D. Quando toccai la prima volta il suo corpo, la mia anima si - TopicsExpress



          

D. Quando toccai la prima volta il suo corpo, la mia anima si sollevò e poi ricadde pesantemente. In un tonfo, la mia collera antica. E chi se ne compiace? il mio continuo negare. Farfugliando scuse, mentre la città mi addormenta. Io chiedo ad una donna di accogliermi, tra le sue gambe immacolate. E lo squallore non ha mai il volto dell’amore. Lo squallore non ha mai alcun volto desolato. Non ammette giustificazioni, non si contorce in mille se. Quando toccai la prima volta il suo corpo innocente,sentii come se avessi sfiorato l’abisso con le estremità di dita magre. Come rami di un albero per metà marcio. Io implodo. Quando sporcai la sua ingenua dedizione, mi mostrai ferma e dissoluta. Come una pozza nerissima. Calpestai tutto, con forza. Senza esitazione. Calpestando lei , calpestai me. Calpestando me, mi sentii meglio. Come una ruga che impara a levigare la fronte piano piano. Non più d’espressione, ma di insolenza. Con prepotenza mi insinuai in lei, come la lussuria. Mi insinuai, e mi dissi libera. Come liberamente si accetta la spietata ricompensa. E me la diede, forte sui denti. Me la diede, profonda tra le scapole. La lama sottile e implacabile. La lama più bella che avessi mai visto. La morte viene presto, è la vita che l’attarda per un sorso da bere. Ingollai milioni di promesse e altrettante bugie. E poi mi accorsi che l’amore non esiste. E’ l’invenzione meno riuscita di un mondo di inventori. E poi mi accorsi che l’amore non può dimorare in me, perchè è una peste che divora i cuori. Quando toccai la prima volta il suo corpo, la mia anima si sollevò oltre il decimo strato celeste. Poi la sentii sobbalzare, spezzare e cadere. Nel mio continuo , fuggire. I legami sono sottili corde invisibili che oltraggiano le intenzioni e legano i cuori agli angoli.I legami ci umiliano. Soffocano, ci annientano. Come le emozioni preparano il terreno, per le coevoluzioni moderne. Quando la vidi, così inquieta ed oscura, così poco appariscente. Così inibita nel suo abito migliore, mi apparve come una Madonna senza alcuna santità. Lo stupore può tingere il volto di sorrisi. Io me ne orno. Pensando a lei. Che è prima vera. Che è armonia. E’ prigione dei sensi. A lei che nel suo incedere si fa luce e prova a disperdere le mie resistenze più care. Io amo resistere. Io amo il controllo. Io amo la supplica nella voce, quando ci si dice non lasciarmi. Io amo la spregevole intimità costruita. Io amo le avide bocche che si cercano. Io amo la cieca ignoranza della ragione
Posted on: Wed, 25 Sep 2013 00:59:47 +0000

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