Commento al Vangelo 7 luglio 2013 - Scrive Ermes - TopicsExpress



          

Commento al Vangelo 7 luglio 2013 - Scrive Ermes Ronchi: “Partono, forti di una parola: “Dio è vicino”; vanno, senza pane né sandali né denaro, senza nulla di superfluo. Senza cose. Semplicemente uomini. Ed è un viaggio verso l’uomo essenziale, liberato da tutto il superfluo…. Sarai tanto più vicino a Dio, quanto più sprofonderai nel tuo essere uomo… L’unica preoccupazione dell’annunciatore è di essere infinitamente piccolo. Allora il suo annunzio sarà infinitamente grande” da Ermes Ronchi, Respirare Cristo, edizioni San Paolo. Una delle esperienze più belle che sto facendo in questi ultimi 5 dei miei 20 anni di ministero presbiterale, è la collaborazione pastorale in parrocchia con altri due preti, e anche la collaborazione con alcuni altri preti delle parrocchie vicine (tra i quali l’indimenticabile amico don Fabiano). Sono stato infatti nominato dal vescovo co-parroco di questa comunità insieme ad un altro parroco, don Piergiorgio, che è qui da molto prima del mio arrivo; e qui con noi vive anche un terzo prete, don Gabriele. Essendo prete da un po’ di tempo ho potuto constatare che una delle cose più difficili della vita presbiterale è proprio la stima e la vera collaborazione tra preti. Se lo dico non è per puntare il dito solamente verso altri, ma proprio perché l’ho constatato in me. Come preti abbiamo la fortissima tentazione di pensare di avere la totalità dei doni e la capacità di fare tutto da soli, specialmente nel campo strettamente religioso e di guida pastorale. Non è così, e non lo può essere così nemmeno dal punto di vista evangelico: l’annuncio di Cristo non si fa mai da soli, e abbiamo sempre bisogno di qualcun altro che completi quello che noi non abbiamo e non siamo capaci. E’ significativo che Gesù invii i 72 missionari del Regno di Dio, a due a due. E li manda poveri di tutto, tranne che della relazione tra loro. Infatti sembra proprio che Gesù voglia far sperimentare loro che la forza al messaggio non è nei mezzi materiali, ma nellaa relazione tra loro. La ricchezza di colui che porta il messaggio di Gesù è proprio chi ha accanto a lui a portare lo stesso annuncio. Se ci sono tanti luoghi dove portare il messaggio di Gesù, perché mai “sprecare” risorse, facendo delle coppie? Non basterebbe un evangelizzatore che da solo va e porta il messaggio, invece di metterti a due a due? In questo modo si dimezzano i luoghi di evangelizzazione! Ma non si può annunciare l’amore senza che sia prima di tutto una testimonianza di vita! I due che partono per la missione, sanno che la prima predicazione che faranno sarà con la loro stessa vita e da come loro costruiranno il loro rapporto che “comunica” molto più delle loro stesse parole. E il primo insegnamento che danno è proprio quello che “da soli non si fa nulla”, e che c’è sempre bisogno di qualcuno accanto che mi completi. Infatti solo Gesù ha la pienezza della Verità, i suoi discepoli no. E’ dunque la comunità (anche quella piccola di due persone soltanto) che porta il messaggio di Gesù nel mondo, con lo stile di comunione e di supporto reciproco. Devo proprio dire che in questi anni ho potuto sperimentare tutto questo nella collaborazione pastorale in parrocchia e anche fuori parrocchia. Avere accanto alcuni confratelli che stimo e da cui sono stimato, mi aiuta a guardare al mio ministero come parte di un annuncio più grande che mi supera e non è unicamente basato sulle mie forze e competenze. Questo diventa ancor più vero quando guardo ai tanti collaboratori pastorali in parrocchia (catechisti, animatori, volontari, ecc). Con loro sento di avere un rapporto di collaborazione e non di comando. Insieme si annuncia Cristo, secondo i modi e i doni di ciascuno. Non sono dunque mandato a preparare la strada del Signore in maniera solitaria: più porto l’annuncio di Cristo, più mi accorgo anche che Gesù mi precede e segue, e che faccio parte di un annuncio più grande che non posso conoscere tutto. Anche i 72 discepoli quando portano la pace di Dio, sono chiamati a scoprire dove questa pace è già arrivata anche prima e indipendentemente da loro (…prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi). La mia gioia quindi come prete non è tanto nei miei successi pastorali ma nel fatto che operando in mezzo alla comunità, insieme ad altri preti come me, scopro che Dio è già presente ed è grande il suo amore per me e per tutti. La mia gioia è quella di sentirmi chiamato (con il Battesimo e con l’Ordinazione presbiterale) a far parte di questo piano di Dio nel mondo. don Giovanni Berti Il Vangelo In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». (dal Vangelo di Luca 10,1-12.17-20)
Posted on: Sat, 06 Jul 2013 14:17:42 +0000

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