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Mario Lanfranchi Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Mario Lanfranchi (Parma, 30 giugno 1927) è un regista di cinema, teatro e televisione, sceneggiatore, produttore, collezionista darte e attore[1] italiano. Dopo il diploma allAccademia dei Filodrammatici di Milano, nei primi anni cinquanta, fu chiamato da Sergio Pugliese alla Rai, agli albori della Tv italiana. Fu il primo a portare lopera lirica sul piccolo schermo, nel 1956, con Madama Butterfly, di Giacomo Puccini, che rivelò al grande pubblico Anna Moffo, allora giovane sconosciuto soprano americano, che divenne lanno seguente sua moglie e dalla quale divorziò nel 1974. Nel 1967 esordì come regista cinematografico, con il film western Sentenza di morte. Vive in una villa cinquecentesca a Santa Maria del Piano (Parma). Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Gli anni della televisione sperimentale 1.2 Sempre nuove avventure 1.3 Produttore di Caroselli e regista per moda 1.4 L’uomo: ironia, culto dell’effimero e cupio dissolvi 1.5 Roma, la grande avventura, un amore corrisposto in ritardo 1.6 Teatro amore mio, corsi e ricorsi 1.7 Collezioni e hobby, miti e no 1.7.1 Unimpresa irripetibile: creazione e dispersione 1.7.2 Lo sportivo, ossia l’agonismo in privato 2 Regie di film-opera 3 Regie cinematografiche e sceneggiature 4 Spettacoli di prosa 4.1 Regie e adattamenti per la TV 4.2 Regie e produzioni teatrali 5 Regie di opere liriche e operette 5.1 Regie liriche 5.2 Operette 6 Varie e diverse 6.1 Grandi spettacoli, ideazione e regie 7 Riconoscimenti 8 Note 9 Bibliografia e documentari 10 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Fin da bambino ha respirato in casa aria di teatro e di musica. Addirittura è stato tenuto a battesimo da due famosi cantanti dellepoca, il tenore Francesco Merli e il soprano Mercedes Capsir e, giovanissimo, frequentava sia cantanti fra i più celebri, quali Maria Caniglia, Ebe Stignani, Beniamino Gigli, Gino Bechi, sia promettenti debuttanti come Mario del Monaco. Il padre Guido (1895-1957), appassionato di musica e in particolare di lirica, era stato presidente della commissione teatrale e poi Sovrintendente del Regio di Parma[2], successivamente chiamato ad altre importanti cariche nel mondo delleditoria come la direzione amministrativa de Il Tempo di Milano e di 24 ore, uno dei due importanti quotidiani che si unirono poi nella testata unica Il sole 24 ore. Avendo spesso preso atto delle ristrettezze in cui vivevano molti attori di gran nome, papà Lanfranchi avrebbe preferito vederlo in alte cariche direttive di grandi aziende e quindi tentò di contrastare in ogni modo le aspirazioni teatrali del giovane Mario; alla fine barattarono una giudiziosa laurea in giurisprudenza contro i corsi di recitazione e di regia presso lAccademia dei Filodrammatici di Milano. Mario viveva già nel capoluogo lombardo dove, dopo i devastanti bombardamenti di Parma (aprile-maggio 1944) motivati dal vicino e nevralgico asse stradale e ferroviario, la famiglia lo aveva trasferito presso amici ritenendo che, allombra della Madonnina, sarebbe stato più al sicuro. Durante un saggio dellAccademia fu notato da Gianni Santuccio, il quale di lì a poco ruppe i rapporti col Piccolo Teatro in seguito a una storica lite con Strehler e propose, a uno stupito ed emozionato Mario Lanfranchi, la regia al teatro Manzoni del suo prossimo spettacolo per la compagnia appena formata, anche nella vita, con Lilla Brignone. Andò molto bene e, a questa, seguirono diverse regie dopera, essendo nel frattempo avvenuto anche il battesimo nella lirica al Teatro Morlacchi di Perugia per incarico delleditore-impresario bolognese Carlo Alberto Cappelli. Prima di affidargli una regia lirica teatrale, Cappelli lo aveva messo alla prova consegnandogli la cura e gli aspetti pratici di un importante progetto concordato coi due famosi impresari Eugene Iskoldoff e Peter Daubeny, cioè la tournée inglese (1952) di una compagnia dopera italiana appositamente creata per loccasione, con cantanti della Scala e grandi nomi come Tito Gobbi e Magda Olivero. The National Italian Opera Company debuttò allo Stoll Theatre di Londra, rimase in cartellone per due mesi e per altri due fu portata in trionfale giro nelle principali città inglesi. Il successo fu tale che lanno successivo il tour venne ripetuto: levento aveva avuto inoltre così vasta eco, che il venticinquenne regista fu inserito nella lista degli invitati allincoronazione di Elisabetta II. Uno spettacolo grandioso e indimenticabile, come piace ricordarlo alluomo di teatro. Gli anni della televisione sperimentale[modifica | modifica sorgente] Alla fine del 1952 fu convocato da Sergio Pugliese, giornalista e affermato drammaturgo, già dirigente EIAR e responsabile dal 1937 dei programmi di prosa, varietà e rivista della radio. La nuova RAI, proiettata verso la televisione, aveva spedito Pugliese dapprima in ricognizione tecnologica negli USA e poi, al rientro, gli aveva affidato la Direzione Centrale dei programmi televisivi nella designata sede operativa a Milano (di fatto, le trasmissioni ufficiali iniziarono il 3 gennaio 1954 dagli impianti di Torino). Nella fase doro del cinema italiano, i registi cinematografici sn
Posted on: Wed, 27 Nov 2013 23:24:29 +0000

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