Partendo dal Movimento 5 stelle, il suo consenso sembra egualmente - TopicsExpress



          

Partendo dal Movimento 5 stelle, il suo consenso sembra egualmente distribuito per titolo di studio fatta eccezione per la licenza elementare presso i quali gode decisamente di bassa popolarità (la metà della media nazionale) , probabilmente perché meno avvezzi all’uso di internet, su cui il movimento svolge la maggior parte delle attività. Analizzando i dati per professione appare una spaccatura analoga, il consenso è distribuito principalmente su studenti (37%) e lavoratori autonomi, e raggiunge i minimi presso i pensionati, con uno scarso 11% per le ragioni citate sopra e la scarsa volontà di cambiare modo di pensare dovuta all’età. Per quanto riguarda il PD si ha un curioso cuneo che probabilmente mostra 2 lati del partito: da una parte quelli con licenza elementare e dall’altra laureati mentre i voti diminuiscono per i titoli di studio intermedi. I dipendenti pubblici e i pensionati sembrano essere i maggiori sostenitori del PD un po’ per le nicchie di potere conquistate nel corso degli anni nelle amministrazioni, un po’ per l’ideologia a cui sono legati i più anziani. Infine dato molto interessante è il basso consenso presso operai e disoccupati che dovrebbero essere storicamente categorie a cuore del partito ma che evidentemente hanno preferito il M5stellle. Il PDL sembra raccogliere voti in modo discendente al crescere del titolo di studio (chissà come mai) ed è poco amato dagli studenti (in rete Berlusconi non gode di buona reputazione) mentre è adorato dalle casalinghe ( 29%) forse troppo affezionate a programmi TV come quelli stile Barbara D’Urso. I dati della Lega non sono particolarmente interessanti se non il fatto che il consenso è massimo sui meno studiosi ( non a caso è il partito con la minore percentuale di laureati tra i parlamentari). La lista Monti allo stesso modo sembra più o meno uniforme eccezion fatta tra i disoccupati presso i quali non gode di grossa stima. (Chi sono i disoccupati che hanno votato Monti??? Esistono?) Sui dati territoriali l’Italia appare evidentemente spaccata in 3: la zona rossa al centro composta da Umbria , Toscana e Emilia Romagna, zone storicamente di grande consenso per il PD, il Sud in cui il PDL ancora regge bene, in particolare si nota la Puglia (evidentemente la presidenza di Vendola non ha convinto) , ma nel resto del paese sembra essere iniziato un contagio: Marche (storicamente rosse), Nord Est e Ovest (storicamente bacini importanti della Lega ove probabilmente l’ideologia anti-partito ha fatto più presa) e infine le isole, probabilmente in Sicilia i consiglieri a 5 stelle hanno saputo conquistare la cittadinanza. Nel complesso sembra esserci una spaccatura, un’Italia giovane e più preparata che non trova spazio per affermarsi e tende a preferire il Movimento 5 stelle e un’Italia vecchia che un po’ per abitudine un po’ per ideologia non si fida della novità e continua ad approvare l’usato sicuro dei partiti che tanto hanno fatto finora per il nostro paese. Un’ Italia A che ha tutti gli interessi a cercare di cambiare il sistema e un’Italia B che ha subito meno la crisi e cerca di mantenere lo status quo. Cosa ci aspetta per il futuro? Questa faglia è destinata ad allargarsi ancora o sarà possibile trovare un punto d’incontro dando un colpo al cerchio e uno alla botte come l’Italia ha più o meno sempre fatto? Ai posteri l’ardua sentenza. iluoghicomuni.altervista.org/carta-didentita-degli-elettori-italiani/
Posted on: Mon, 30 Sep 2013 15:16:44 +0000

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