L’Antropologia nella Bibbia Ebraica. La concezione unitaria - TopicsExpress



          

L’Antropologia nella Bibbia Ebraica. La concezione unitaria dell’uomo La creazione dell’uomo “E formò l’Eterno Dio l’uomo dalla polvere della terra gli soffiò nelle narici un alito vitale e divenne l’uomo una persona vivente Genesi 2: 7. Dio non formò dalla polvere della terra un corpo materiale mortale(nell’ebraico biblico non esiste né la parolacorpo né la parola materia), ma un uomo, e non divenne un’anima vivente, ma una persona vivente. L’uomo completo per vivere ha bisogno dell’alito vitale. La traduzione greca dei LXX stravolse la concezione biblica La traduzione greca dei LXX fece deviare l’antropologia biblica verso una antropologia dicotomica (corpo materiale mortale – anima spirituale immortale concepiti in contrapposizione tra loro). La lingua greca e la filosofia greca (Platone nel Fedone concepì la morte come una separazione dell’anima dal corpo) stravolsero la concezione antropologica biblica. È necessario comprendere bene il significato delle parole usate nella Bibbia Ebraica e partire dauna concezione unitaria dell’uomo se vogliamo comprendere il pensiero antropologico della Bibbia Ebraica. Osservazioni preliminari La Bibbia Ebraica con un vocabolario relativamente piccolo riesce a spiegare le attività, le proprietà e le possibilità dell’uomo. Una conoscenza del linguaggio antropologico biblico mette in luce la ricchezza di significato delle parole che descrivono l’uomo. Il pensiero sintetico ebraico deve essere tradotto nelle lingue occidentali, ma occorre fare attenzione, perchéla traduzione di un termine ebraico con una stessa parola di una lingua occidentale può facilmente trarci in inganno. La scoperta dell’ampiezza semantica dei principali termini antropologici ci aiuterà a comprendere meglio l’immagine biblica dell’uomo. L’uomo non è inteso come composto di due elementi distinti: uno materiale, il corpo e uno spirituale, l’anima. I termini della Bibbia Ebraica relativi all’uomo che esamineremo sono: nefešpersona; bāśār carne; rȗah spirito; leḇcuore;.nišāmāh alito vitale. L’uomo nella Bibbia è considerato come un tutt’unico. Occorre ricordare che alla nefeš non è mai attribuito il significato di una realtà indistruttibile insita nell’uomo in contrapposizione alla vita fisica, né di una realtà che potrebbe avere un’esistenza autonoma. La nefeš può essere tradotta persona In Genesi 2:7 l’uomo è definito: una nefeš vivente, una persona viva, un individuo vivente, l ’uomo tutto intero, formato da Dio è trasformato dall’alito vitale in unindividuo vivente. La nefeš vivente è l’esatto contrario di una nefeš morta, una persona morta, della quale si parla in Numeri 6:6, dove è detto: “Un nazireo, consacrato all’Eterno, non si avvicinerà a una persona (nefeš) morta”. La nefeš vivente è l’uomo tutto intero, che ha in sé l’alito vitale. La nefeš è considerata anche l’organo del respiro Di Rachele, che stava morendo, è detto che “la sua nefešesce”. È evidente che si può pensare soltanto al fiato. Genesi 35: 18 va tradotto così: “Mentre esalaval’ultimo respiro, (nefeš) perché stava morendo, ella lo chiamò Ben Oni (figlio del mio dolore) Genesi 35:18. La nefeš in molti casi significa semplicemente vita Leggiamo in 1Re 17: 17: “Il figlio … della padrona di casa si ammalò … e non rimase in lui alito vitale”. Dopo la preghiera di Elia la vita ritornò nel bimbo “Poi [Elia] invocò l’Eterno e disse: « O Eterno … fa che la nefeš [la vita o il fiato] di questo fanciullo ritorni in lui». L’Eterno esaudì la voce di Elia: la nefeš [la vita o il fiato] del fanciullo ritornò in lui ed egli ritornò a vivere”» 1Re 17: 21,22. La Bāśār generalmente significa carne Questa parola non è mai riferita a Dio, è riferita alla carne dell’uomo e molte volte a quella degli animali. Isaia parla della carne consumata come arrosto: “Ne brucia la metà nel fuoco, con l’altra metà prepara la carne, ne cuoce l’arrosto e si sazia”Isaia 44:16. Si parla anche della carnecome di un pezzo di carne del corpo umano “Allora l’Eterno … prese una delle sue costole e chiuse con la carne la parte” Genesi 2: 21.. A volte si parla dei peli che sono sul bāśār: “faranno passare il rasoio su tutto il bāśār” Numeri 8:7. Elifaz dice: “I peli del mio bāśār si rizzarono” Giobbe 4:15. La bāśār è generalmente la parte visibile dell’uomo Nelle descrizioni dell’intero uomo bāśār a volte rappresenta la parte visibile dell’uomo. In Giobbe 10: 11 la bāśār è nominata con la pelle, con le ossa e con i nervi. Dio ha formato l’uomo come un Tessitore: “Di pelle e di carne mi hai rivestito, di ossa e di nervi mi hai intessuto” Giobbe 10:11. A volte bāśār può rappresentare l’intero uomo Nel Salmo 102:5 si parla dell’effetto prodotto dall’afflizione sulla bāśār: il dimagrimento: “A causa del mio gemere si sono attaccate le mie ossa alla mia carne bāśār. Nella Bibbia Ebraica la parte può rappresentare l’intero uomo. Nel Salmo 38:4 vediamo l’effetto devastante prodotto dalla consapevolezza del male commesso in tutto l’essere: “Non c’è nulla di sano nella mia carne bāśār a causa della tua ira”. Il male commesso produce dolore in tutto l’uomo. Rûah è riferito più volte a Dio Rûah è riferito più volte a Dio che agli uomini e agli animali, mentre nefeš è riferito in pochissimi casi a Dio ebāśār non è mai riferito a Dio. In moltissimi casi Rûahdesigna il vento. Quando si riferisce al vento rûah si riferisce all’aria in movimento. “E Dio fece passare un vento [rûah] sulla terra e le acque si abbassarono Genesi 8:1. “E lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque In Genesi 3:8 “Dio passeggiava nel giardino;alla brezza del giorno”. L’aria (rûah) dell’uomo è in primo luogo il suo respiro Rûah sta in parallelo con nešāmāh, come si vede in Isaia 42:5 : “Dio … dà l’alito vitale [l’energia necessaria per vivere] al popolo, che è su di essa [terra] e il respiro a quelli che camminano in essa” . L’uomo per vivere ha bisogno del rûah (il respiro di vita) e dell’alito vitale. In Giobbe 34:14 è detto: “Se Dio dovesse decidere in cuor suo di ritirare a sé il respiro di vita [rûah] el’alito di vita [nešāmāh] ogni carne [bāśār] (ogni essere vivente) perirebbe insieme , e l’uomo alla polvere ritornerebbe” Come comprendere la differenza tra rûah e nefeš Due brevi considerazione per comprendere la differenza tra rûah il respiro di vita e nefeš l’organo della respirazione: 1)dobbiamo ricordare il versetto già citato dell’asina selvatica di Geremia 2: 24 “ “L’asina selvatica abituata al deserto che con il desiderio della sua golanefeš aspira l’aria rûah”. 2) Nel diluvio gli esseri viventi sono chiamati ogni carne nella quale v’è respiro di vita: “ per distruggere ogni carne in cui è respiro di vita;rûah hayyim” Genesi 6: 17. Lēḇ o lēḇāḇ, cuore La parola cuore e il suo significato fisiologico Il significato fisiologico della parola ebraica lēḇ è lo stesso in ebraico e nelle lingue moderne. “Così [Joab] prese tre dardi e li immerse nel cuore di Absalom” 2 Samuele 18:14. Gli altri significati, però, differiscono sensibilmente. La Bibbia Ebraica concepisce il cuore come l’interno dell’uomo, in un senso molto più ampio. Oltre i sentimenti il lēḇ comprende anche i ricordi, le idee, i progetti e le decisioni. Le attribuzioni caratteristiche del cuore, nella Bibbia Ebraica, riguardano soprattutto la sfera emotiva, quella della sensibilità e quella razionale. Solo Dio conosce il cuore dell’uomo Samuele deve ungere come re uno dei figli di Isai. Nel vedere Eliab egli pensa che sia lui il prescelto, ma Dio lo mette in guardia dicendogli: “«Non guardare al suo aspetto né all’altezza della sua statura, poiché io l’ho rifiutato, perché l’Eterno non vede come vede l’uomo;l’uomo infatti guarda l’apparenza, ma l’Eterno guarda al cuore»” 1 Samuele 16:7. Solo Dio può conoscere il cuore dell’uomo “il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa … chi lo può conoscere? Io, l’Eterno investigo il cuore” Geremia 17: 9,10. Le emozioni producono effetti positivi e negativi sul cuore Il cuore è sede di particolari disposizioni dell’animo comela gioia e il dolore. Anna in un primo momento “ha il cuore afflitto” a motivo della sua sterilità (1Samuele 1:8: “suo marito le chiedeva: Anna … perché è triste il tuo cuore?”), ma dopo la nascita del figlio Samuele essa è piena di gioia (1Samuele 2:1 “Il mio cuore esultanell’Eterno”). In Proverbi 17:22 è detto: “Un cuore lēḇallegro è una buona medicina, ma uno spirito abbattuto inaridisce le ossa”. La situazione in cui si trova il cuore influisce sulle manifestazioni vitali. Al cuore lēḇ attribuite anche facoltà intellettive È il cuore lēḇ che acquista la conoscenza (da‘aṯ). In Proverbi 15:14: “Il cuore lēḇ intelligente cerca la conoscenza”.La conoscenza che riceviamo da Dio deve rimanere incisa nel nostro cuore e trasformarsi in una coscienza permanente : “Tu amerai dunque l’Eterno con tutto il tuo cuore, … Queste parole che io oggi ti ho proposto devono rimanere nel tuo lēḇ cuore” Deuteronomio 6:5,6. Dio invita Israele a non essere sorda, ad ascoltare, altrimenti sarà costretto a ritirare la sua protezione ed essi saranno ancora una volta vittime dei loro nemici. Nešāmāh, l’alito vitale Per la Bibbia Ebraica la vita è possibile soltanto con l’alito vitale La vita è possibile soltanto se si ha l’alito vitale. La Creazione dell’uomo fu compiuta in due momenti: In un primo momento L’Eterno formò l’uomo completo dalla polvere della terra, in un secondo momento gli soffiò nelle narici un alito vitale e divenne l’uomo un essere (o persona) vivente. Dio crea l’alito vitale (un’energia che Dio dà all’uomo, che gli permette di vivere) e ne è il custode. Lo ritira per un tempo determinato, fino alla risurrezione, quando i morti riceveranno di nuovo l’alito vitale e torneranno a vivere. La nešāmāh, l’alito vita essenziale alla vita La vita dell’uomo dipende dalla nešāmāh, dall’alito vitale, che Dio dà e conserva nell’uomo fino a che vive. Ricordiamo il figlio della vedova di Sarepta. “Il figlio della donna … padrona di casa, si ammalò, la sua malattia fu così grave che non rimase in lui più alito di vita”1 Re 17: 17. Elia prega Dio: “O Eterno … ti prego, fa che la vita di questo fanciullo ritorni in lui. L’Eterno esaudì Elia: “la vita del fanciullo ritornò in lui ed egli visse”1 Re 17: 21,22.
Posted on: Sun, 07 Jul 2013 10:18:19 +0000

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