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Pur pubblicando questo post, premetto che non condivido qualsiasi tipo di eccidio o assassinio che si nasconde dietro le scuse delle liberazioni di popolo da qualsiasi parte venga, specialmente in guerra e che la seguente notizia storica approfondita da fonti certe non rappresenta per me alcuna presa di posizione ma solo un informazione più dettagliata!!! Erich Priebke sottufficiale delle SS - Ha avuto il suo ultimo saluto Nonostante la folla di Partigiani e Comunisti di Albano Terme abbia cercato in ogni modo di fermare la breve cerimonia della Famiglia del defunto avvenuta in forma Privata. (Le Inchieste del Magazine .Life : La vera storia delle fosse Ardeatine) Erich Priebke 1913-2013 Per raccontare senza pregiudizi e rigidamente al di sopra delle parti, la vera storia legata alleccidio delle fosse Ardeatine, dunque per capire fino in fondo le ragioni di chi oggi insulta la bara di un morto e altresì quelle di chi lo difende dobbiamo partire dal 23 Marzo 1944 nella centralissima via Rasella di Roma. Un gruppo di ribelli Partigiani, per lo più appartenenti al gruppo Bandiera Rossa ossia fanatici del Comunismo e speranzosi dellannessione dellItalia allUnione Sovietica, ignorando le basilari leggi in vigore in tempo di guerra, nella consapevolezza della certa e legittima rappresaglia che ne sarebbe conseguita, sferrò un terribile attentato ai danni di un battaglione di anziani militari tedeschi e riservisti dellEsercito Nazista. Costoro transitavano senza creare alcun pericolo per la popolazione locale anche perchè non disponevano di particolari armamenti, in quanto si riteneva che la zona fosse tranquilla. L attacco, premeditato e subdolo come consuetudine per i resistenti, portò alla morte di 33 militari inermi, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato al momento meno opportuno. Fu utilizzata una bomba a miccia ad alto potenziale; illeggittimamente collocata in un carrettino per la spazzatura urbana, confezionata con 18 kg di esplosivo misto a spezzoni di ferro allo scopo di fare una strage e dopo lesplosione furono lanciate decine di bombe a mano per completare lopera. A questo punto, la reazione tedesca, era inevitabile. Secondo le leggi internazionali di guerra vigenti allepoca dei fatti, confermate dai successivi processi di Norimberga, la rappresaglia, in un contesto simile, seppur deprecabile, risultava comunque legittima. I Partigiani sapevano che compiendo quel gesto irresponsabile avrebbero messo a forte rischio le vite dei loro concittadini. Dunque, ciò che avvenne dopo, per il diritto militare, non fu altro che la legittima reazione ad unoffesa, volta a scoraggiare altri eventuali futuri attacchi dei ribelli. Ma veniamo alle Fosse Ardeatine. Come stabilito dalle suddette leggi, la sera del 23 marzo, il Comandante della Polizia e dei Servizi di Sicurezza tedeschi a Roma, tenente colonnello delle SS Herbert Kappler, insieme al comandante delle Forze Armate della Wermacht di stanza nella capitale, Generale Kurt Malzer, proposero che lazione di rappresaglia consistesse nella fucilazione di dieci italiani per ogni militare ucciso nellazione partigiana, e suggerirono inoltre che le vittime venissero selezionate tra i condannati a morte detenuti nelle prigioni gestite dai Servizi di Sicurezza e dai Servizi Segreti. Il Colonnello Generale Eberhard von Mackensen, comandante della Quattordicesima Armata - la cui giurisdizione comprendeva anche Roma - approvò la proposta. Quindi, la proporzione della rappresaglia fu di 10 a 1, ovvero dieci ribelli uccisi per ogni tedesco assassinato. Questo oggi, in tempo di pace, risulta inconcepibile, ma allepoca dei fatti era la regola usata anche da Americani, Comunisti e tutti gli altri eserciti coinvolti nel conflitto (vedi a fine articolo il dettaglio). Nel caso specifico, è bene ricordare, che tra i condannati prescelti, vi erano molti detenuti non politici (quindi criminali semplici che già erano nelle patrie galere già condannati a morte), ebrei, partigiani riconosciuti e quindi come tali giustiziati. Insomma, sfatiamo il mito del rastrellamento indiscriminato, i fucilati furono tutti soggetti ben noti ai tedeschi, che pur nellumana pietà in tal contesto, erano dei traditori (già condannati da altri organi) e dunque dei nemici alla stregua di quegli stessi Militari Nazisti, che qualche giorno prima furono uccisi dai partigiani. Questa dunque una sintesi degli eventi, purificata dalla solita censura dei vincitori e vista nel modo migliore possibile: quello della verità. A questo punto, chi oggi insulta e tira pugni sulla bara di Priebke, dimostra tutta la sua pochezza e la sua immensa ignoranza storica, non solo alla luce reale dei fatti di cui sopra, ma anche e soprattutto, perchè questuomo non era affatto il mandatario di quella rappresaglia, bensì un semplice collaboratore di Herbert Kappler, ufficiale delle SS che organizzò ed eseguì concretamente la stessa. Purtroppo per certe persone la comprensione è difficile, dunque, con unumana pena e compassione proviamo a spiegare loro che le cose, non sono sempre come ce le vogliono fare vedere. Detto questo, non ci rimane che una riflessione, se questo Priebke, fosse stato unufficiale Americano, un comandate dellUrss Comunista o un capo di un gruppo di ribelli Partigiani, questa rappresaglia sarebbe già stata dimenticata, declassata ad un atto dovuto. Tutte le stragi commesse dai partigiani, Giuseppina Ghersi - Inerme vittima dellodio Partigiano con decreto legge n. 96 del 25 aprile 1944 (qualche giorno dopo l’attentato di via Rasella) e col successivo decreto legge n. 194 del 12 aprile 1945 furono dichiarate, dallo stato italiano ormai a loro asservito, ‘non punibili’ (amnistiate). Il che equivale a dire che le riteneva illegittime, tanto da sentire la necessità di due appositi decreti per amnistiarle. Dunque sarebbe cosa buona e giusta che qualcuno, che tanto acclama le felici azioni della Resistenza, oggi si facesse un esame di coscienza o per lo meno una ricerca storica approfondita non limitandosi alla falsa dei vincitori, ma provando anche a guardare dalla parte dei vinti, tra i quali ci sono certamente tutti gli Italiani onesti, coraggiosi e sempre fedeli. Alcune Rappresaglie Buone e Giuste A Stoccarda il generale francese Lattre de Tassigny minacciò l’uccisione di ostaggi tedeschi nel rapporto di 25:1 se fossero stati uccisi soldati francesi, così fu. A Marcktdorf erano previste fucilazioni di ostaggi nel rapporto di 30:1. A Reutlingen i francesi uccisero 4 ostaggi tedeschi affermando che era stato ucciso un motociclista che in realtà era rimasto vittima di un incidente. A Tuttlingen, i francesi annunciarono il 1° maggio 1945 che per ogni soldato ucciso sarebbero stati fucilati 50 ostaggi. (L’originale del manifesto appare nel libro di Mario Spataro: Dal caso Priebke al nazi gold, Ed. 7° Sigillo) Ad Harz le forze americane minacciarono esecuzioni punitive nel rapporto di 200:1. Quando il generale americano Rose, nel marzo del 1945, rimase vittima di un imboscata, gli americani fecero fucilare per rappresaglia 110 cittadini tedeschi. (In realtà Rose era stato ucciso in un normale combattimento, soldati contro soldati – e l’imboscata è pur sempre un atto di guerra se si portano le mostrine e la divisa). A Tambach, presso Coburg, in data 8 aprile 1945 il tenente americano Vincent C. Acunto fece fucilare 24 prigionieri di guerra tedeschi e 4 civili; accusato di omicidio venne assolto. A Berlino l’Armata Rossa che l’occupava minacciò fucilazione di ostaggi nel rapporto di 50:1. Il testo del comunicato era il seguente: “Chiunque effettui un attentato contro gli appartenenti alle truppe d’occupazione o commette attentati per motivi di inimicizia politica, provocherà la morte di 50 ex appartenenti al partito nazista“. (Pubblicato sul quotidiano Verordnunsglatt di Berlino in data 1 luglio 1945). A Soldin, Neumark, i russi andarono al di là di questa cifra: furono fucilati 120 cittadini tedeschi perchè un maggiore russo era stato ucciso nottetempo da una guardia tedesca. (che poi risultò essere stato ucciso perchè il russo gli stuprò la moglie) Una delle più gravi fu la strage di Annecy del 18 agosto 1944, in un campo di prigionieri tedeschi gestito da americani e francesi; proporzioni di 80:1. A Bengasi, gli inglesi di Montgomery contro gli italiani applicarono quella del 10:1. Un po di storia del Diritto L’art. 42 della Convenzione dell’Aja dice testualmente: “La popolazione ha l’obbligo di continuare nelle sue attività abituali astenendosi da qualsiasi attività dannosa nei confronti delle truppe e delle operazioni militari. La potenza occupante può pretendere che venga data esecuzione a queste disposizioni al fine di garantire la sicurezza delle truppe occupanti e al fine di mantenere ordine e sicurezza. Solo al fine di conseguire tale scopo la potenza occupante ha la facoltà, come ultima ratio, di procedere alla cattura e alla esecuzione degli ostaggi“ L Art. 1 della convenzione dell’Aia del 1907 dice che: Un atto di guerra materialmente legittimo può essere compiuto solo dagli eserciti regolari ovvero da corpi volontari i quali rispondano a determinati requisiti, cioè abbiano alla loro testa una persona responsabile per i subordinati, abbiano un segno distintivo fisso riconoscibile a distanza e portino apertamente le armi. Ciò premesso, si può senzaltro affermare che gli attentati messi in atto dai partigiani fossero atti illegittimi di guerra, essendo stati compiuti da appartenenti a un corpo sì di volontari che però non rispondevano ad alcuno degli accennati requisiti. Consapevole di questo, il governo del Sud, per mezzo di Badoglio, che aveva diramato l’ordine a tutti gli uomini della Resistenza di evitare di fare attentati nelle città, proprio per evitare quel tipo di prevedibili (e ripeto per il nemico legittime) rappresaglie che avrebbero coinvolto anche civili. Il Tribunale di Norimberga d’altra parte affermò: “Le misure di rappresaglia in guerra sono atti che, anche se illegali, nelle condizioni particolari in cui esse si verificano possono essere giustificati: ciò in quanto l’avversario colpevole si è a sua volta comportato in maniera illegale e la rappresaglia stessa è stata intrapresa allo scopo di impedire all’avversario di comportarsi illegalmente anche in futuro. Detto questo, ci pare che ci sia ben poco da aggiungere. Il grande trucco è stato svelato. La verità ancora una volta è stata portata a galla. Se ne faranno una ragione i nostalgici della resistenza, periodo in cui in nome della Libertà si pugnalava alle spalle il vicino di casa antipatico e gli si stuprava la moglie e la figlia, perchè forse, una volta avevano nominato la parola Mussolini. Dovranno ammettere le loro nefandezze, le loro colpe e la loro corresponsabilità alla drammatica situazione attuale in cui perversa questo paese. Ma questa è unaltra storia.. un sogno per lo più... Forse per Erich Priebke, un po di giustizia ora è stata fatta. Imparate a guardare il mondo con occhi diversi, non credete ciecamente a ciò che vi dicono i media e i libri di scuola, andate oltre. Cercate la verità, guardate sempre i due lati delle cose... Solo così potrete dire di essere davvero liberi. Articolo a cura di Luisa Rozio e della Redazione di Magazine .Life (Informazione Libera e senza Censure. La voce della verità, sempre fuori dal coro del pensiero unico)
Posted on: Thu, 17 Oct 2013 13:57:12 +0000

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