Con la deliberazione di Giunta Regionale n. 337/2001 - - TopicsExpress



          

Con la deliberazione di Giunta Regionale n. 337/2001 - successivamente modificata con delibera n. 592/2002 - sono stati istituiti gli Ambiti Territoriali, così come previsto dal Piano regionale, per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, ai sensi della Legge n. 328/2000. Questa legge ha segnato una vera svolta nell’organizzazione dei servizi sociali ed ha imposto cambiamenti significativi nella loro gestione. Essa, riaffermando con forza che i Comuni sono i titolari dei servizi sociali, li chiama ad una pianificazione e programmazione in forma associata e in relazione con altri soggetti del territorio, sia pubblici che privati. L’ Ambito Territoriale Sociale è un’ aggregazione intercomunale che ha il compito di pianificare e programmare i servizi sociali dei Comuni Nelle Marche sono stati istituiti 24 Ambiti Territoriali Sociali. Il Piano Regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali affida agli Ambiti Territoriali questi obiettivi di carattere generale: • - Dotare tutti i territori di una rete di servizi essenziali alla quale sia garantita pari opportunità di accesso ai cittadini che vivono o lavorano nella regione; • - Creare le condizioni per l’integrazione dei servizi, guardando non solo alla costruzione organica del rapporto tra sanitario e sociale, ma al più ampio sistema di welfare (politiche del lavoro, casa, istruzione, formazione, ambiente etc.) • - Promuovere il quadro più congruo per la piena attuazione degli indirizzi della programmazione nazionale e regionale • - Favorire l’esercizio associato delle funzioni sociali da parte dei comuni ed una gestione unitaria della rete dei servizi. L’Ambito come organismo non ha attualmente personalità giuridica, per cui le funzioni gestionali sono svolte da un Comune capofila • La sua struttura organizzativa è composta da: - Comitato dei Sindaci, composto dai Sindaci dei Comuni, è il soggetto politico di riferimento ed è l’organo deputato a: • a) Definire le modalità istituzionali e le forme organizzative gestionali più adatte alla organizzazione dell’Ambito Territoriale e della rete dei servizi sociali; • b) Individuare l’Ente Locale capofila; • c) Nominare il Coordinatore di Ambito e istituire l’Ufficio di Piano di cui fanno parte almeno i responsabili dei servizi sociali dei Comuni facenti parte dell’Ambito Territoriale; • d) Definire le forme di collaborazione fra i Comuni e l’Azienda Sanitaria di riferimento, i contenuti degli accordi di programma, le possibili collaborazioni; • e) Elaborare ed approvare il Piano di Zona istituendo, a tal fine, l’apposito “tavolo di concertazione”, per garantire il coinvolgimento dei soggetti territoriali nella progettazione e realizzazione degli interventi, e per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini • f) Elaborare ed approvare il Bilancio Sociale; • g) Approvare il Programma delle Attività Territoriali del Distretto per la parte relativa all’integrazione socio-sanitaria IL COORDINATORE D’ AMBITO è un professionista scelto dal Comitato dei Sindaci tra gli iscritti ad un apposito elenco formulato dalla Regione Marche, ha le seguenti funzioni: • a) Cura, in collaborazione con l’Ufficio di Piano e col Responsabile di Distretto, la redazione della proposta del Piano di Zona e del Bilancio Sociale in base alle linee espresse dal Comitato dei Sindaci e concertate con le diverse realtà territoriali; • b) Svolge compiti di coordinamento del processo di costruzione del Piano attivando rapporti, relazioni e attività di concertazione, sulla base delle indicazioni dei Sindaci dei Comuni dell’ambito; • c) Svolge funzioni di monitoraggio sullo stato di attuazione del Piano di zona segnalando al Comitato dei Sindaci eventuali difficoltà in ordine agli obiettivi definiti nel Piano; • d) Supporta il Comitato dei Sindaci nella organizzazione e nel coordinamento degli Uffici di Promozione Sociale . • e) Coordina e cura le attività di raccolta dati; • f) Promuove il coordinamento dei percorsi formativi; • g) Promuove l’attivazione dell’integrazione socio-sanitaria attuata in base alle indicazioni nazionali e regionali e del Comitato dei Sindaci; • h) Coordina i referenti pubblici individuati dai Comuni per i singoli settori di intervento; • i) Partecipa, su richiesta, alle riunioni del Comitato dei Sindaci. IL PIANO DI ZONA • E’ lo strumento di programmazione a disposizione dei Comuni per avviare nel proprio Ambito la progettazione e la realizzazione della rete dei servizi e degli interventi sociali. • Per il primo Piano di Zona l’obiettivo è soprattutto quello di conoscere il territorio: rilevare le risorse esistenti ed i servizi già attivati, sia pubblici che privati, per individuare i bisogni che non trovano risposta e le zone meno dotate di servizi, ma anche quali sono le potenzialità attivabili. • Questa analisi costituisce la base per una corretta programmazione e pianificazione del sociale. • Il Piano Sociale di Ambito successivo è invece, maggiormente programmatorio: contiene una parte (Profilo di Comunità) in cui vengono descritte le caratteristiche sociali del territorio e una parte, in cui le aree di intervento vengono maggiormente descritte e vengono analizzate nel dettaglio le necessità e i bisogni di ogni singola area, individuate le priorità a cui dare risposta nel triennio e vengono descritti anche alcuni progetti ed azioni che dovranno essere realizzati o che sono in fase di realizzazione.
Posted on: Thu, 11 Jul 2013 13:57:27 +0000

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