Il Signore perdona ogni tipo di debolezza umana, ma la cattiveria - TopicsExpress



          

Il Signore perdona ogni tipo di debolezza umana, ma la cattiveria MAI IN ETERNO. A chi agisce mosso da pura cattiveria, il Signore toglie il Suo Sguardo di Grazia e lo lascia al suo destino. 253. Capitolo (dal libro Infanzia di Gesù) Pranzo a base di pesce e focacce al miele. Malvagità del furto di arnesi per la cucina, compresa la scodellina del Piccino. Inflessibilità del Piccino verso chi agisce per pura cattiveria. 13 luglio 1844 1. In un’ora fu allestito un buon pranzo, che consisteva in cinque pesci ben preparati e in quattordici focacce al miele; 2. poiché il miele era l’unica cosa nella dispensa che era stata risparmiata dai ladri. 3. Quindi si provvide anche a una buona bevanda, che Giuseppe e Maria stessi prepararono con acqua e succo di limone, mescolandovi un po’ di miele. 4. Quando il pranzo fu così preparato e servito a tavola, soltanto allora i figli pensarono alle posate: cucchiai, forchette e coltelli, che in casa di Giuseppe ovviamente erano per la maggior parte di legno. 5. Ma anche questi utensili senza valore non erano stati risparmiati dai ladri! 6. E così Giuseppe ora aveva bensì le vivande sulla tavola, ma neanche il più piccolo arnese per mangiarle. 7. Qui Giuseppe andò in cucina e domandò ai figli, che modo fosse mai quello, di preparare la tavola; 8. come si potessero e si volessero mettere in tavola le vivande, senza però le posate! 9. Ma i figli dissero: “Padre, guarda un po’ qui: una graticola e due pentole e un unico mestolo in pessimo stato, un coltello e una forchetta di legno ci hanno lasciato, 10. tutto il resto ce l’hanno preso; così dobbiamo lasciare anche il latte in un unico recipiente, perché anche le pentole per il latte sono tutte sparite!” 11. Quando Giuseppe si fu persuaso di tutto ciò, andò in sala da pranzo con il solo e unico mestolo e con l’unico coltello e con l’unica forchetta, e disse a Gionata: 12. “Qua, fratello! Vedi, queste sono ora tutte le nostre posate! - In verità, questa è cattiveria, e dovrebbe essere punita! 13. Posso capire il rubare le cose preziose e il rubare per necessità! 14. Ma questo furto non è né l’uno, né l’altro caso; 15. qui invece risulta evidente una colpevole cattiveria, e questa anche il Signore non dovrebbe lasciare che passi impunita!” 16. Dopo questa argomentazione tutti sedettero a tavola, e Giuseppe divise il pesce con l’unico coltello, e ne servì a ciascuno una porzione con l’unica forchetta, e distribuì così anche le focacce al miele. 17. Ma poiché il Piccino non aveva davanti a Sé la Sua scodellina, chiese a Giuseppe se poi anche la scodellina fosse stata rubata. 18. E Maria disse: “Ma sicuro, amatissimo Divin Figlioletto del mio cuore; poiché altrimenti sarebbe sicuramente davanti a Te!” 19. E il Piccino disse allora: “In verità, Giuseppe ha ragione; questa fu cattiveria, ed essa deve anche essere punita sempre e in eterno! 20. Chi fa del male e non lo sa, deve essere istruito; e così pure colui che lo fa per necessità! 21. Ma chi conosce il bene, e pur tuttavia fa il male per pura satanica cattiveria, costui è un diavolo dalle fondamenta dell’Inferno, e deve essere castigato col fuoco!” 22. Dopo di che ciascuno consumò la sua porzione con la nuda mano. 23. Ma i commensali. non erano ancora al termine del pranzo, che già si sentì da fuori un terribilissimo urlo. 24. Che cos’era dunque? - Erano i ladri, che con cattiveria avevano rubato i necessari utensili domestici di Giuseppe, per distruggerli. 25. Ognuno era avvolto da un serpente di fuoco e gridava aiuto; ma il Piccino non li ascoltò; con la Sua Onnipotenza li spinse invece tutti, in numero di circa cento, nel mare, dove tutti perirono. - Questa fu l’unica volta in cui il Piccino si era mostrato inesorabile.
Posted on: Tue, 26 Nov 2013 09:15:11 +0000

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