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I racconti di Casteltermini “il processo evolutivo delle bimbeminKia di Casteltermini” parte IV Scritto da Peppe Di Franco ( tratto da una storia “terribilmente” vera ) Passano giorni ed intere settimane, alcuni fortunati possono finalmente andare in vacanza: sole, mare, relax…non desiderano altro. Molti invece torneranno alla solita vita, il solito orrendo lavoro, con il solito orrendo capo, che con la solita cravatta viola ed il solito blasfemo taglio di capelli, ordinerà i soliti ordini, che loro dovranno eseguire come al solito. Nasce il tanto odiato “royal baby” e in Egitto continuano a scannarsi come bestie. Nel piccolo paese dei monti Sicani le giornate sono tutte uguali, il sole picchia forte su Casteltermini, ultimamente le sue strade vengono attraversate da numerosi immigrati provenienti dalla Germania o dal Belgio. Un promettente dj’s allieta le serate degli abitanti, suonando qualche pezzo alla villa o nei pochi locali, e come al solito le bimbeminKia tornano ad essere il mio orrendo incubo, non le posso vedere, voglio bandirle da Casteltermini ed un giorno ci riuscirò. E’ finito il caffè in casa Di Franco, impaurito mi dirigo immediatamente al supermercato più vicino. Dopo 18 minuti di innumerevoli manovre di parcheggio, entro dentro il supermercato. I ventilatori all’ingresso mi danno il benvenuto, una piacevole “frescata” mi travolge in pieno. Mi aggiro come un turista tra i vari scompartimenti, una busta di pesto scaduta viene nascosta da una bottiglia di olio extravergine d’oliva, mini coni in offerta al bancone dei gelati, e cassette d’acqua all’incredibile prezzo di 1,50 euro. Trovo particolarmente interessante il reparto dolciumi, ho bisogno di zuccheri oltre che di caffè, sono molto combattuto > penso tra me e me, mentre un giovane muratore fa la scorta di birre fresche, dilemma questo che mi perseguita da 15 anni, ma alla fine, come al mio solito, scelgo sempre la nutella. Lentamente giungo vicino alla cassa, ma prima di pagare devo patire ancora la dura pena della fila. Una fila di over 75 occupa un intero corridoio. Alla cassa una vecchietta sta facendo un bordello assurdo, brandendo il foglio delle offerte, urla alla cassiera > Nessuno riesce a calmare gli animi bollenti di quella vecchia dai capelli grigi, la cassiera un po’ terrorizzata cerca di farle capire che le offerte illustrate in quel foglio, che la vecchia ha portato da casa, sono terminate 9 giorni fa. Dovrei bestemmiare per il tempo che quel fermento lattico dai capelli grigi mi sta facendo perdere, invece la guardo e rido come un pazzo, dopo mesi e mesi di prigionia mi mancava l’ironia del castelterminese anziano. Intanto altri vecchietti, approfittando della situazione, tornano indietro, posando alcune delle merci che pensavano essere in offerta. Era da tanto che non ridevo così, l’ultima volta è stata circa 3 anni fa, quando l’udinese vinse 7-0 al Barbera contro il Palermo. Ma la mia felicità viene immediatamente interrotta quando… mi disse una giovane voce > pensai tra me e me, mentre la vecchietta alla cassa, ora, stava battagliando per una scatoletta di tonno. Era una bimbaminKia, indossava un assurdo cappello stile rap americano color rosso ed una maglietta con minnie e topolino. > pensai mentre un bambino di 4 anni chiedeva gentilmente al nonno di comprargli un gelato > disse il nonno minacciando il nipote con il bastone. Non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dire, volevo darle un pugno in faccia, ma non uso mai la violenza, cerco aiuto consultandomi con il Duce, ma poverino stava ancora dormendo. Respirai profondamente, mi calmai e dissi > > Restai fermo a guardarla disgustato per non so quanto tempo, > pensai, mentre la vecchia alla cassa non riusciva a distinguere una moneta da 2 centesimi con quella da 5. disse la bimbaminKia > disse poggiando le mai ai fianchi. pensai con la solita cantilena alla castelterminese, incazzato più che mai le restituii quei 5 euro >. Un sorriso mi venne spontaneo, ho detto BIMBAMINKIA ad una BIMBAMINKIA, che sensazione piacevole, queste si che sono soddisfazioni. La bimbaminKia andò via, scomparve in un attimo, ed io estasiato gridai alla fila > mentre alla cassa un’altra vecchia stava vendicando l’amica dai capelli grigi, > dissi al vecchio che mi stava davanti > mi rispose il vecchio > disse tenendo in mano un detersivo ed una bottiglia di birra canadese. Ero quasi giunto alla cassa. > disse di nuovo quella stramaledettissima voce, mi girai con lo scopo di mandarla a gattoni dalla madre. Ma la bimbaminKia non è da sola, è in compagnia, questa volta sono 6, tutte con quel cappello rap in testa, tutte con personaggi della disney nelle magliette >. Le guardai tutte e 6, le stronzissime, le guardai con gli occhi di un padre che stressato osserva la pessima pagella scolastica del figlio, ero anch’io stressato, nervoso ed avvilito. Anche loro ricambiano, mi guardano in cagnesco, sanno che se fosse per me le chiuderei in qualche sperduto campo di concentramento, sanno che da tempo cospiro contro di loro. > disse una di loro sventolando quei 5 inutili euro. > urlà tenacemente il Duce, la sua voce proviene da una sua foto che porto sempre con me dentro il portafoglio. dissi, mentre, spaventati i pochi presenti si nascondono dietro la cassa, > disse speranzosa la cassiera. > disse una bimbaminkianana con la bocca sporca di latte, > affermò un’altra con toni ed atteggiamenti para-mafiosi. Quella guerra che stavo studiando ed architettando da tanto tempo, stava finalmente per diventare realtà.
Posted on: Sat, 17 Aug 2013 17:12:11 +0000

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