Chissà se un giorno… Sono rimasti in sette, parlo dei - TopicsExpress



          

Chissà se un giorno… Sono rimasti in sette, parlo dei clandestini arrivati giorni fa sulla spiaggia di Brancaleone e, anche questi, tra oggi e domani, toglieranno il disturbo a quanti l’hanno arrecato. In questi giorni ognuno ha detto la sua, si sono scomodati il Papa, il Presidente degli Stati Uniti, Il Presidente della Repubblica e quello del Consiglio Italiano, cosa fare e non fare in questi casi e, mille e mille consigli su come combattere la clandestinità. Se facciamo un esame un po’ più approfondito e lasciamo da parte i nostri gusti ed intendimenti politici, possiamo valutare con serenità come ci si deve comportare davanti ad uno sbarco di esseri umani, prima ancora che clandestini, musulmani, neri, straccioni e quant’altro. Questa gente non è arrivata certo per fermarsi a Brancaleone, ma per “comodità geografica”, dovevano passare per forza da queste parti, per poi raggiungere i luoghi dove costruirsi una nuova esistenza e per sfuggire alla guerra. Questo paese, davanti ad una tragedia umana doveva rispondere con solidarietà e l’ha fatto con grande entusiasmo ed affetto. Con impegno, con sacrificio si è fatto tutto quello che è stato possibile fare. Don Angelo, Don Gianni, la Caritas, I volontari, i cittadini comuni, tutti insomma, si sono dati da fare davanti ad un problema nuovo ed inaspettato. Per una volta tanto questo paese sarà ricordato per qualcosa di nobile e civile che ha fatto, davanti agli uomini e, per chi crede, davanti a Dio. Basta contare i morti di questi giorni a Lampedusa per sentirsi bene e con la coscienza a posto. I nostri “barcaroli” sono tutti vivi. Siatene orgogliosi e per una volta tanto, Viva Brancaleone! Con rispetto. Salute/i
Posted on: Sun, 06 Oct 2013 12:30:36 +0000

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