Necessità delle guerre civili Una legge di Solone condannava a - TopicsExpress



          

Necessità delle guerre civili Una legge di Solone condannava a morte chi, in caso di conflitto civile in Atene, fosse rimasto neutrale: egli infatti dava prova di non amare la patria ma solo il proprio comodo. Le grandi nazioni sono nate anche attraverso guerre civili: Romolo e Remo, poi vere guerre tra Romani, con sanguinose battaglie tra formidabili strumenti di guerra; l’Inghilterra divenne grande con i conflitti interni ai tempi di Cromwell; la Francia inetta e molle assurse a gloria e prosperità con le stragi della rivoluzione; gli Stati Uniti, costituiti da poco, si dilaniarono in quella che può dirsi la prima guerra moderna e per tecnologie e per ferocia di combattimenti di massa. Anche la Germania si unì attraverso la guerra del 1866 della Prussia alla Confederazione Germanica. L’unificazione politica italiana si formò per colpi di mano e astuzie, e, salvo qualche episodio nel Meridione, quasi senza sangue. La Seconda guerra d’indipendenza fu vinta di fatto dall’esercito di Napoleone III, o piuttosto persa da un esercito austriaco più avvezzo alla dea Tersicore che al dio Marte: il maresciallo Radetzky passò alla storia per una marcetta! Parma, Modena, Firenze e Bologna si fecero annettere senza battere ciglio. L’esercito borbonico tentò qualche disordinata resistenza in Sicilia, ma da Reggio a Napoli non dovette sparare un colpo; modeste le battaglie del Volturno e del Garigliano; l’assedio di Gaeta fu una settecentesca operazione alla Vauban: calcolare aritmeticamente quanto una fortezza poteva resistere, poi arrendersi senza disonore; scorse del sangue a opera del brigantaggio o contro; e, per la mancanza di strategia e comando unico degli insorti, fu agevole allo Stato unitario presentare la questione come un problema di polizia, e così se ne parla tuttora. Immaginiamo, per vago, un diverso esito: Francesco II, seguendo l’esempio del saggio nonno materno, abdica; il nuovo re, Alfonso I, si mette alla testa delle truffe fedeli e mobilita il popolo; attacca Garibaldi nella pianura di Salerno, una grande e fosca battaglia con moltissimi morti; o lo sconfigge o gli infligge tali perdite da renderlo inoffensivo; si volge a Nord prima che Vittorio Emanuele possa muoversi, occupa Umbria e Marche e assume la protezione armata del papa; intanto la flotta minaccia Genova; meglio ancora, affronta in battaglia navale le squadre sarde. Si aprono caute trattative per una confederazione politica italiana con larghe autonomie. Nel 2013, l’esercito confederale porta sulle sue bandiere anche gli stemmi del Sud, come tuttora fanno i reparti della Georgia e della Virginia anche quando combattono in Afghanistan. Peccato sia solo un sogno di mattina di domenica.
Posted on: Sun, 10 Nov 2013 06:35:24 +0000

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