Messaggio di Sandro Pertini del 4 novembre 1984 “Ufficiali, - TopicsExpress



          

Messaggio di Sandro Pertini del 4 novembre 1984 “Ufficiali, Sottufficiali, Soldati, Marinai, Avieri, celebriamo oggi, con la festa dellUnità Nazionale, la giornata tradizionalmente dedicata alle Forze Armate della Repubblica nei cui ranghi voi avete lonore e il privilegio di servire. La ricorrenza che in questo giorno ricordiamo ci rimanda ad eventi grandiosi e, insieme, dolorosi della nostra storia. Quattro novembre significa per noi italiani la conclusione vittoriosa di uno sforzo durissimo che per la prima volta affratellò -fianco a fianco nelle trincee- giovani di ogni regione e di ogni ceto sociale, e per sempre cementò con il sangue di seicentomila caduti lirreversibile scelta di unItalia una, finalmente ricondotta ai suoi sacri confini secondo il sogno a lungo vagheggiato dalle generazioni del risorgimento. Nessuno più di noi anziani, che quegli eventi vivemmo e soffrimmo di persona è in grado di testimoniare lenorme e tragica inutilità della guerra, le mostruose ingiustizie che essa scatena, i solchi incolmabili che essa spalanca tra i popoli. Quanto prezioso e irrinunciabile fosse - nonostante tutto - il bene dellunità nazionale fu più tardi a dimostrarlo, durante la resistenza, la somma non meno dolorosa di sacrifici che le forze armate generosamente pagarono -allunisono con il popolo insorto- per riconquistare lindipendenza e la libertà della patria e per risollevare il paese dallabisso della sconfitta e dellinvasione straniera nel quale il fascismo laveva spinto. Noi tutti crediamo e vogliamo che non più alla guerra, bensì agli strumenti del diritto e del consenso, sia affidato dora innanzi il comune destino del nostro popolo. Nella difesa della pace così come nella tutela dellUnità, della sicurezza e dellindipendenza nazionale consiste dunque il fine ultimo delle Forze Armate, garanti e depositarie dei più alti valori spirituali e morali consegnatici dalla lotta di liberazione. Soldati, Marinai, Avieri, siate oggi più che mai fieri del compito vitale ed arduo che vi è stato affidato. con la consapevole fedeltà degli uomini liberi rinnovate -ciascuno di voi- il severo impegno di disciplina che vi vincola al servizio della collettività, per un comune avvenire di giustizia e di pace. Viva le Forze Armate! Viva la Repubblica! Viva lITALIA!.” …sono passati due giorni dal 4 novembre ed osservo ancora che le polemiche nate dal comportamento assunto dal sindaco di Messina non accennano a scemare. Credo necessario rileggere tutti insieme il messaggio del Presidente della Repubblica Italiana -sig. Sandro Pertini- il quale, a mio sommesso avviso, è stato l’unico e vero Presidente della Repubblica che l’Italia abbia mai avuto. Detto uomo, ben conosciuto da tutto il popolo italiano, è stato un partigiano che ha combattuto per la liberazione della nostra patria assieme a tanti giovani che, differentemente da lui e pochi altri, hanno conosciuto il freddo delle loro tombe ancora in giovane età e non in età avanzata attorniato dalle amorevoli cure dei propri cari. Giovani soldati che hanno abbandonato la vita da soli, magari al freddo e lontano dai propri affetti. Cosa sappiamo noi, uomini del 2013, dei sentimenti, dei pensieri e delle paure che tutti questi uomini, donne e ragazzi -morti durante quel periodo buio della guerra-, hanno patito. Chi conosce tra noi il sentimento, la paura ed il terrore della “vita che si spegne” di tutti quegli uomini, donne e giovani che nelle guerre (cd. moderne) hanno vissuto negli ultimi istanti della loro vita. Ci siamo mai domandati quanti di questi onorabili uomini e donne abbiano mai detto “sono contro la guerra”….io immagino, ma posso solo immaginare, TUTTI! Nessuno dei Soldati, degli Ufficiali e dei Generali è a favore della guerra; ma non posso dir altro che ringrazio Dio che detti uomini esistano perché solo attraverso il loro coraggio, la loro forza e il loro onore, la mattina riesco a svegliarmi, entrare nella stanza dei miei bimbi ed accarezzando loro il volto, posso dire ancora una volta che oggi sarà un giorno di serenità e pace. I fatti e le circostanze economiche così serie che noi tutti viviamo oggigiorno, ci conducono spesso a focalizzare la nostra attenzione su tal problematiche dimenticando, comunque, che i problemi che noi tutti affrontiamo sono solo questi e nessun altro; non ci svegliamo o andiamo a dormire con il pensiero di poter non sopravvivere al giorno seguente. Non pensiamo più, che uno dei nostri figli possa essere mutilato, o ancor più perdere la propria vita, da una bomba inesplosa in mezzo alla via che lo conduce alla scuola. E tutto questo lo dobbiamo a milioni di persone che solo 70 anni fa hanno sprecato la loro vita per garantirci quello che per loro era il nostro futuro e che per noi è il nostro presente. Chi tra tutti noi è a favore delle guerra? NESSUNO. Le Forze Armate non sono per la guerra, sono contro la guerra, ma ringrazio Dio che esistono perché tramite loro oggi io posso dire di essere un “uomo libero ed al sicuro”. Il comportamento del sindaco di Messina è stato considerato da molti riprovevole, mentre da molti altri è stato considerato un comportamento coraggioso. Sta di fatto che senza renderci conto, detto comportamento ha assunto connotati di “guerra” poiché tra le file dei sostenitori si è contrapposta una schiera di uomini e donne riluttanti. Anche un nostro concittadino, persona pubblica e servitore della Patria, ha avuto modo di commentare il comportamento assunto dal sindaco di Messina invitandolo a chiedere scusa per tal comportamento. Ho visto Generali che dinanzi l’estensione della bandiera della pace alzarsi ed andar via. Tutti comportamenti che ci fanno comprendere che la “guerra” non è finita tra noi, come non è finita in tutto il territorio italiano, dal nord al sud. Ma i commenti più aspri posti tutti a difesa del sindaco di Messina, li ho letti non tanto tra le fila dei contrapposti ma tra quelle dei suoi sostenitori. Ebbene, per quanto poco importa a voi tutti che mi leggete il mio pensiero, non posso esimermi dall’osservare che il sindaco di Messina sul suo “informale abbigliamento” porta sulla spalla il “Tricolore”. Forse non tutti rammentano che il significato dei colori che compongono la nostra bandiera, secondo unantica poesiola (o romantica leggenda) scritta nei sussidiari delle scuole elementari di un tempo; nel vessillo dellItalia ci sarebbe il verde per ricordare i nostri prati, il bianco per le nostre nevi perenni, ed il rosso in omaggio ai soldati che sono morti in tante travagliate guerre. Portare sulla spalla il Tricolore significa avere il compito ed il dovere di rappresentare tutti; non ha il compito di rappresentare una “piccola” o “grande” rappresentanza politica. La Repubblica, forse lo abbiamo dimenticato tutti, non è la sintesi di pensieri politici o di uomini ormai definibili meri “politicanti”; la Repubblica è l’Italia, uno Stato di cui noi tutti ne facciamo parte a prescindere dal colore della nostra pelle e della nostra religione. Non intendo esprimere alcun personale pensiero in merito alla mia ideologia politica che riguarda la mia intima sfera personale e quella dei miei più cari amici, ma non posso che osservare l’”aggressività” dei commenti degli uomini di Accorinti; “aggressività” nel pensiero e nelle parole che sottende una ricerca spasmodica di voler “demonizzare” a tutti i costi la loro stessa aggressività e voglia di guerra, cercando di contrapporre con la “riluttanza alla guerra”. Non posso dirvi altro: “non abbiate paura”. Ho imparato dopo anni ed anni di studi e di riflessioni che se ad un uomo viene raccontata ogni giorno una bugia, dopo non molto detta bugia diventa una verità. Ebbene adesso è il momento di dire la verità! Non solo tra le file degli uomini di sinistra esistono i veri “uomini colti”; esistono anche tra gli uomini della destra come in quelli di centro. Il fatto importante non è essere colto o ignorante ma essere un uomo “centrato”, ossia essere un uomo equilibrato che abbia a cuore il rispetto del pensiero altrui. Solo in tal modo due persone possono sedersi attorno ad un tavolo e parlare; solo così due pensieri contrapposti possono divenire uno ed essere utile a tutti. Non abbiate paura uomini e donne, la guerra non esisterà più solo il giorno in cui decidiamo tutti di abbandonarla! Guardiamo negli occhi di chi ci sta accanto con rispetto ed accettazione; quel giorno capiremo che siamo tutti uomini uguali e che tutti insieme possiamo cambiare il mondo. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia e viva la SICILIA!
Posted on: Wed, 06 Nov 2013 11:02:23 +0000

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