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Tra i molti ospiti della nostra città possiamo annoverare anche Leopold Mozart e il figlio Wolfgang che arrivano a Torino di lunedì, 14 gennaio 1771, provenienti da Milano sull’eco del trionfo ottenuto al Teatro Ducale con la sua opera “Mitridate re di Ponto”, su libretto del torinese Vittorio Amedeo Cigna Santi. Prendono alloggio alla Dogana Nuova, antica locanda di inizio Settecento (oggi Hotel Dogana Vecchia, via Corte D’Appello 4), situata nella “Contrada dell’Albero Fiorito” e in posizione assai comoda per i forestieri provenienti in carrozza da Milano, i quali da piazza di Porta Palazzo (piazza della Repubblica) dovevano percorrere la “Contrada d’Italia” (via Milano) per raggiungerla previo pagamento del pedaggio doganale. Il 16 gennaio 1771 il quattordicenne Wolfgang ha così l’opportunità di assistere col padre alla prima rappresentazione dell’opera “Annibale in Torino” di Giovanni Paisiello che ebbe modo di conoscere a Napoli nel giugno dell’anno precedente. E’ certamente questa la “sontuosa opera” menzionata da Leopold nella sua lettera alla moglie e che potrebbe essere stata il motivo determinante per questo viaggio a Torino, oppure intendeva tentare un approccio con il re Carlo Emanuele III di Savoia al fine di ottenere un incarico per il figlio presso il Teatro di corte che era considerato tra i più importanti d’Europa. E’ difficile a dirsi dati gli esigui elementi a disposizione degli storici. Grazie alla presenza del Paisiello a Torino, i Mozart incontrano nei salotti e a teatro alcuni esponenti della nobiltà e della cultura torinese: i conti Lascaris di Castellar, il conte Caron e la consorte principessa di Voghera, probabilmente la marchesa di Barolo e la marchesa di Saluzzo, le famiglie Raiberti e Tomati, monsignor Quirino Gasparini, violoncellista, maestro di cappella del Duomo e compositore (nel 1767 compose egli stesso l’opera “Mitridate re di Ponto”, ma oggi si ricorda soltanto quella composta da Mozart), e ancora Francesco Saverio Giaj, maestro di cappella di corte, Gaetano Pugnani, membro della Cappella Regia e primo violino del Teatro Regio, altri musicisti e alcuni cantanti. Durante la sua permanenza torinese, il giovane compositore copiò per proprio uso l’”Adoramus te Christe” del Gasparini, che fu ritenuto per lungo tempo un lavoro mozartiano a causa dell’inganno della grafia e dell’autografo di Wolfgang. Il 27 gennaio 1771 Wolfgang compie il suo quindicesimo compleanno a Torino, probabilmente festeggiando alla locanda dove alloggiava. Il 31 gennaio 1771 i Mozart lasciano la capitale sabauda, definita “bella” da Leopold nella citata lettera alla moglie, per ritornare a Milano presso il conte Carlo Giuseppe Firmian, plenipotenziario di Maria Teresa d’Austria per la Lombardia e valido protettore dei Mozart durante le loro permanenze in Italia.
Posted on: Fri, 09 Aug 2013 08:58:17 +0000

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