L’ostruzionismo del M5S è l’argine democratico, l’ultimo scudo a difesa di una sovranità che ormai appare quasi come una chimera per il Parlamento. Il decreto legge cosiddetto “emergenze”, un’accozzaglia di norme e provvedimenti senza coerenza e connessione alcuna tra loro, è stato portato alla Camera 24 ore prima della votazione dopo 50 giorni al Senato. Tutte le proposte di modifica del MoVimento sono state bocciate con la scusa che il dl va approvato entro pochi giorni. O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra. Il problema è che la minestra è rancida, immangiabile. Dentro il piatto ci sarebbe anche qualche buon ingrediente. Ma poi ecco arrivare le misure sul commissario per l’Expo e tanti altri provvedimenti che la Camera non può certo votare senza nemmeno discuterne. Il MoVimento sta compiendo un durissimo ostruzionismo per bloccare i lavori di questo decreto “omnibus” che sancisce, per l’ennesima volta, lo svuotamento della sovranità parlamentare. La sovranità delle Camere è sancita dalla nostra magnifica Costituzione, quella di cui tutti si riempiono la bocca, quella che tutti giudicano “la più bella del mondo”, quella che il presidente Napolitano dovrebbe difendere e garantire. Ma noi ci chiediamo: come chiamereste un Parlamento che fa da passacarte dei decreti governativi? Che rifiuta compatto, tranne il M5S, l’abolizione dell’IMU sulla prima casa e la fa pagare persino ai terremotati con le case inagibili, ai commercianti con i negozi vuoti, agli artigiani con l’acqua alla gola e alle imprese che affondano nelle sabbie mobili della crisi? Come chiamereste un Parlamento che si fa abbindolare sul finanziamento pubblico ai partiti e se ne frega del referendum del ’93 che voleva mettere fine all’ignobile mangiatoia di Stato? Ieri PD e PDL hanno respinto in aula le proposte del Movimento per eliminare la tassa sulla prima casa, per sospendere la rata sulle abitazioni inagibili e alleggerire il carico fiscale sulle piccole imprese. Sempre ieri in Commissione Affari costituzionali alla Camera il Movimento 5 Stelle ha sfidato il governo proponendo una riforma che tolga davvero la mammella pubblica alle bocche voraci dei segretari dei partiti. Il governo, siamo sicuri, non risponderà e questo Parlamento si farà, ancora una volta, prendere in giro. Ecco le cifre che gli italiani sborseranno in più per colpa delle scelte di una politica che gioca con le parole e imbroglia nei fatti. L’IMU prima casa vale 4 miliardi. M5S ne ha chiesto l’immediata abolizione. Il Parlamento farà finta di cancellarla, le cambierà nome e la farà pagare sotto mentite spoglie agli ignari contribuenti. Il finanziamento ai partiti, invece, il nome l’ha già cambiato e lo cambierà ancora. Prima l’hanno chiamato “rimborsi”, adesso sentirete parlare di “sconti fiscali” o “due per mille”. Dicevano di averlo abolito, poi hanno avuto un lapsus da rei confessi e lo hanno chiamato di nuovo “finanziamento pubblico” nella legge-truffa con cui si preparano a infinocchiare i parlamentari e i cittadini. I nomi, le etichette si susseguono, ma il prodotto che ci sta sotto è sempre lo stesso. Si tratta della solita merce, scaduta e maleodorante, che i partiti ci propinano da almeno vent’anni. Questo è un Parlamento esautorato e popolato di pigia-bottoni che si fa menare per il naso da un governo fraudolento sulle parole e predatore nei fatti. Durante la Prima Repubblica provenivano dal governo solo la metà delle leggi che passavano per le Camere. Adesso siamo al 95 per cento. E i passacarte di Montecitorio e Palazzo Madama (chiamarli “notai” sarebbe un complimento) sottoscrivono, vidimano, approvano. Mettono il loro bollino su quella merce putrida e maleodorante. Il M5S vuole un parlamento indipendente dalle lobby, dove i parlamentari vengano eletti dal popolo e non designati dai partiti, dove le idee possano avere la meglio rispetto agli schieramenti e dove le coscienze e l’umanità siano sovrane. Quale dei due parlamenti vorreste?
Posted on: Wed, 19 Jun 2013 17:15:55 +0000
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