UN COLPO DI MANO FALLITO E’ bastato l’atteggiamento deciso - TopicsExpress



          

UN COLPO DI MANO FALLITO E’ bastato l’atteggiamento deciso di un dipendente – LSU (solo e unico presente nella circostanza), per fare fallire il “colpo di mano” messo in atto dal primo cittadino, nella doppia veste di sindaco di Cellara/assessore dell’Unione, finalizzato al trasferimento della sede dell’Unione nel comune di Aprigliano. La mattina di lunedì 29 luglio tutto era predisposto: camion, autista e truppa di sostenitori della maggioranza, che si sono dati appuntamento pronti per procedere al trasloco. La notizia era già stata anticipata da tempo nel paese, per cui molti “galantuomini” erano in fervente attesa di vedere finalmente fuori dagli “zebedei” le persone che secondo loro non meritavano di stare a Cellara perché avversari politici: dipendenti e consiglieri frequentatori della sede dell’Unione. L’hanno definita un’operazione di “depurazione” e di “pulizia”. Purtroppo per loro, ma fortunatamente per i cellaresi, le cose sono andate in maniera diversa. Non c’è voluto molto al dipendente Nicoletti per capire l’arbitrarietà di quella azione, emersa subito dall’impaccio dei convenuti alla richiesta di presentazione della dovuta autorizzazione. Dopodiché lo stesso ha impedito, doverosamente e sapientemente, l’accesso nella sede minacciando anche di ricorrere ai carabinieri se qualcuno si fosse azzardato a prelevare un solo documento dagli uffici. Che il colpo di mano messo in atto dal sindaco è contro ogni norma di legge è evidente. Io stesso nel giorno del secondo tentativo di trasloco (mercoledì 31 luglio), nella qualità di consigliere dell’Unione dei Casali, ho verificato di persona l’inesistenza di atti deliberativi che potessero giustificare quello che si appalesava come un vera e propria azione sovversiva, abusiva e autoritaria, non consumata solo grazie all’intervento tempestivo e responsabile del suddetto dipendente. Quando si è animati (il riferimento va ad alcuni sostenitori, non a tutti), da sentimenti di odio e si agogna la ritorsione o la vendetta a tutti i costi, si perde di vista la cognizione di quello che si può o non si può fare, non si tiene conto delle regole e delle leggi, si trascura l’interesse per il nostro Paese, che dovrebbe essere il primo e unico pensiero di ogni amministratore. Parlo dell’importanza che riveste per Cellara la sede dell’Unione dei Comuni, con particolare riferimento ai trasferimenti di competenze che dalle Province, ormai destinate alla chiusura, passeranno a queste. Non è lontano il tempo in cui la passata amministrazione premiava, prima di ogni altro, i dipendenti che non erano ad essa elettoralmente favorevoli. Alcuni hanno raggiunto un livello di carriera inimmaginabile per titolo di studio, capacità lavorativa e attaccamento al dovere. Altro stile, altra cultura, altra sensibilità, altra onestà intellettuale. Oggi si mostra una malignità che non conosce limiti, la mente si offusca e ci si concentra solo sul male da fare agli altri. Ma il male degli altri non può dare sollievo alle frustrazioni, ai risentimenti personali per le amarezze e le delusioni della vita, da ricercare semmai in ambiti diversi dalla politica. In siffatti statti d’animo è difficile mantenere quell’equilibrio mentale necessario da far passare in secondo piano una sconfitta o una brutta figura. Immagino lo stato d’animo di qualcuno che, anziché reagire con sufficiente filosofia e intelligenza al tentativo “fallito”, medita invece propositi di ulteriori vendette, che prima o poi spera di soddisfare. Non è la forza e la prevaricazione che può dare queste soddisfazioni.
Posted on: Sat, 03 Aug 2013 15:37:09 +0000

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