Caso Green campus Il Comune sospende la convenzione dalla - TopicsExpress



          

Caso Green campus Il Comune sospende la convenzione dalla Provincia Pavese del 19_7_13 (laprovinciapavese.gelocal.it/) Fu firmata da un dirigente successivamente indagato Il sindaco: «E il costruttore non può chiederci i danni» di Fabrizio Merli PAVIA La convenzione con Green campus? Non verrà revocata, ma semplicemente sospesa. È quanto si apprende dalla giunta. A spiegarne i motivi è (non a caso) l’assessore Pietro Trivi, non tanto nella veste di assessore, quanto di avvocato. «Alla luce di quanto abbiamo conosciuto – spiega – abbiamo deciso di “cristallizzare” la situazione. Sulla base di quanto la magistratura aveva scritto nel decreto di sequestro, infatti, sembrava che non bastasse l’atto d’obbligo del privato, ma fosse essenziale la convenzione tra il Comune e Green campus. Ora, leggendo l’avviso di fine indagini, sembra che l’atto d’obbligo vada bene, ma che il permesso di costruire sia stato successivamente utilizzato in difformità rispetto a quanto era stato stabilito. Per questo, sospenderemo la convenzione. Ovviamente, se il giudizio si concluderà con una pronuncia di assoluzione per gli imputati, la convenzione riprenderà il suo cammino». La convenzione, però, è già stata firmata. Per la precisione, dal rappresentante di Green campus (indagato) e dal dirigente comunale dell’urbanistica (altrettanto indagato). Non c’è il rischio che la società avvìi una richiesta di danni nei confronti del Comune? «Gli immobili oggetto dell’accordo – spiega il sindaco, Alessandro Cattaneo – sono attualmente sottoposti a sequestro preventivo. Non essendo nella disponibilità dell’impresa, non si possono configurare danni. In ogni caso, la vicenda è così complessa che necessariamente dobbiamo affidarci alla consulenza di esperti in diritto amministrativo». Sino ad ora, sul caso, si sono pronunciati due docenti universitari. Il professor Aldo Travi e il professor Guido Greco. Entrambi gli esperti hanno sottolineato, seppure con motivazioni diverse, l’esigenza di firmare una convenzione. A richiederlo, del resto, sono le norme tecniche di attuazione del Piano regolatore. Quando il documento è stato firmato, il 9 luglio, non si sapeva ancora che il dirigente incaricato della firma per il Comune, l’ingegner Francesco Grecchi, fosse indagato nello stesso procedimento. Lo si è appreso pochi giorni dopo, con la notifica dell’avviso di conclusioni delle indagini. È stato a questo punto, probabilmente, che la “corsa” alla stipula della convenzione ha subìto una brusca frenata. Una decisione adottata dalla giunta, perchè l’azienda, già lo scorso 19 marzo (tredici giorni dopo il sequestro) avrebbe sollecitato al Comune la stipula dell’accordo. La bozza è stata completata a giugno. Secondo alcune voci, una copia sarebbe anche stata trasmessa - per conoscenza - alla procura. Ma l’indagine è andata avanti seguendo, normalmente, il proprio iter. Sino a quando il pubblico ministero ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risulta che sono dieci le persone indagate. Ora, alla procura spetterà il compito di formulare una richiesta all’ufficio del giudice delle indagini preliminari. Nel frattempo è apertissimo il dibattito sui dettagli amministrativi e sull’interpretazione che le parti vorranno dare alle norme di carattere urbanistico.
Posted on: Sat, 20 Jul 2013 05:41:18 +0000

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