E’ doveroso iniziare con delle considerazioni preliminari prima - TopicsExpress



          

E’ doveroso iniziare con delle considerazioni preliminari prima di introdurre questo disco. Innanzitutto, due parole per i Treblinka, precedenti ai Tiamat e sempre fondati da J. Edlund, padre e padrone di entrambe queste realtà. La seminalità dei primi due lavori dei Tiamat (“Sumerian Cry” e “The Astral Sleep”) altro non è l’evoluzione del percorso iniziato coi Treblinka, la band più particolare e sperimentale, ma anche tra le più grezze e ruvide, del panorama dello Swedish degli albori. Grazie a ciò, i Tiamat hanno saputo così poi spaziare genialmente in un territorio vasto, sapendo unire nelle vene delle loro prime fatiche elementi che richiamano (e uniscono) i primi Entombed, i primi Obituary e che affondano, però, le radici anche in quel territorio oscuro e acido che erano i primi Bathory. Il secondo aspetto da introdurre poi sono i nomi di altre band importanti, che con i Tiamat hanno un preciso aspetto in comune: i Therion, i Katatonia e i Sentenced. L’aspetto in questione è che queste band hanno una carriera spezzata in due. Tutte, nella prima parte, facevano un genere dal quale poi si distaccano completamente, andandone del tutto lontano, ma sapendo comunque rimanere ai vertici nel loro ambito. “Clouds” è il terzo capolavoro dei Tiamat e io lo considero il loro disco di consacrazione, perché per quel che concerne il loro periodo Death/Doom è la loro opera più matura e curata, dove meglio si coniugano gli standard del genere e la profonda vena sperimentale di Edlund e compagni. youtube/watch?v=94I_jpaY328
Posted on: Wed, 30 Oct 2013 08:57:37 +0000

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