Chiarimenti su alcuni fatti e circostanze riguardanti la vita di - TopicsExpress



          

Chiarimenti su alcuni fatti e circostanze riguardanti la vita di Giuseppina Norcia La Fondazione Giuseppina Norcia intende con il presente documento intervenire pubblicamente per chiarire alcune questioni sollevate in merito alla figura di Giuseppina Norcia. La trattazione di fenomeni così vasti e articolati necessiterebbe in primis un approccio di assoluto rigore documentale, in cui le tesi esposte devono essere supportate e documentate da prove inconfutabili e non da opinioni strumentali alla conclusione a cui, a priori, si vuole giungere. In secondo luogo, l’analisi e lo studio di tematiche così complesse - come è il caso della figura di Giuseppina Norcia - necessiterebbe quanto meno l’adozione del criterio della massima prudenza di giudizio, senza avere l’ardore e la presunzione di chi, per il solo fatto di godere dell’approvazione ufficiale della Chiesa, si ritiene probabilmente depositario della verità. Scopo principale di questo intervento non è tanto quello di entrare nel merito di argomentazioni teologiche e dottrinali (che pur nella trattazione in questione risultano essere di primaria importanza), non ritenendo essere la presente la sede opportuna per fare ciò. Certi argomenti, prima che sui media, andrebbero trattati con le persone a ciò preposte, nelle sedi competenti. E la Fondazione Giuseppina Norcia ha preferito, fin dalla data della propria costituzione, agire in tale modo, manifestando a chi di dovere, le proprie riflessioni; e sempre confermando disponibilità a confrontarsi con chi, animato dall’Amore per la Verità, voglia approfondire i temi che ne caratterizzano la propria ragion d’essere. Quindi, ciò che anima il presente intervento è l’Amore per la Verità. Il lungo silenzio attuato da Giuseppina Norcia dinnanzi a tante affermazioni discutibili e, a volte, dinnanzi a vere e proprie provocazioni e semplici cattiverie perpetrate ai suoi danni a motivo del suo intimo rapporto con Gesù, avrebbe potuto continuare, se non fosse altro che ora la stessa Giuseppina non può più difendersi, soprattutto nel momento in cui le viene mossa l’accusa più subdola e infamante, circa la sua vita, la sua condotta ed il suo rapporto di obbedienza con la Chiesa. Come si possono fare affermazioni simili? O non si conoscono i fatti o si agisce per malafede. Ma tutti ben sanno e non ignorano. Tutti sanno che Giuseppina ha fatto dell’obbedienza, seppur rimanendo nel proprio stato laicale - è bene precisarlo a scanso di equivoci e per sgombrare il campo da citazioni letterarie fuori contesto -, un punto fermo della propria missione. Tutti sanno che Giuseppina ha vissuto senza mai risparmiarsi, sempre dando con fedeltà assoluta e senza nulla ricevere! Tutti sanno che Giuseppina ha sempre amato tutti! Tutti sanno che Giuseppina ha vissuto solo con un unico desiderio: vedere realizzate le volontà di Dio. Non le proprie, quelle di Dio! Del rapporto e dell’ubbidienza di Giuseppina alla Chiesa ne sono testimoni tutti e tre i vescovi che si sono succeduti da quando Gesù le ha affidato il suo compito. Il primo vescovo coinvolto nelle vicissitudini di Giuseppina Norcia è stato Mons. Minchiatti, la cui vicinanza e fiducia nella sua opera è evidente. Fu lui per primo a raccogliere le confidenze di Giuseppina, che ricevette premurosamente insieme alla madre, già nel 1974, anno in cui a Giuseppina furono rivelati alcuni segreti, a cui fece seguito la guarigione miracolosa della stessa Giuseppina. Fu lui, qualche tempo dopo, a volerle affidare Mons. Cardarelli quale padre spirituale, a motivo del suo rigore e intransigenza nella direzione morale e spirituale, oltreché per la sua specifica competenza (si prenda il caso della “stigmatizzata” di S.Vincenzo Valle Roveto, Filomena Carnevale) nel saper discernere e trattare i fenomeni mistici. Fu Mons. Minchiatti a voler benedire la Cappellina, dapprima privatamente nel 1975 (prima dell’apertura ufficiale al pubblico, durante una sua visita privata, alla presenza di testimoni viventi) e quindi pubblicamente, per mano del suo segretario particolare. Infine, in quegli anni, fu sempre Mons. Minchiatti a voler promuovere la celebrazione liturgica nella “Piccola Culla del Bambino Gesù”. Se questi sono i fatti (testimoniati e confermati da persone tutt’ora viventi, anche appartenenti al clero diocesano), come ci si può arrogare il diritto, con una leggerezza sconcertante, di affermare che è falsa la notizia che la Cappellina è stata benedetta? Oppure derubricare, senza prove, la malattia ai reni di Giuseppina addirittura a “stress”, quando Mons. Cardarelli, predicando in pubblico la sua storia, affermava testualmente che ella era ?! Mons. Minchiatti sempre accompagnò fattivamente e paternamente Giuseppina fin dai primi anni della sua missione, guidandola, consigliandola, spronandola ad andare avanti senza paura e invitandola ad affidarsi alla direzione spirituale di Mons. Cardarelli che, avendo avuto prova della veridicità di Giuseppina, lo ragguagliava circa gli eventi ordinari e straordinari che la riguardavano. Il secondo vescovo, succeduto a Mons. Minchiatti, è stato Mons. Chiarinelli, che durante il proprio episcopato confermò Mons. Cardarelli alla guida spirituale di Giuseppina e mai ne ostacolò la missione, come ebbe a confermare al termine del proprio mandato. In quel periodo i frutti scaturiti dall’opera di Giuseppina iniziavano ad avere un’eco e una ripercussione positiva crescente su numerose realtà, poste anche al di fuori del contesto diocesano. Non a caso Mons. Cardarelli scrive che Giuseppina e che . A proposito della relazione tra Giuseppina e la Chiesa, egli afferma inoltre che ella . Quindi Monsignore è esplicito e inequivocabile. Perché dunque accusare Giuseppina di “falsa pubblicità” con riferimento a quanto scritto sulla lapide che narra la storia di Giuseppina, quando a volerla rendere pubblica è proprio il suo padre spirituale nominato e confermato da ben due vescovi? Mons. Cardarelli continua a scrivere di Giuseppina, quasi a voler lasciare una sorta di testamento spirituale non manipolabile ai posteri. Di Giuseppina scrive: . Ancora: . A riguardo della sua missione, egli afferma perentorio: . Poi, prima di concludere, un presentimento dal sapore profetico che sa di monito: . Testimone dell’obbedienza di Giuseppina è stato anche il terzo vescovo, Mons. Brandolini. Nonostante qualcuno ora voglia far credere il contrario, è proprio in questo periodo che l’obbedienza di Giuseppina alla Chiesa e alla Gerarchia è stata veramente messa alla prova e venuta alla luce. Sappiamo che l’oro vero si prova al fuoco, per quanto tale prova non sia mai, umanamente, da nessuno, desiderabile e auspicabile. Mons. Brandolini fu nominato vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo nel 1993. In quel tempo, oltre alla benedizione della Cappellina di cui si è fatto cenno, molte delle cose attualmente in essere presso la “Piccola Culla”, erano già presenti e consolidate. Lo erano sicuramente la stesura del libretto “Una Culla per Gesù Bambino nella Terra di Gallinaro”, ove si narra la storia dell’apparizione a Giuseppina, redatta da Mons. Cardarelli in ossequio ai decreti canonici vigenti; la presenza della lapide che, in sintesi, narra la storia di quanto accaduto presso la Cappellina; la presenza della fonte della c.d. “acqua benedetta”, sgorgata e benedetta nel 1988 da un giovane sacerdote, Don Alberto Mariani, che in tale epoca trascorse giornate e serate in compagnia di Giuseppina e di sua madre, senza pensare evidentemente che tale comportamento lo potesse compromettere. (Don Mariani redasse testi di canti - come avvenne per il canto “O Dolce Bambino”, tutt’ora presente a pag. 29 del libretto “Una Culla per Gesù Bambino nella Terra di Gallinaro” - ed apportò correzioni al canto e scelse personalmente il passo del testo biblico da integrare all’importante documento - pubblicato e distribuito in migliaia di esemplari - che accoglie una preghiera rivelata da Gesù a Giuseppina in occasione della commemorazione del 50° anniversario della prima apparizione di Gesù Bambino alla stessa Giuseppina.) Mons. Brandolini, a differenza dei suoi predecessori, non assegnò a Giuseppina un padre spirituale, ma nominò Don Mariani del Luogo. A Don Mariani venne chiesto , fornendo , come riportato nella lettera del presule pubblicata sul settimanale di Avvenire “Lazio Sette” del 14 luglio 1996. Nello stesso scritto che, sebbene fosse indirizzato solo al sacerdote, fu reso pubblico dall’organo di stampa diocesano (!), Mons. Brandolini volle evidenziare comunque alcuni aspetti, quali quelli inerenti la celebrazione della Santa Messa () e la figura di Giuseppina, che . Quindi, a scanso di equivoci e fraintendimenti, anche Mons. Brandolini descrisse Giuseppina come . E, a scanso di ulteriori equivoci, la celebrazione liturgica presso la Cappellina, istituita poco dopo la sua edificazione e benedizione, che negli anni ha coinvolto numerosi sacerdoti (quali Don Cancelli - già segretario particolare di Mons. Minchiatti -, Don Tanzilli - all’epoca, parroco di Gallinaro -, Mons. Cardarelli, Don Mariani e altri ancora), fu sospesa nel 1996 da Mons. Brandolini . Mons. Brandolini scrisse un’unica lettera a Giuseppina datata 24 giugno 1997. Non si sa bene per quale motivo il testo di tale missiva venne pubblicato nuovamente (!!) sull’organo di stampa diocesano, con la conseguenza di rendere pubblico ciò che il vescovo chiese a Giuseppina di far rimanere in ambito strettamente privato. Quell’episodio contribuì a segnare il corso delle cose. Giuseppina, nonostante il mutato atteggiamento del vescovo rispetto ai suoi due predecessori - reso per di più pubblico in una fase di discernimento che imponeva il rispetto della riservatezza -, continuò a rimanere in obbedienza alla Chiesa. Giuseppina obbedì ma non rinnegò. Rimuovere la lapide e impedire la distribuzione del libretto, a distanza di oltre vent’anni di vita condotta “pubblicamente”, avrebbero equivalso a rinnegare quanto fatto in precedenza, sia nei confronti di Dio, sia nei confronti della Chiesa (rappresentata da altrettanti vescovi nonché dal suo padre spirituale) sia nei confronti delle migliaia di persone che ella aveva nel frattempo incontrato e alle quali aveva reso la propria vera testimonianza. Quindi Giuseppina, preso atto del mutato atteggiamento del nuovo vescovo, fece tutto ciò che le fu possibile fare per obbedirgli, come quando smise (senza non poca sofferenza) di leggere in pubblico i “messaggi” rivelati, che Mons. Brandolini preferì per prudenza considerare . A Giuseppina fu chiesto di incontrare Mons. Brandolini, per il tramite dell’osservatore diocesano, dopo la notifica della Curia dell’ottobre del 2001. Fu quella l’ultima volta in cui Giuseppina incontrò personalmente il vescovo. E in quell’occasione, pur ribadendo le perplessità e difficoltà circa la realtà di Gallinaro, Mons. Brandolini diede nuovamente atto a Giuseppina della sua ubbidienza, in presenza della madre di Giuseppina. La medesima conferma circa l’immutato giudizio del vescovo a riguardo dell’ubbidienza di Giuseppina nei suoi confronti fu resa dallo stesso Mons. Brandolini ai responsabili della Fondazione nel corso dell’incontro avvenuto il 18 maggio 2009. Pertanto non corrisponde al vero affermare che Giuseppina non è stata ubbidiente alla Chiesa o affermare (come emerge da altri scritti pubblici) che i rapporti con la gerarchia cattolica sono stati . Parimenti, non risultano corrette altre circostanze che, direttamente o indirettamente, coinvolgono la stessa Giuseppina. La prima di queste situazioni si riferisce alla documentazione prodotta da coloro che attestano di aver ricevuto grazie e guarigioni. Chi scrive contro Giuseppina, come può affermare che dalla diocesi di Sora avrebbero (il condizionale è d’obbligo) richiesto tale documentazione ricevendo diniego? Già presso gli archivi diocesani sono conservati alcuni documenti, consegnati prima dell’insediamento di Mons. Brandolini. Durante il periodo successivo, Giuseppina ha conservato e catalogato, pronte per la consegna, numerose testimonianze di guarigione ma l’allora osservatore diocesano, in presenza di testimoni, non ritenne di doverle ritirare e consegnare al proprio vescovo, senza che questi gli formulasse una preventiva richiesta formale in tal senso. Con la presente, si ribadisce che la Fondazione Giuseppina Norcia detiene copia di tali e successivi documenti, che sono pronti per essere messi a disposizione della competente Autorità ecclesiastica quando questa lo riterrà opportuno. Altro tema sensibile è quello relativo ai c.d. segreti. Come si può con tanta leggerezza e superficialità parlare di “segreti” senza avere il benché minimo riscontro di ciò che si afferma? In una relazione resa pubblica si cita un messaggio rivelato a Giuseppina e tra le virgolette (!!!) si citano . La Fondazione Giuseppina Norcia detiene i manoscritti appartenenti a Giuseppina e nel messaggio manoscritto in questione non vi è alcuna traccia di . L’autore della relazione non solo ignora il contenuto originale dei messaggi ma, cosa ancor più grave e sconcertante (che però aiuta il lettore a comprendere il vero fine di tale scritto) si permette di fare ironia sui progetti di Nostro Signore su Giuseppina Norcia. Alla Fondazione Giuseppina Norcia risulta che Giuseppina abbia adempiuto anche in questo al suo compito, rivelando pubblicamente ciò che pubblico doveva essere (quale l’annuncio dell’approssimarsi del compimento delle promesse escatologiche) e privatamente, ai diretti interessati, ciò che doveva rimanere in ambito privato. Altro aspetto sollevato è quello legato agli errori dottrinali che riguarderebbero Giuseppina con particolare riferimento al c.d. “millenarismo”. Anche in questo caso, è bene essere chiari sul fatto che Giuseppina non ha mai fatto alcun riferimento alla dottrina del “millenarismo”. Perché dunque si continua ad associare in modo asettico Giuseppina a questa tematica? Forse perché - essendo il millenarismo condannato dalla Chiesa - si può trovare in tale aspetto un facile appiglio per condannare, senza scomodarsi troppo, Giuseppina e la sua missione? Giuseppina esortava le anime a prepararsi al compimento delle promesse del Signore, invitando tutti al rispetto dei Dieci comandamenti, dei Sacramenti e a vivere quindi costantemente in uno stato di grazia. Anziché affermare senza indugio e bollare come “errori dottrinali” aspetti che dovrebbero trovare spazi di riflessione e di dibattito adeguati, quali quelli riscontrabili in una vasta letteratura escatologica, che comprende anche l’esperienza meta-concettuale, mistica, delle realtà trascendenti e che ha come punto di approdo il concetto legato alla Gerusalemme Nuova meglio sarebbe, anche - e soprattutto - alla luce delle rivelazioni ricevute da Giuseppina, procedere con prudenza e astenersi da giudizi affrettati, spesso riproposti “in copia” senza i necessari approfondimenti che il caso in questione richiede. Infine l’aspetto più subdolo, proprio perché palesemente falso e tendenzioso. Nessuno hai mai messo in dubbio la rettitudine morale di Giuseppina, specie se riferita all’aspetto economico. Tutti sanno che ella non ha mai accettato offerte, di alcun genere. Affermare che gli organizzatori dei pellegrinaggi possano versare parte della quota a vantaggio di Giuseppina o dei suoi familiari non è solo grave e falso, ma oltraggioso ogni ragionevole limite. Quando si arrivano ad affermare tali fatti, in un sito pubblico a firma di un’associazione pubblica che - per giunta - si definisce cattolica, le cose sono due: o si hanno le prove di ciò che si afferma e quindi lo si denuncia pubblicamente; oppure si fa silenzio, per non abusare della credulità di alcuno. Vie di mezzo in questi casi non sono ammissibili, neppure se - dopo aver lanciato il sasso - si cerca di nascondere la mano dietro un timido interrogativo. Tutti hanno il diritto di conoscere la storia, le vicende e la vita di Giuseppina Norcia così come tutti hanno il dovere di rispettarne e apprezzarne la memoria. Una vita va apprezzata; va capita; va studiata, nella completezza. Non va mortificata per esigenze e scopi umani e personali. Gallinaro, lì 12 giugno 2010 Fondazione Giuseppina Norcia (SCARICA IL DOCUMENTO "APPROFONDIMENTI.PDF " NELLA SEZIONE DOWNLOAD)
Posted on: Wed, 04 Sep 2013 23:51:45 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015