Democrazie in pericolo L’Europa sembra ripiombare nell’incubo - TopicsExpress



          

Democrazie in pericolo L’Europa sembra ripiombare nell’incubo del terrorismo. Mercoledì 22 maggio, poco dopo le 19, il soldato Lee Rigby camminava nei pressi della caserma di Woolwich, quartiere multiculturale nella parte sud orientale di Londra. Si trovava nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Due uomini di colore prima lo investono, poi lo decapitano con un machete, tra gli sguardi attoniti dei passanti. Gli attentatori uccidono la sfortunata vittima inneggiando al nome di Allah. Le reazioni nell’intero paese non si lasciano attendere. In una terra come la Gran Bretagna, sempre disponibile al contatto con la diversità, un episodio simile è inaspettato quanto inaccettabile. Abituata ad accogliere annualmente milioni di studenti provenienti da ogni parte del globo, Londra viene scossa da un drammatico episodio di razzismo. Gli attentatori rivendicavano i soprusi subiti dal mondo islamico e gridavano all’Europa la loro sete di rivincita nei confronti della cultura occidentale. “Occhio per occhio, dente per dente” affermavano con le mani insanguinate. Il primo ministro britannico David Cameron ha subito marchiato l’episodio come un attentato di matrice terroristica. Ma non finisce qui. Il 27 maggio, di fronte all’arco della Defense, a Parigi, un militare viene aggredito da un uomo con il volto coperto. L’attentatore, probabilmente nordafricano, punta un taglierino alla gola della vittima che, attualmente, non sembra in pericolo di vita. Il presidente Francois Hollande afferma che non dovrebbero esserci legami con l’attentato di Londra ma permane lo stato di allerta. E cresce la tensione. Pattuglie militari e polizia presiedono i quartieri più a rischio della capitale francese. Dopo l’attentato di Madrid del 2004, i gesti sconsiderati di 3 folli gettano un rinnovato velo nero di terrore sul vecchio continente. Sempre da Parigi, il premier britannico dichiara “I terroristi non vinceranno mai. Staremo sempre insieme nella lotta agli estremismi”. C’è chi lo ha preso alla lettera, ha impugnato le armi ed è sceso in piazza. Dal 22 maggio, in Gran Bretagna si sono susseguite manifestazioni di estrema destra anti-islam, slogan, graffiti, pagine Facebook che incitano al razzismo, vere e proprie marce per le strade londinesi. Contro l’apertura di nuove scuole islamiche, contro l’uso del burqa, contro la presenza musulmana. Attacchi incendiari contro le moschee. C’è chi, in Gran Bretagna, ha reagito così. Il gesto di due menti malate sembra aver spinto ad odiare un’intera cultura, così tanto lontana da noi. Un disprezzo basato sul pregiudizio e sulla violenza. Un razzismo figlio della crisi che stiamo vivendo, di questo momento buio che stiamo attraversando, che non ci permette di guardare al di là dei nostri confini. Il “diverso” diventa una minaccia. La paura del baratro sull’orlo del quale stiamo passeggiando ci porta a chiuderci in noi stessi. Negli ultimi anni i consensi di molti partiti di estrema destra sparsi in tutta Europa sono aumentati. E sembra di tornare indietro di oltre mezzo secolo, quando la Germania cadeva nelle mani di Hitler. Alba Dorata in Grecia, il Front National in Francia, il British National Party nel regno Unito, l’allarme antisemitismo in Ungheria, sono solo alcuni di questi. Movimenti razzisti che mettono in dubbio i valori della democrazia e della diversità. Nei momenti peggiori è più facile trovare dei colpevoli e dare sfogo alla violenza. Non importa contro chi. Donne o moschee, soldati o extracomunitari. Senza prendersi le proprie responsabilità. Molti esperti dicono che la storia si ripete. Un movimento a spirale di eventi destinati a tornare su stessi. Noi speriamo di no. Per non tornare indietro di 80 anni, per dimostrare di aver imparato dai nostri errori. Per non perdere la fiducia nella democrazia. Gianmarco Omiccioli
Posted on: Sun, 22 Sep 2013 19:48:34 +0000

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