Stamina, la stroncatura dei tecnici: le motivazioni nella - TopicsExpress



          

Stamina, la stroncatura dei tecnici: le motivazioni nella relazione I tecnici del Ministero della Salute hanno bocciato la cura presentata da Davide Vannoni. Il decreto prevedeva la possibilità di "sistemare" il protocollo Stamina in caso di imprecisioni, ma il giudizio è troppo netto per consentire recuperi di MICHELE BOCCI Lo leggo dopo Stamina, la stroncatura dei tecnici: le motivazioni nella relazione Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation. (ansa) «In considerazione delle gravi incongruenze tra il metodo presentato da Stamina e quanto riportato nei protocolli clinici proposti nonché dei potenziali rischi del trattamento, il comitato scientifico esprime all’unanimità che non sussistono i necessari presupposti di scientificità e sicurezza per procedere alla sperimentazione prevista dalla legge». Sta nelle quattro righe finali della relazione dei tecnici del ministero la stroncatura del sistema di cura presentato da Davide Vannoni al comitato. Il giudizio, motivato per un centinaio di pagine, è così netto che Beatrice Lorenzin nei prossimi giorni sarà costretta a bloccare ufficialmente la sperimentazione. Ieri il ministro ha incontrato i capigruppo delle commissioni Affari sociali e Sanità di Camera e Senato per illustrare la relazione. Non ci sarebbero margini per proseguire. Tra l’altro il decreto con cui il Parlamento ha istituito il comitato di esperti, e stanziato 3 milioni per ricerca, prevedeva che fosse possibile “sistemare” il protocollo Stamina nel caso fossero state trovate imprecisioni e problemi non gravi. E invece la situazione è tale che questa strada non sarebbe possibile da percorrere. Troppo dura la bocciatura per un metodo che tra l’altro non è considerato originale. «Avremmo tutti desiderato un sistema che funzionasse», commenta uno dei membri della commissione. Dice le stesse cose anche il ministro Beatrice Lorenzin, che ieri ha promesso di studiare ancora il parere. La strada però è ormai segnata. Nella relazione i tecnici fanno notare come nel protocollo mancassero informazioni riguardo al differenziamento neuronale delle cellule, cosa che fa venire meno l’aspetto innovativo del metodo. Inoltre non ci sono definizioni biologiche delle cellule staminali prodotte, cioè non ci sono prove che dimostrino le loro proprietà. Non si conosce nemmeno la caratteristica della popolazione cellulare prodotta, cosa che rappresenterebbe un problema sia di efficacia che di sicurezza. Tra l’altro non c’è l’identificazione dei donatori usati quando non vengono usate cellule autologhe. Non sapere se quel donatore ha una malattia mette a rischio la salute di chi riceve le cellule. Probabilmente nei prossimi giorni si approfondirà quello che si sta facendo sui pazienti a Brescia, nell’ospedale dove su alcuni malati viene praticato il metodo di Stamina in base a sentenze dei giudici civili. Sempre il decreto del parlamento prevedeva infatti anche la valutazione delle cartelle cliniche dell’ospedale lombardo. Ieri Vannoni ha detto che ci sono proposte da altri paesi che vorrebbero fare la sperimentazione. Tra questi ci sarebbero anche gli Usa. Il creatore del metodo Stamina ha anche pronto il ricorso al Tar contro la decisione del comitato ministeriale.
Posted on: Sat, 14 Sep 2013 15:51:44 +0000

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