Cosa vedo. Una morale nebbiosa s’è messa tra l’uomo e le cose, entra e esce dalle cose come fossero un castello a mezzanotte, siamo ancora gotici… e dobbiamo sempre fare i famosi conti con noi stessi. Rendiamoci conto: il mondo è il mondo ma i modi di dire sono ancora questi. Tipo: non sappiamo che pesci prendere. Io per primo. Chi sono io? Non lo so, mi guardo, sembrerei essere umano… come voi… Non siamo indossatori, belli e futuri, camminiamo a gambe larghe, a momenti non riconosciamo le nostre bandiere, ancora fingiamo d’essere altrove quando ci fanno una foto, saliamo a piedi le scale, a piedi scendiamo, manovriamo forbici, rasoi, alla vecchia maniera… E voi? Voi non ridete e nemmeno piangete. Davanti al tragico reagite con bontà, con mitezza, con clemenza, invocate esageratamente la pace. Troppo buoni. Anch’io sono per una pace smodata, praticamente isterica, libera e mercantile. E liberamente ci berremo tutto. Una cosa dell’altro mondo, il mondo mondiale verso il quale, dalla nostra bottega, guardiamo con sguardi artigianali. Con in mano un pettine, sotto gli occhi alcune guerricciole tra riccioli, sfumature basse e alte della spesa pubblica e roba del genere. Andiamo verso quel mondo… ma quel mondo, è la domanda, verrà a servirsi da un barbiere come me, come voi? Vedrete che pettinata...
Posted on: Sat, 29 Jun 2013 06:52:32 +0000
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