PER I LACCHE DEL POTERE AL SERVIZIO DELLA FAMIGGHIA POLITICA - TopicsExpress



          

PER I LACCHE DEL POTERE AL SERVIZIO DELLA FAMIGGHIA POLITICA MAFIOSA ISOLANA, PER I BUONISTI A TUTTI I COSTI, I NUOVISTI INVECCHIATI ANZITEMPO, PER QUELLI CHE CON LA VIOLENZA LE MINACCE E LA DENIGRAZIONE SI DEFINISCONO BUONI DA SEMBRARE LA SUCCURSALE DI MADRE TERESA DI CALCUTTA: IL BARBONE DA TREVIRI USAVA DIRE: La critica ha strappato dalla catena i fiori immaginari, non perché luomo porti la catena spoglia e sconfortante, ma affinché egli getti via la catena e colga i fiori vivi LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 novembre 2012 Scioglimento del consiglio comunale di Isola delle Femmine e nomina della commissione straordinaria. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 novembre 2012 Scioglimento del consiglio comunale di Isola delle Femmine e nomina della commissione straordinaria. (12A12433) IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Considerato che nel comune di Isola delle Femmine (Palermo) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009; Considerato che dallesito di approfonditi accertamenti sono emersi collegamenti diretti ed indiretti tra componenti del consesso e la criminalita organizzata locale; Ritenuto che la permeabilita dellente ai condizionamenti esterni della criminalita organizzata arreca grave pregiudizio per gli interessi della collettivita e determina lo svilimento e la perdita di credibilita dellistituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dellamministrazione comunale di Isola delle Femmine, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per linteresse pubblico ed assicurare il risanamento dellente locale; Visto lart. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dellinterno, la cui relazione e allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 9 novembre 2012 alla quale e stato debitamente invitato il Presidente della Regione Siciliana; Decreta: Art. 1 Il consiglio comunale di Isola delle Femmine (Palermo) e sciolto per la durata di diciotto mesi. Art. 2 La gestione del comune di Isola delle Femmine (Palermo), e affidata alla commissione straordinaria composta da: dott. Vincenzo Covato - viceprefetto a riposo; dott.ssa Matilde Mule - viceprefetto aggiunto; dott. Guglielmo Trovato - dirigente di II fascia. Art. 3 La commissione straordinaria per la gestione dellente esercita, fino allinsediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Allegato Al Presidente della la Repubblica l comune di Isola delle Femmine (Palermo), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita’ organizzata che compromettono la libera determinazione e l’imparzialita’ degli organi elettivi, il buon andamento dell’amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica. I contenuti di alcuni esposti trasmessi alla prefettura di Palermo ed alla locale stazione dell’Arma dei Carabinieri ponevano in evidenza svariate circostanze in base alle quali l’amministrazione comunale di Isola delle Femmine sarebbe stata soggetta all’influenza della locale criminalita’ organizzata. In relazione a tali segnalazioni ed al fine di verificare la sussistenza di forme di condizionamento e di infiltrazione delle locali consorterie nei confronti degli amministratori comunali il prefetto di Palermo, con decreto del 3 aprile 2012, ha disposto l’accesso presso il suddetto comune ai sensi dell’art. 1, comma 4, del decreto legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, per gli accertamenti di rito. All’esito degli accertamenti effettuati, la commissione incaricata dell’accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Palermo, sentito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, che si e’ pronunciato all’unanimita’, ha redatto l’allegata relazione in data 30 agosto 2012, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da’ atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita’ organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando pertanto i presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale. I lavori svolti dalla commissione d’indagine hanno preso in esame, oltre all’intero andamento gestionale dell’amministrazione comunale, la cornice criminale ed il contesto ambientale ove si colloca l’ente locale. Il territorio del comune di Isola delle Femmine e’ contraddistinto dal controllo operato da un esponente della criminalita’ organizzata, originario del luogo, condannato con sentenza emessa dal G.U.P. di Palermo il 20 dicembre 2000 e divenuta irrevocabile il 7 ottobre 2003 a 4 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso ai sensi dell’art. 416-bis c. p. commi 1, 3, 4 e 6. In particolare la citata sentenza ha accertato l’appartenenza dello stesso all’associazione mafiosa «cosa nostra» con un ruolo incisivo nell’ambito della famiglia mafiosa di Isola delle Femmine. Il citato capo mafia e’ stato nuovamente tratto in arresto nel 2010, nell’ambito di altra operazione giudiziaria, ed e’ tuttora detenuto. E’ gravemente indiziato in relazione al reato di direzione dell’associazione mafiosa «cosa nostra» quale promotore e organizzatore delle relative attivita’ illecite avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento per commettere delitti contro la vita, l’incolumita’, il controllo di attivita’ economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici per intervenire sulle istituzioni e la pubblica amministrazione. Unitamente al citato capo famiglia, nel contesto criminale che esercita l’influenza sul territorio comunale, operano anche altri personaggi appartenenti all’organizzazione malavitosa, di elevato spessore criminale, con precedenti per reati associativi e considerati persone socialmente pericolose. Laccesso ispettivo ha consentito di individuare un insieme di cointeressenze, relazioni e frequentazioni tra esponenti della locale famiglia mafiosa, al cui vertice e il citato capo mafia, con componenti dellapparato politico nonche di quello burocratico. In tal modo sono stati evidenziati quegli elementi che dimostrano la condizione di penetrazione della locale organizzazione criminale nelle diverse sfere della vita amministrativa dellente. In particolare sono stati riscontrati legami parentali, a diversi livelli, tra alcuni componenti della giunta e del consiglio comunale con la criminalita organizzata, nonche ricorrenti ed inopportune frequentazioni. Viene posto in evidenza come, sebbene la limitata estensione territoriale ed limitato numero di abitanti dellente avrebbe dovuto consentire a coloro che rivestono cariche pubbliche di esercitare un vaglio attento delle dinamiche sociali e delle sfere relazionali ponendo cosi maggiore attenzione alle scelte politico amministrative, i diversi personaggi politici non hanno in alcun modo posto in essere una effettiva presa di distanza dalle locali organizzazioni criminali. Il comune di Isola delle Femmine e caratterizzato da una sostanziale continuita amministrativa che si evince dallavvicendamento nei ruoli di vertice dellente da parte delle stesse persone: lattuale sindaco, al suo secondo mandato consecutivo, aveva gia svolto, nei mandati immediatamente precedenti allelezione a primo cittadino, le funzioni di vice sindaco; il sindaco eletto nelle tornate amministrative del 1993 e 1998 ha successivamente svolto fino al 2006, le funzioni di vice sindaco; tre degli attuali componenti della giunta ed il presidente del consiglio comunale hanno rivestito cariche politiche nella precedente consiliatura. Le ingerenze della criminalita nelle funzioni e nelle attivita svolte dal comune si sono tradotte in molteplici illegittimita, abusi, anomalie e sviamenti dellattivita amministrativa volti a favorire economicamente o sotto forma di altre utilita persone o societa direttamente o indirettamente collegati ad esponenti della locale consorteria mafiosa. E stato rilevato che talune distorsioni gestionali dellente, poste in essere in favore di soggetti vicini alla locale famiglia mafiosa, hanno radici nelle amministrazioni avvicendatesi nel corso degli anni e si sono ripetute in costanza dei due mandati elettorali guidati dallattuale sindaco. Fattori che attestano la penetrazione malavitosa sono emersi dallanalisi delle procedure di aggiudicazione degli appalti di lavori servizi e forniture. E stata riscontrata la ricorrenza di quei caratteri indiziari che connotano i sistemi di gestione illegale delle gare ad evidenza pubblica, quali la presenza ripetuta delle medesime ditte in gare diverse con un avvicendamento delle stesse nelle aggiudicazioni nonche la riferibilita di tali aziende a cosche mafiose locali. Piu in particolare, la commissione dindagine ha constatato come lamministrazione comunale, nel tempo, abbia costantemente disapplicato i rigorosi dettami stabiliti per lespletamento delle gare pubbliche, facendo ricorso a procedure ristrette per la scelta del contraente, procedure negoziate o a trattativa privata di cui allart. 57 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 o mediante cottimo fiduciario ai sensi dellart. 125 del citato decreto. Il ricorso a tali procedure non era giustificato dai necessari caratteri di urgenza ed indifferibilita per gli specifici casi e tanto piu conciliabile con le dovute precauzioni che devono connotare lattivita di un comune che si trova ad operare in un territorio notoriamente contraddistinto da interferenze illecite. Gravi e persistenti anomalie hanno interessato le procedure di affidamento di lavori mediante appalto pubblico. E risultato infatti che in alcuni casi lamministrazione ha frazionato gli importi dei lavori; con tali modalita operative e stato possibile eludere le puntuali disposizioni in materia. In altre procedure e stata applicata la normativa sulla fornitura di beni, mentre si sarebbe dovuto applicare quella concernente la prestazione di opere. E emblematico di uno sviamento dellattivita amministrativa il frequente ricorso alla procedura del cottimo fiduciario, connotato da anomalie per la riscontrata mancata adozione del regolamento sulle modalita di affidamento di lavori pubblici mediante cottimo fiduciario e la mancata adozione del relativo albo delle imprese di fiducia. Lassenza di tali strumenti organizzativi ha fatto si che il comune di Isola delle Femmine, per lespletamento delle gare di affidamento dei lavori da eseguire, adottasse procedure in contrasto con i principi di trasparenza, rotazione e parita di trattamento e comunque non in linea con le disposizioni contenute nel citato decreto legislativo n. 163/2006. La relazione prefettizia ha messo in rilievo che il complessivo quadro delle evidenziate anomalie e irregolarita poste in essere nel corso delle due ultime consiliature guidate, sempre dallo stesso primo cittadino, e la dimostrazione di come linfiltrazione criminale abbia condizionato lazione dellamministrazione comunale. Nello specifico tale condizionamento e rilevabile dalle seguenti iniziative dellente. E il caso della procedura concernente i lavori di collegamento del sistema fognario comunale ad un depuratore consortile. In particolare e stato verificato che sulle buste pervenute al comune e contenenti le offerte delle ditte interessate non veniva posto lorario di arrivo, non consentendo in tal modo di adottare il criterio secondo cui le varie offerte dovevano essere ordinate progressivamente. La societa vincitrice doveva inoltre essere esclusa atteso che la documentazione dalla stessa depositata e risultata insufficiente rispetto a quanto previsto dal disciplinare di gara, non avendo prodotto la stessa societa ne la cauzione provvisoria ne idonea documentazione comprovante il prescritto versamento allautorita per la vigilanza sui lavori pubblici. Le diverse irregolarita riscontrate, sia sotto il profilo sostanziale sia sotto il profilo formale, attestano lavvenuta penetrazione della criminalita nellente per il fatto che la gara in esame si e conclusa proprio con laggiudicazione dei lavori ad una societa che presenta forti elementi di controindicazione Lamministratore unico della stessa e uno stretto congiunto di un soggetto tratto in arresto per il reato di associazione mafiosa e la medesima societa, nellambito delle relative indagini giudiziarie, e stata sottoposta a perquisizione. Ulteriori anomalie hanno contraddistinto la fase di esecuzione dei lavori ed in particolare laffidamento in subappalto di parte degli stessi ad una ditta riconducibile alla locale famiglia mafiosa. La commissione dindagine ha posto in rilievo che in occasione dellautorizzazione del sub appalto in questione la prefettura di Palermo aveva rappresentato al comune di Isola delle Femmine gli aspetti di controindicazione del subappalto in argomento, atteso che in occasione dellistruttoria svolta per unaltra procedura di gara nei confronti della stessa ditta era stata emessa interdittiva antimafia. Inoltre, da parte della prefettura, era stato fatto presente allente locale che se avesse aderito al protocollo di legalita, la procedura di subappalto in esame sarebbe rientrata in quelle per cui sarebbe stato obbligatorio effettuare la verifica antimafia, con il conseguente effetto che la societa in questione non avrebbe potuto essere affidataria del sub appalto. La mancanza di controlli da parte dellente nella fase di esecuzione delle opere ha tra laltro favorito un ripetuto ed illegittimo ricorso alla stipula di subappalti, affidati a diverse societa, per un importo complessivamente superiore al limite del 30% del valore dellappalto, in contrasto con quanto previsto dalla normativa di settore. Concorre a delineare il quadro di cointeressenze sussistenti tra amministrazione e locale criminalita lesame della procedura concernente i lavori di «ristrutturazione approdo e movimentazione della zona destinata ai pescatori nel porto di Isola delle Femmine», caratterizzata da distorsioni ed irregolarita che assumono particolare rilievo in ragione della contiguita ad ambienti mafiosi dei vertici della societa che si e aggiudicata lappalto. Lamministratore unico e figlio di un esponente della locale organizzazione mafiosa, condannato con sentenza del Tribunale di Palermo del 20 luglio 2000 perche indiziato del reato di cui allart. 416-bis per aver concorso con altre persone, in qualita di titolare di impresa operante nel settore edile, alle attivita ed al perseguimento degli scopi dellassociazione mafiosa denominata «cosa nostra». Le risultanze investigative avevano evidenziato che lo stesso, unitamente ad altri, aveva consentito che soggetti collegati allorganizzazione «cosa nostra» si aggiudicassero i lavori commissionati da unamministrazione comunale della provincia di Palermo attraverso la previa consegna, ai titolari delle imprese concorrenti, delle buste contenenti le offerte presentate dalle ditte partecipanti alle varie gare di appalto, in modo tale da pilotare lesito finale delle stesse. Nel senso della evidenziata continuita amministrativa si e rivelato anche lesame della procedura per lappalto di manutenzione delle fognature e caditoie, servizio che, a seguito della rinuncia da parte della ditta che si era aggiudicata la gara, e stato affidato ad una societa che presenta gravi forme di controindicazione. Detto aspetto e connesso alla circostanza che la stessa societa risulta collegata ad altra azienda operante nello stesso settore dattivita e che i proprietari e gli amministratori delle due societa presentano stretti legami parentali con esponenti di rilievo della locale criminalita organizzata. Questi ultimi, nel passato, hanno favorito la latitanza di soggetti criminali di primissimo rilievo ed inoltre uno di detti esponenti e stato condannato per reati associativi. Il gruppo familiare in argomento, peraltro, ha partecipato ad iniziative di costruzioni edili unitamente ad altri soggetti controindicati. Lorgano ispettivo ha posto in rilievo come il comune di Isola delle Femmine, nel corso degli anni, abbia frequentemente affidato alla predetta societa una ripetuta serie di lavori pubblici facendo ricorso a ordinanze sindacali di intervento straordinario o a gare informali a trattativa privata. Gli evidenziati, ripetuti affidamenti portano a ritenere fondatamente che la societa in questione sia una vera e propria «fiduciaria» del comune di Isola delle Femmine. In tale contesto le iniziative per la diffusione della legalita intraprese dallamministrazione comunale sono apparse piu che altro come mere «operazione di facciata» atteso che, come evidenziato, diversi settori del comune si sono rivelati soggetti a gravi forme di condizionamento e solamente il 27 febbraio 2012 lente ha aderito al protocollo di legalita Carlo Alberto Dalla Chiesa. Anche le procedure analizzate nel settore urbanistica e territorio hanno evidenziato i caratteri di una sostanziale linea di continuita con le modalita operative adottate dalle amministrazioni succedutesi negli anni precedenti. Significativo in tal senso si e rivelato lesame di alcune concessioni edilizie connotate da favoritismi ed anomale cointeressenze. Al riguardo giova sottolineare che il comune di Isola delle Femmine e sottoposto ad una serie di vincoli di diversa natura, archeologici, idrogeologici e sismici, per cui ogni procedura avrebbe dovuto essere piu rigorosa e maggiormente rispettosa delle varie normative di settore. Liter per lapprovazione del piano regolatore generale, avviato dal comune verso la meta degli anni 90, si e rilevato farraginoso e caratterizzato da unestrema lentezza. Il Piano e stato adottato solo nellagosto dellanno 2007 nel corso del primo mandato dellattuale sindaco. La procedura volta allapprovazione definitiva del nuovo strumento urbanistico, tuttavia, non puo ritenersi ancora conclusa. Linsieme di tali circostanze, che hanno consentito allente di continuare ad avvalersi di strumenti non adeguati alle esigenze del territorio, si sono rivelate un utile mezzo per agevolare gli interessi economici di soggetti riconducibili ad ambienti controindicati. Emblematica in tal senso e la vicenda relativa ad una concessione edilizia per la realizzazione di tre ville unifamiliari, rilasciata proprio in prossimita della tornata elettorale che ha visto nuovamente eletto lattuale sindaco. A seguito di un esposto, il locale comando Carabinieri richiedeva al competente ufficio della Regione una verifica della concessione in esame. Tale organo, allesito dellaccertamento esperito, rappresentava che la concessione doveva ritenersi illegittima per mancanza dei presupposti richiesti dalla normativa di settore. Lo sviamento dellattivita amministrativa e lattitudine ad operare in violazione dei principi di legalita risulta evidente ove si consideri che lamministrazione comunale, pervicacemente, decideva di non modificare in alcuna parte i contenuti della suddetta concessione pur a fronte di un secondo intervento della Regione che confermava lillegittimita del provvedimento ed evidenziava la competenza del comune allannullamento dellatto. Tali illegalita procedurali sono risultate funzionali ad assecondare interessi illegali in quanto i beneficiari della concessione in argomento sono stretti congiunti di un esponente di spicco della locale famiglia mafiosa, di professione costruttore, che risulta aver avuto partecipazioni societarie con soggetti colpiti da provvedimenti giudiziari per associazione di tipo mafioso. Ulteriori anomalie sono emerse dallesame di unaltra concessione edilizia per la mancanza dei presupposti per il rilascio della concessione stessa; lindagine ispettiva ha inoltre evidenziato la mancata riscossione, da parte dellente, degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione. Tale procedura era stata avviata sin dal 2001 dai precedenti proprietari del fondo che, dopo una lunga e complessa vicenda amministrativa, protrattasi per anni con gli uffici comunali, vendevano larea ad una ditta la cui riconducibilita ad ambienti controindicati era nota ai competenti uffici comunali. Tale societa solo dopo pochi mesi dalla richiesta di voltura della pratica in esame otteneva il rilascio del provvedimento richiesto. Ulteriori aspetti emblematici della complessiva vicenda sono rinvenibili nella circostanza che, solo a seguito di unoperazione di polizia e del connesso arresto di uno stretto congiunto del socio amministratore della suddetta societa, il responsabile dellufficio tecnico comunale chiedeva alla locale procura della Repubblica ed alla prefettura di Palermo di conoscere se la societa a cui favore era stata rilasciata la concessione edilizia fosse riconducibile allesponente della criminalita tratto in arresto. La commissione dindagine al riguardo ha posto in evidenza, anche in questo caso, lassenza di controlli e verifiche da parte dellente, atteso che elementi di controindicazione sulla societa in argomento erano gia da tempo a disposizione del comune di Isola delle Femmine in quanto la stessa prefettura aveva in precedenza segnalato, in occasione di altra procedura, i rapporti esistenti tra il soggetto tratto in arresto e la famiglia titolare delle quote sociali a cui era stata rilasciata la concessione edilizia. Significativi elementi di cointeressenze tra criminalita organizzata ed amministratori comunali emergono altresi dalla circostanza che alla votazione di talune delibere concernenti lassetto urbanistico ha partecipato anche il consigliere comunale che, poco tempo dopo la votazione delle stesse, ha redatto in qualita di tecnico incaricato dalla societa proprietaria dellaera la relazione finale per ladeguamento del progetto di costruzione relativo alla concessione in argomento. Illegittimita hanno caratterizzato anche la complessa procedura, protrattasi per anni,concernente il rilascio di una concessione per lampliamento di un esercizio commerciale il cui titolare e uno stretto congiunto del locale capo mafia. Come ampiamente riportato nella relazione redatta dalla commissione dindagine, lanalisi del complessivo iter istruttorio connesso al rilascio di tale concessione, le diverse autorizzazioni nel tempo rilasciate, le date delle protocollazioni e la tempistica per levasione delle relative istruttorie hanno posto in rilievo una serie di anomalie e irregolarita, fortemente indicative di uno sviamento dellattivita amministrativa. Lorgano ispettivo ha evidenziato come il mancato rispetto degli adempimenti previsti per legge e lassenza di unattivita di controllo, attivata solo a seguito di esposti, si sono risolti in favore degli interessi economici di ambienti mafiosi. Ulteriori criticita che contribuiscono a definire la situazione di precarieta dellente locale e la diffusa illegalita hanno interessato il settore finanziario contabile. E stata posta in rilievo la sussistenza di una rilevante evasione tributaria nei confronti della quale lamministrazione, negli anni, non ha posto in essere unefficace azione di contrasto ne una decisa attivita per il recupero dei tributi. Il verificarsi di tali criticita sono anche da ascriversi alla cattiva gestione, con condotte di rilevanza penale, posta in essere dalla societa alla quale era stato affidato il servizio di riscossione dei ruoli di competenza comunale. Come emerso nel corso dellaccesso ispettivo tale societa non solo ha omesso di riversare quanto aveva riscosso ma, nonostante lavvenuta rescissione del contratto, si e anche rifiutata di restituire al comune la relativa documentazione. Le accertate anomalie in materia di imposizione e riscossione tributaria sono un segnale evidente dellincapacita o della mancanza di volonta dellamministrazione eletta di dettare indirizzi e attuare adeguate strategie di vigilanza e controllo in un settore di vitale importanza per la sana gestione dellente locale, settore nel quale invece la commissione dindagine ha accertato il sussistere di atteggiamenti omissivi, se non addirittura compiacenti, a tutto vantaggio di interessi riconducibili ad ambienti controindicati. Emblematiche in tal senso sono le verifiche effettuate dalla commissione dindagine su un progetto, approvato con delibera di giunta del 2010, che si proponeva di accertare e recuperare i tributi locali evasi negli ultimi cinque anni. In effetti la preannunciata azione di recupero non e stata intrapresa. Lorgano ispettivo ha infatti svolto un accertamento su un campione di contribuenti appartenenti a nuclei familiari legati o riconducibili alla criminalita organizzata e lesito dellanalisi ha evidenziato, con riferimento a tale campione, che la percentuale di tributi non versata, rispetto a quanto accertato ed iscritto a ruolo, e pari all89%. Lamministrazione pertanto non solo non ha posto in essere le opportune verifiche e iniziative per una corretta gestione delleentrate ma con la propria condotta ha, di fatto, favorito il concretizzarsi di una situazione in cui il tasso di evasione fiscale risulta piu elevato con riferimento ai soggetti riconducibili o appartenenti a famiglie mafiose. Tale stato di cose ha prodotto una grave criticita finanziaria dellente locale ed inoltre il mancato recupero delle entrate tributarie ha precluso lutilizzo di dette risorse per iniziative e servizi in favore della collettivita. Ulteriori illegittimita e comunque il mancato rispetto dei principi di legalita hanno interessato lattivita svolta dal servizio economato, gestito di fatto da un dipendente comunale, sebbene lo stesso non fosse preposto al servizio. Gli accertamenti effettuati hanno consentito di verificare difformita ed irregolarita in specie per quanto attiene i criteri di scelta dei fornitori. Piu in particolare nellambito di tale servizio, nel periodo di tempo preso in esame, sono state effettuate spese di rappresentanza avvalendosi sempre dello stesso fornitore, vicino ad ambienti controindicati, che e risultato essere lo stesso soggetto nei confronti del quale, come accertato dalla commissione dindagine, lente comunale ha rilasciato la gia citata concessione per occupazione di suolo pubblico caratterizzata da ripetute irregolarita. Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del Prefetto di Palermo denotano una serie di condizionamenti nellamministrazione comunale di Isola delle Femmine che, disattendendo ogni principio di buon andamento, imparzialita e trasparenza, hanno compromesso il regolare funzionamento dei servizi con grave pregiudizio degli interessi pubblici. Ritengo pertanto che ricorrano le condizioni per ladozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Isola delle Femmine (Palermo) ai sensi dellart. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed allestensione dellinfluenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 5 novembre 2012 Il Ministro dellinterno: Cancellieri governo.it/backoffice/allegati/69722-8248.pdf
Posted on: Fri, 08 Nov 2013 23:07:43 +0000

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