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VERTENZE SCIOPERI ALLA INDESIT, SOSPESI I LICENZIAMENTI IN NATUZZI Cassa integrazione in calo a giugno Ma è boom di richieste di mobilità Achille Perego MILANO IL MINISTRO Saccomanni ha detto, qualche giorno fa, di vedere la luce in fondo al tunnel della crisi dall’ultimo trimestre dell’anno. Intanto, però, i bollettini che registrano lo stato di salute della nostra economia, mentre il Governo si difende sul fronte Imu dagli attacchi di Fmi e Ocse, riprova a tagliare le Province e promette tagli delle tasse sul lavoro da settembre, restano pessimi. I consumi continuano a crollare (siamo ai livelli del 1997) e resta alta la febbre della cassa integrazione. A giugno, infatti, secondo l’Inps, sono state autorizzate 90,98 milioni di ore di Cig, tra interventi ordinari, straordinari e in deroga portando, calcola la Cgil, a oltre 500 milioni di ore il conto del primo semestre. In confronto a giugno 2012, le ore del mese scorso sono diminuite del 4,9% (erano 95,4 milioni), ma sono aumentate su maggio dell’1,7%. La buona notizia, se così si può chiamare, è che, spiega il presidente Inps Antonio Mastrapasqua, per il secondo mese consecutivo si è registrata una discesa della cassa ordinaria: 27,7 milioni di ore, il 16% in meno su maggio e il 10,4% su giugno 2012, con una riduzione del 13,2% per l’industria e del 2,3% per l’edilizia. Invariata invece la Cig straordinaria (37,3 milioni di ore) rispetto a un anno fa e in calo del 6,75% su maggio. Balza in avanti (+57,7% mensile) la Cig in deroga (25,7 milioni di ore) dopo il via libera alle risorse, ma rispetto a un anno fa si assiste comunque a una contrazione (-5,2%). L’allarme cassa in deroga, comunque rimane, e i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) chiedono al Governo di trovare al più presto le risorse per poterla finanziare per tutto il 2013 insieme con le misure per la ricollocazione rafforzando i servizi per l’impiego. Con il decreto che l’altro giorno ha sbloccato 550 milioni per la cassa in deroga si attendono altre fortissime richieste che potrebbero esaurirsi in poche settimane. Ma a preoccupare sono anche le domande di Aspi e mobilità (+19,4% nei primi cinque mesi) per cui si stima la perdita da gennaio a maggio di 600mila posti. DEL RESTO, dalle pmi alle grandi aziende, non si arrestano chiusure e tagli. Mentre resta alta la tensione sul fronte Indesit (con scioperi a Fabriano), ieri i vertici della Natuzzi (Divani&Divani) hanno accettato, su proposta del Governo, di sospendere il piano di mobilità per 1.726 dipendenti annunciato nei giorni scorsi con la chiusura degli stabilimenti di Ginosa (Taranto) e Matera. La vertenza, con la parziale soddisfazione dei sindacati ripartirà il 15 luglio con l’apertura di un tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo economico.
Posted on: Mon, 08 Jul 2013 07:16:27 +0000

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