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promozione Il marketing del territorio si affina tra applicazioni e wifi Da Bergamo a Como i commercianti promuovono prodotti, itinerari e servizi Alessandro Longo 17 NOVEMBRE 2013 Il Sole 24 Ore Anche i commercianti italiani cominciano a usare le tecnologie per fare marketing territoriale e così promuovere le attività nei confronti di turisti, visitatori, potenziali clienti. Wifi, portali web, app e analytics su big data fanno capolino in vari progetti pionieri. «Per promuovere un territorio bisogna passare dai canali digitali e social, il che vuole dire non solo essere presenti lì ma anche rispettarne la natura», spiega Giuliano Noci, degli Osservatori Ict del Politecnico di Milano. «Nellera della disintermediazione attuata da internet, non è più pensabile promuovere la singola attività commerciale o attrazione turistica, per valorizzare un territorio. Bisogna invece partire dal punto di vista del visitatore e proporgli percorsi di esplorazione che raccolgano diverse attività». Per esempio, invece di limitarsi a fare un sito web per una singola attività commerciale o attrazione, bisogna inserirla in una app o in un portale che permetta di scegliere tra percorsi tematici a seconda di quello che vuole fare lutente: gastronomia, vini, architettura classica eccetera. È proprio lidea alla base di Itinerari per lattrattività, progetto sviluppato da Confcommercio e dal Distretto del commercio di Como (con legida della Regione Lombardia). Su web (e in futuro anche su app) cè un database in progress con le attività commerciali cittadine, esplorabili in base a percorsi tematici che riflettono i diversi volti di Como. Grazie allapp georeferenziata, il Distretto avrà anche dati da analizzare sui flussi dei visitatori e potrà interagire con loro per consigli, promozioni personalizzate. Sono tutte cose che sarebbe un peccato lasciare nelle mani di aziende come Google o Tripadvisor, quando possono essere gestite da soggetti più vicini alle esigenze del territorio. A volte sono operatori privati a farsi aggregatori di servizi per il marketing territoriale. È il caso di Futur3, che gestisce 3mila hot spot. Sul relativo portale wifi che gli utenti vedono allaccesso, i negozi che li ospitano possono mettere servizi, pubblicità e informazioni varie. Un sondaggio per i clienti, una promozione, notizie o semplice pubblicità di terze parti. Le prime ad adottare questa soluzione sono state catene come Mediaworld e Feltrinelli; adesso ci sono anche attori locali. Per esempio, «lassociazione BergamoTua, che raccoglie i principali commercianti di Bergamo Alta, utilizza 15 hot spot in questo modo», dice Massimiliano Mazzarella, amministratore delegato di Futur3. «Oltre a dare internet wifi a tutto il centro, così i commercianti possono fare sondaggi, promuovere i prodotti sul portale geoprofilato di FreeLuna e inserire banner pubblicitari sui nostri hot spot della provincia di Bergamo». «Organizzeranno un percorso gustativo che consentirà allutente di assaggiare differenti cioccolati in ogni negozio dotato di un nostro hot spot. Basterà che lutente si connetta per ricevere un coupon su cellulare», aggiunge Mazzarella. Il problema della disintermediazione è che se non ti promuovi bene tu, su internet e con il digitale, il tuo concorrente ti toglie clienti e turisti. Sta avvenendo per il turismo italiano, che subisce i colpi di altri Paesi meglio attrezzati sui nuovi canali. Lazienda turistica del Tirolo (Austria), accordandosi con Futur3, ha mandato una pubblicità ai 240mila utenti che ne usano gli hot spot in Trentino (concorso per vincere una vacanza in Tirolo). Si apre insomma la guerra senza quartiere del marketing territoriale digitale, dove i commercianti italiani e in generale lItalia dovrà mostrarsi allaltezza dei concorrenti.
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 11:14:06 +0000

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