La prova che la percezione delle cose italiane e i giudizi di valore che la ispirano e che ne derivano siano il frutto di una colossale strategia speculativa l’abbiamo avuta qualche giorno fa da un periodico statunitense, che solo la nostra periferica visione può continuare a ritenere autorevole per in tali casi circostanze. Non che ce ne fosse stato bisogno. È però certo che mai si era arrivati a tanto. Perché se trovare Mario Draghi tra le autorità italiane del pianeta che ci ospita può avere ancora un senso, lo stesso non può dirsi di un altro Mario, la cui presenza nella lista in questione rappresenta un attentato al principio di non contraddizione. Se non fosse un insulto alla ragione, infatti, comprendere Mario Balotelli, nato Baruwach, tra i cento uomini più influenti al mondo non solo spiegherebbe perfettamente la crisi economica, ma addirittura la giustificherebbe come esito di una irreversibile perdita di valori.
Posted on: Fri, 05 Jul 2013 13:11:20 +0000
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