti tra le tante cose che dice, rinuncia però a spiegarci, a parte lamentare le congiunzioni astrali avverse, come EnCor sia arrivata a creare un passivo così alto in questi pochi anni di attività …. e non si tratta di un argomento così marginale! Non rinuncia invece ad una sacrosanta “chiamata di correo” nei confronti della Giunta e del Consiglio Comunale, ma questo non consola nessuno, anzi fa venire altri dubbi e sorgono spontanee altre domande: tanto unanimismo politico è molto sospetto, siamo proprio sicuri che lavventura EnCor sia tutta farina dellamministrazione comunale? Comè avvenuto nel dettaglio il “concepimento” di questo progetto così ambizioso e rischioso? Non è per caso che si sia trattato di un pacchetto confezionato altrove e messo sul tavolo dei solerti politici correggesi pronto per essere adottato e realizzato? Un altro aspetto strano di questa “avventura” è dovuto al fatto che unamministrazione così volitiva, letteralmente folgorata sulla via …. di Kyoto e così determinata nellapplicare il “Protocollo europeo 20-20-20”, si sia clamorosamente dimenticata di rispettare un altro importantissimo protocollo europeo: la Convenzione di Aarhus che impone alle amministrazioni di ogni livello, tra le altre cose, di “assicurare laccesso del pubblico alle informazioni sullambiente detenute dalle autorità pubbliche e a favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sullambiente”. Queste sono inadempienze piuttosto gravi, come la mettiamo? Ma veniamo alle domande finali. Ad oggi EnCor è stata ceduta a un privato (cessione obbligatoria per legge, visti i ripetuti risultati economici negativi) che dovrà farsi carico anche dei debiti delle passate gestioni, ma a quali condizioni e con quali conseguenze? Le condizioni sono quelle espresse - più o meno chiaramente - nel piano industriale presentato al comune e alle banche, piano che molto disinvoltamente prevede di triplicare (ebbene sì!!) sul territorio comunale il numero degli impianti di produzione di energia attraverso la combustione di non-si-sa-bene-quali biomasse. Suppergiù una quindicina di camini al posto degli attuali sei …. alla faccia della qualità dellaria che respiriamo e pure della legge regionale che vieta di aggiungere fonti di inquinamento atmosferico se non in sostituzione di altre esistenti. Ovvero, per dirla nel modo più chiaro possibile, si vende lambiente e quindi la nostra salute per rendere economicamente appetibile EnCor al primo speculatore che passa da queste parti …. Tutto questo è forse giusto? E questo lambiente che vogliamo regalare alle future generazioni?
Posted on: Sat, 26 Oct 2013 12:02:41 +0000

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