Manifesto per la diversità delle culture popolari Il cibo è, - TopicsExpress



          

Manifesto per la diversità delle culture popolari Il cibo è, per noi, non solo il risultato del lavoro secolare di generazioni di donne e di uomini legati al loro territorio, ma una componente essenziale della diversità culturale di ogni comunità. Il cibo, la parola, il canto, la musica e in genere l’espressione artistica sono lo strumento narrativo, sono la cultura alla base di ogni coltura. Sono il racconto di qualcosa che, in quanto proprio della tradizione, non si esaurisce nello spazio temporale di una generazione, ma muta nel tempo, nel passaggio di saperi e di sapori tra le generazioni. Il nostro presente non può realizzarsi senza le impronte del passato. Questa cultura è portatrice di una propria visione della vita e dei rapporti umani con il mondo animale e vegetale, a volte in contrapposizione e in rivolta alla massificazione e all’omologazione senza freni. Questa cultura altra, di tradizione orale, usa il dialetto come lingua della comunità, mai per escludere bensì per meglio rapportarsi con l’altro, come si fa all’interno della comunità stessa. Da questa cultura sono stati generati importanti filoni evolutivi della musica e dell’arte, per cui non è significativo che scompaiano o muoiano usanze o termini dialettali, ma è fondamentale che non scompaia la loro memoria e soprattutto la capacità popolare di crearne altri. Vent’anni fa nasceva il movimento Slow Food, rivendicando il diritto a godere lentamente dei piaceri materiali della vita, a cominciare dalla ricchezza e dagli aromi delle cucine locali. Poi, era il 2004, Slow Food ha incontrato le comunità di Terra Madre e con la creazione dei Presìdi ha contribuito a difendere l’originalità di un determinato alimento e del lavoro dei produttori. Oggi vogliamo affermare l’urgenza di studiare, salvaguardare e proporre le diverse identità culturali. Lo vogliamo fare mettendo in rete tutte le realtà che negli anni hanno lavorato in questa direzione. Lo vogliamo fare senza nostalgia per il passato, come ulteriore risposta a tutto campo alla globalizzazione delle multinazionali dell’industria del cibo e della cultura, per garantire l’autonomia dei popoli e un sapiente, condiviso e sobrio uso delle risorse della Terra: la nostra patria, tutta intera.
Posted on: Fri, 13 Sep 2013 10:41:18 +0000

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