COMUNICATO STAMPA 298, 22/8/2013 LETTERA APERTA AL SINDACO DI - TopicsExpress



          

COMUNICATO STAMPA 298, 22/8/2013 LETTERA APERTA AL SINDACO DI UDINE VOX POPULI Il parcheggio di Piazza Primo Maggio, sta incontrando una generale disapprovazione, ma al di là delle obiettive ragioni che ne sconsigliano la realizzazione, resta il fatto che la mancata trasparenza e partecipazione inaridiscono la democrazia e scavano un solco incolmabile fra la gente e le istituzioni. Ai tanti che hanno dichiarato la loro opposizione si è aggiunto il dott. Canciani, membro della maggioranza e presidente della III Commissione. Nulla ci deve più trattenere dal sostanziare la protesta di una intera città e impedire la realizzazione dei lavori con un immediato ricorso nelle sedi giurisdizionali proprie. Il Comitato per la Vita del Friuli Rurale avrebbe voluto fare a meno di intervenire in una questione stracittadina, quale può essere un parcheggio urbano, ma al di là della personale simpatia che ci lega ad un sindaco di fede antifascista, i risvolti della vicenda hanno finito per attirare la nostra riprovazione e per farci aderire alle iniziative del comitato spontaneo che da giorni presidia il cantiere e compie una importante opera divulgativa e di sensibilizzazione della cittadinanza. Ciò non di meno, ci sentiamo assolutamente estranei al chiasso inscenato dalla opposizione di destra, palesemente strumentale e tanto improduttivo da risultare fuorviante, ma anche teso a coprire la evidenti, colpevoli reticenze e complicità di un recente passato. Nulla ci accomuna nemmeno agli ambientalisti delle magliette, i quali, pur essendo istituzionalmente ammessi alle procedure partecipative e alle tutele legali, preferiscono piangersi addosso a babbo morto, quando è ormai troppo tardi, o dare vita solo alle iniziative a “titolo personale”. Altrettanto imbarazzante è stato l’ormai abituale disinteresse delle associazioni di categoria e del mondo universitario, sempre più rinchiuso in se stesso, ma anche l’assenza di un dibattito aperto che non sia la solita schermaglia preelettorale che affonda le sue radici in una spettacolarizzazione fine a se stessa ed alla visibilità del moderatore di turno. Non meno sospette e rivelatrici sono state talune recenti, imbarazzate prese di posizione che sanno di excusatio non petita, specie in chi, presa la decisione, ha potuto trasferire le sue terga in più nobili poltrone, lasciando il buon Furio a sbrogliarsela davanti ad una opinione pubblica inferocita. Non sono state da meno, le recenti dichiarazioni del sindaco che a corto di argomenti, si è appellato alla supposta volontà dei commercianti, peraltro mai coinvolti, e ciò che è peggio ad un malinteso bisogno di creare posti di lavoro. Quindi nell’esplicito interesse dell’impresa appaltatrice, la vera ed -oseremo dire- esclusiva beneficiaria di una valanga di quattrini, della usurpazione di un bene pubblico e di un incomodo perenne per la cittadinanza. Insomma, più che una giustificazione è parsa ai più una chiamata di correo, una richiesta di soccorso a imprenditori e sindacati ad essi collegati. Che il parcheggio non risolva affatto il problema del traffico urbano, ma lo aggravi e non arrechi alcun beneficio alla comodità e salute della cittadinanza, lo sanno anche i bambini. E per darsene conto non occorreva andare lontano: sarebbe stato sufficiente chiederlo a sua sorella, all’ing. Fiorella Honsell che di professione fa l’urbanista del traffico e che la inutilità di quel parcheggio l’aveva dichiarata ben sette anni fa. Ma ciò che di più sbalordisce in una amministrazione che si è sempre considerata di sinistra è l’assoluto disprezzo nei confronti della partecipazione popolare che, pure, è un fondamento della democrazia e l’archetipo di una società civile. Tanto da aver costruito un meccanismo capzioso per gestire la cosa pubblica con decisioni preconfezionate e quindi approvate nel chiuso delle riunioni di giunta, senza dibattito alcuno e con le evidenti reticenze di chi, pur avendone la doverosa facoltà, ha taciuto per non mandare all’aria la costruzione di un ammasso di cemento, non certo una funzione coerente con la salute pubblica, con strategie di lungo termine, utile alla collettività e al bene delle generazioni future. Lo si evince con chiarezza dalla lettura della delibera di giunta del settembre del 2010 quando con evidente disprezzo della normativa vigente che impone la più ampia partecipazione diretta dei cittadini, si sono avvantaggiati del fatto che né l’ARPA né gli uffici regionali hanno avuto di che obiettare in merito a quella Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che la disciplina europea, prima, e la normativa nazionale, poi, hanno reso obbligatoria. Se scandaloso è stato il mancato coinvolgimento della popolazione ai sensi del D. Lgs 152/2006, non meno odiosa è stata la tacita approvazione da parte del governo regionale, cioè da parte di quelli (Riccardi, Colautti…) che oggi pigolano le loro critiche nei confronti di Honsell, non certo nei confronti dell’impresa o dei lavori. Ma di più turba il fatto che, nel più classico gioco delle parti, il parere dell’ARPA sia giunto con puntuale ritardo, sufficiente a dover prendere atto che l’ente non aveva espresso un parere negativo! E poco importa che sia stato coinvolto a cavallo della pausa ferragostana, così da preludere l’inevitabile ritardo, oltretutto senza chiedere dilazioni di sorta… A dir poco sconvolgente resta poi il fatto che l’approvazione del progetto, la sua messa in gara, l’assegnazione dei lavori e la stessa apertura del cantiere sia intervenuta ancor prima di aver ottenuto l’assenso da parte della Soprintendenza e realizzato il nuovo progetto sulla scorta delle innovazioni dettate dalla medesima. Altrettanto anomalo resta il fatto che il cantiere abbia avuto inizio prima di aver realizzato le operazioni di sminamento e i sondaggi archeologici, che, a quanto consta, sono complessi e non possono non raggiungere i livelli antropizzati posti ad una profondità di almeno tre metri dal piano di campagna. Evidentemente, l’ordine di scuderia è stato quello di mettere le mani avanti e occupare armata manu il territorio; poi, metti che si trovi un reperto archeologico, possono passare gli anni, non di certo bastare i soldi. Nulla, quindi, ha impedito il dottor Canciani di condividere la sua opposizione al parcheggio e sostanziarla apponendo la sua firma accanto a quella dei già tanti che lo hanno fatto. Il suo, per essere un luminare di fama mondiale, appartenere alla coalizione di maggioranza e per di più per essere presidente della terza Commissione permanente “Politiche sociali e diritti di cittadinanza”rappresenta un gesto di sfiducia nei confronti dell’esecutivo e come tale non può essere tacitato senza una verifica politica in sede consiliare. A noi, intanto, rimane l’obbligo di contrastare l’opera e, sostenere il comitato cittadino e con esso la raccolta dei fondi necessari. Tibaldi Aldevis Comitato per la Vita del Friuli Rurale
Posted on: Mon, 26 Aug 2013 05:45:20 +0000

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