La storia a pensarci bene, è piena zeppa di grandi capolavori - TopicsExpress



          

La storia a pensarci bene, è piena zeppa di grandi capolavori rimasti incompiuti. Pietro Marani per esempio sostiene che la stessa Gioconda sarebbe in realtà un’opera incompiuta. Per quanto mi riguarda considero la finta intervista che rilasciai una ventina di anni fa ad una emittente del sud come una grande incompiuta. Questa radio sapeva che io mi trovavo a Sanremo per il Festival e quindi mi chiese di organizzare una serie di collegamenti telefonici ad orari prefissati con alcuni protagonisti, ma successe che un giorno rimasi sguarnito di ospiti. Chiesi pertanto ad un ragazzo inviato per la tv svedese di improvvisarsi Peter Gabriel. Avevo il primo Nokia portatile, quello con la cornetta e il supporto che pesava 7 kg, e così io e il mio amico svedese ci chiudemmo nel cesso dell’Ariston e stabilimmo il collegamento telefonico con la radio. Io facevo le domande e lui mi rispondeva in inglese facendo finta di essere Peter Gabriel. Tutto sembrava filare liscio quando all’improvviso un componente dell’orchestra, in una pausa delle prove, mosso da una incontenibile impellente esigenza, iniziò a bussare con vigore alla porta del bagno all’interno del quale eravamo chiusi io e il mio amico biondo alto 1 metro e 90. Alla domanda “che fate lì dentro?!!!” io risposi a bassa voce per non interferire sull’intervista e dissi: “Sssttt siamo al telefono…”. Giustamente l’orchestrale iratissimo non credette alle mie parole. Le prove stavano per riprendere e lui se la stava facendo addosso. Così inviperito cominciò a bussare con ancora più violenza alla porta. Il mio coinquilino svedese cominciò a ridere e fu subito evidente che da quel momento lui smetteva di “essermi” Peter Gabriel e mentre sentivo dall’altra parte della cornetta domandare a più riprese cosa stesse accadendo, decisi di interrompere la comunicazione, di aprire la porta e di dileguarmi all’istante nei meandri del teatro, inseguito dagli insulti del violinista che col giornalista finto Gabriel ancora piegato in due dal ridere dentro al cesso, non la smetteva più di strillarci dietro “culattoni !!!”. --------------------------------- Nel 1964 Henri George Clouzot, regista già famoso per alcune perle come “L’assassino abita al 21”, “Legittima difesa” o “Il corvo”, iniziò a girare “L’inferno”, un film sulla gelosia che avrebbe dovuto avere come protagonisti Romy Schneider e Serge Reggiani. Successe però che Douzot si lasciò prendere la mano girando scene su scene perdendo di vista l’obiettivo d’insieme. Serge Reggiani se ne andò dal set e fu sostituito da Jean Louis Trintignant, ma a causa di un infarto del regista stesso, la pellicola rimase incompiuta. Le immagini però conservano un fascino talmente coinvolgente che alla pellicola furono dedicati svariati documentari.
Posted on: Thu, 13 Jun 2013 05:25:58 +0000

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