Nuntereggae più e le polemiche[modifica | modifica - TopicsExpress



          

Nuntereggae più e le polemiche[modifica | modifica sorgente] Rino Gaetano durante una delle sue esibizioni Nello stesso anno Rino conduce su Radio uno un programma radiofonico, intitolato Canzone dAutore. Nel corso della trasmissione, musicisti emergenti vengono invitati a commentare un proprio brano musicale. La sigla del programma è E cantava le canzoni, tratta dal quarto album del cantante.[41] Dallo stesso album viene tratta Nuntereggae più, una delle canzoni più famose e discusse, per via dei numerosi riferimenti politici e del lungo elenco di nomi presente nel testo. Rino però è di tuttaltra opinione e a tal proposito dichiara: «Le canzoni non sono testi politici e io non faccio comizi. Questo è uno sfottò. Insomma, per me Nuntereggae più è la canzone più leggera che ho mai fatto».[42] Alcune strofe della canzone si presentano come vere e proprie liste di nomi dei personaggi che a quel tempo invadevano le radio, le televisioni e i giornali e per questo motivo Nuntereggae più fa molto discutere. In fase di registrazione, inoltre, i toni della canzone vengono ammorbiditi e alcuni dei nomi inseriti nella prima versione vengono eliminati o sostituiti. Ad esempio, nella versione iniziale, scritta prima del rapimento, appariva anche il nome di Aldo Moro. Inutile dire che, a causa degli eventi successivi, il nome venne poi eliminato dal testo della canzone, in modo da evitare facili polemiche. Ma non si tratta certo dellunico caso, vengono cancellati anche i nomi di Montanelli, Banfi, Sinatra, Sindona (crac del Banco Ambrosiano) e Crociani (scandalo Lockheed e loggia P2).[42] Inoltre, la frase «PCI nuntereggae più» e lassociazione di questo partito ad altri partiti della maggioranza, provoca non poche polemiche.[43] Vincenzo Mollica ricorda: « Cè la canzone Nuntereggae più che è una canzone di grande divertimento anche, però aveva il coraggio delle sue azioni, non si tirava mai indietro: nomi e cognomi per tutti e nei tempi in cui fare nome e cognome per tutti era molto difficile.[6] » In quellanno Rino partecipa a una tournée e ad alcune manifestazioni serali, la più famosa di queste è sicuramente Discomare 78 e precisamente la serata finale svoltasi nella Valle dei Templi di Agrigento il 23 agosto 1978. Il cantante avrebbe dovuto cantare Nuntereggae più, ma la Rai prova a impedirglielo e Rino per protesta lascia la manifestazione.[43][44] In unaltra occasione viene invitato ad Acquario, un programma televisivo dellepoca. Maurizio Costanzo, il conduttore, e Susanna Agnelli, lospite della puntata, sono due dei personaggi citati nella canzone Nuntereggae più, eseguita poi dal cantautore nel corso del programma. Anche in questoccasione Rino si presenta con un cilindro in testa e Costanzo lo presenta come un autore di canzoncine ironiche, scherzose e scanzonate, che, vista la sua passione di fare elenchi, si dedicherà presto a mettere in musica forse le Pagine Gialle. LAgnelli dice invece di apprezzare Nuntereggae più e confida che i suoi figli a casa la prendono spesso in giro per via di questa canzone.[45] A ottobre Rino va a Madrid per incidere la versione spagnola del 45 giri Nuntereggae più. Il titolo scelto è Corta el rollo ya (Dagli un taglio) e il cantante riadatta il testo inserendo personaggi spagnoli della politica e dello spettacolo come Carrillo, Pirri e Susanna Estrada. Il disco uscirà in primavera ed otterrà un discreto successo.[46] Il declino[modifica | modifica sorgente] La partecipazione a Sanremo ha segnato decisamente un punto di svolta nella carriera e nella vita del cantautore, nulla sarebbe più stato come prima: « Gaetano era una supernova. Ha brillato tre anni, dal 76 di Mio fratello è figlio unico al 78 di Nuntereggae più. Il successo sanremese di Gianna lo spiazzò, non ebbe il tempo di venirne a capo.[47] » (Andrea Scanzi) Il quinto album, Resta vile maschio, dove vai?, il primo con la RCA, mostra unevidente crisi compositiva ed artistica del cantante. In Rino qualcosa è evidentemente cambiato, come si evince già dalla copertina dellalbum: più professionale e commerciale, ma sicuramente meno spontanea. Inoltre il 33 giri contiene la prima ed unica canzone di tutta la sua discografia non scritta da lui. La title track dellalbum viene scritta infatti da Mogol, dopo un incontro al Cenacolo con il cantautore. Il 23 febbraio 1979 Rino si imbarca su un volo intercontinentale, destinazione Città del Messico, qui inciderà il suo nuovo album. Nonostante la promozione da parte della RCA, il 33 giri non ottiene il successo sperato e non supera le 200mila copie vendute. Rino sembra sprofondare sempre più nellinsicurezza e attribuisce lo scarso successo dellalbum alla scelta di sperimentare sonorità latinoamericane. Quel che appare evidente è invece soprattutto una mancanza dispirazione da parte del cantautore.[48] Le sue esibizioni sono notevolmente cambiate rispetto ai primi tempi, ha un seguito decisamente maggiore e la scenografia adesso è studiata nei minimi dettagli. Rino prende parte prima al Festivalbar e poi, in ottobre, partecipa al Discoestate a Rieti. In questoccasione si rende protagonista di una protesta, non accetta il fatto di dover cantare in playback e quando arriva il suo turno, invece di far finta di cantare, decide di fare lindifferente e fumarsi una sigaretta.[49] In questo periodo inoltre Rino compra una casa a Mentana, vicino a Roma, probabilmente in vista del matrimonio con la sua ragazza Amelia.[43] Sempre nel 1979, durante un concerto sulla spiaggia di Capocotta (non a caso citata anche nel testo della canzone), prima di cantare Nuntereggae più, Rino si sfoga dicendo: « Cè qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno che cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta.[50] » Nel 1980 Rino incide il suo sesto ed ultimo album, E io ci sto. Questo 33 giri propone nuove sonorità, ciò che colpisce maggiormente del disco è il tono più serio delle canzoni, limpegno civile dimostrato dal cantautore e lutilizzo del rock.[51] Nonostante le vendite inferiori rispetto al solito, Rino si dichiara soddisfatto per via del messaggio duro e preciso trasmesso dallalbum e per via del diverso tipo di attenzione richiesto al pubblico.[52] Nel febbraio del 1981 Ciao 2001 scriverà: « In questo disco Rino Gaetano torna ad occuparsi del volto più palese dellItalia senza mai piangerci sopra (e questo è senzaltro laspetto più positivo) e sparando uninfinità di cartucce, la maggior parte delle quali non vanno però a segno. La scelta musicale non presenta alcuna novità o sorpresa: melodie di facile presa, orecchiabilità che sfiora la banalità, una voce che per quanto caratteristica riesce ad essere espressiva solo a tratti.[53] » Rino Gaetano Quello stesso anno partecipa su invito di Giovanni Tommaso, insieme ad Anna Oxa, Lucio Dalla e Ivan Cattaneo ad Alice, disco atipico dei Perigeo. Rino in questa occasione esegue il brano Al bar dello sport (ovvero sogghigni e sesso) insieme a Maria Monti e Confusione gran confusione, insieme a tutti gli altri artisti.[52] A dicembre parte per lEcuador, dove ha in programma alcune serate.[54] Nel 1981 la RCA organizza una nuova tournée, presentata da Shel Shapiro: Rino si esibisce al fianco di Riccardo Cocciante e i New Perigeo. La scelta di affiancare artisti così lontani tra loro non convince pienamente né Rino, né tanto meno la critica. La serata dapertura è al Teatro Tenda di Roma e Rino appare cupo e serio nel corso dellesibizione, il padre infatti è ricoverato in terapia intensiva da qualche giorno. Dalla tournée nascerà un album live, Q Concert. Il disco contiene quattro brani tra cui Insieme, scritto per loccasione da Rino e A mano a mano, una canzone di Cocciante interpretata splendidamente dal cantante crotonese.[52][55] Una strana morte[modifica | modifica sorgente] Il 31 maggio Rino fa la sua ultima apparizione in TV cantando E io ci sto nel programma Crazy Bus. In quei giorni incide alcune canzoni insieme ad Anna Oxa come Il leone e la gallina di Mogol e Lucio Battisti. La carriera e la vita di Rino Gaetano si interrompono tragicamente il 2 giugno 1981 alletà di trentanni in seguito ad un incidente stradale.[56] Già l8 gennaio un fuoristrada contromano aveva spinto la Volvo di Rino contro il guardrail: il cantante rimase incredibilmente illeso mentre la sua auto venne completamente distrutta. Rino aveva deciso poi di acquistare una nuova Volvo 343 grigio metallizzato. Quel 2 giugno, verso le tre di notte, dopo una serata passata nei locali, Rino sta tornando a casa, da solo, a bordo della sua auto. Alle 3.55, mentre percorre via Nomentana, a livello dellincrocio di via Carlo Fea, cade con la testa sul volante e la macchina invade la corsia opposta. Il camionista che sopraggiunge nellaltro senso prova a suonare il clacson, ma lurto è inevitabile. La parte anteriore e il lato destro della Volvo vengono distrutti, Rino batte violentemente la testa contro il vetro e il petto sul volante e perde conoscenza. Lautopsia rivelerà un possibile collasso prima dellincidente mentre il camionista racconterà di aver visto Rino accasciarsi di lato e iniziare a sbandare per poi riaprire gli occhi qualche attimo prima dellimpatto. Arrivano i soccorsi, Rino è in coma e quando arriva al Policlinico riporta una frattura alla base cranica, varie ferite a livello della fronte, una frattura molare destra e una sospetta frattura allo sterno. Tuttavia il Policlinico non ha un reparto per i craniolesi e il medico di turno, il dottor Novelli tenta invano di contattare un altro ospedale dotato di reparto di traumatologia cranica. Vengono contattati telefonicamente il San Giovanni, il San Camillo, il CTO della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri, ma non si riesce a trovare un posto disponibile. Così, Rino alle sei del mattino muore. Vi saranno molte polemiche per via del mancato ricovero e verrà aperta anche uninchiesta. Il 4 giugno si tengono i funerali nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, quella in cui Rino si sarebbe dovuto sposare da lì a poco. Alle esequie partecipano parenti, amici, personaggi della musica, dirigenti della RCA e fan. Inizialmente viene sepolto nel piccolo cimitero di Mentana, poi il 17 ottobre viene trasferito al cimitero del Verano, dove la sua salma si trova tuttora.[52][57][58] Drammaticamente profetiche risultano le parole di La ballata di Renzo, una canzone scritta da Rino più di dieci anni prima della morte. Questo brano e ancor di più la sua versione iniziale, Quando Renzo morì io ero al bar (presente in uno dei quaderni in cui Rino raccoglieva le sue canzoni da adolescente), narrano la storia di un ragazzo di nome Renzo che muore in circostanze molto simili a quelle del cantautore: « La strada era buia, sandò al S. Camillo e lì non laccettarono forse per lorario, si pregò tutti i santi ma sandò al S. Giovanni e lì non lo vollero per lo sciopero. » (da Quando Renzo morì io ero al bar - Rino Gaetano) Renzo viene investito da unauto e muore dopo essere stato rifiutato da molti ospedali di Roma per mancanza di posti, mentre i suoi amici sono al bar. Nella canzone vengono addirittura citati tre degli ospedali che rifiuteranno Rino il 2 giugno 1981 per mancanza di letti: il Policlinico, il San Giovanni e il San Camillo.[59][60] Il 27 novembre 2007 Carlo Lucarelli parla della morte di Rino in DeeGiallo, un breve programma radiofonico in onda su radio DeeJay, nel quale lo scrittore ricostruisce in forma narrativo-documentaristica delitti irrisolti legati al mondo della musica.[61] Tributi ed eventi postumi[modifica | modifica sorgente] Rino con uno dei suoi tipici cappelli A più di trentanni dalla morte, il nome di Gaetano, nonostante la sua breve parabola, viene ancora annoverato tra i grandi della musica italiana. Diversi, a questo proposito, sono stati i tributi dedicati attraverso varie forme allartista di Crotone. Nel 1993, per letichetta EMI, viene pubblicata una raccolta di cover delle canzoni di Rino intitolata E cantava le canzoni - La nuova musica italiana ricorda Rino Gaetano, in occasione dellArezzo Wave di quellanno. Tra gli artisti che hanno partecipato alla realizzazione della compilation, vi sono gli Afterhours con la loro reinterpretazione del brano Mio fratello è figlio unico.[62] Nel 1994 i Ritmo Tribale inseriscono una cover rock de Ma il cielo è sempre più blu nel loro album Mantra.[63] Nel 1995 esce il film Il cielo è sempre più blu, di Antonello Grimaldi, con un nutrito cast di attori italiani, il cui titolo è chiaramente riferito alla famosa canzone di Rino, utilizzata anche come colonna sonora.[22][64] Nel 1996 gli Articolo 31 inseriscono nellalbum Così comè la canzone Così e cosà, in cui viene campionata Gianna e nel 2001 viene pubblicata la prima biografia ufficiale del cantautore a cura di Emanuele Di Marco.[42] Nel 2002 Marco Morandi incide lalbum Io nuoto a farfalla che prende il nome da un brano inedito di Rino[65] e al concerto del Primo Maggio di quellanno, condotto da Claudio Amendola, viene riservato un tributo allartista calabrese.[66] Nel dicembre dello stesso anno la famiglia Gaetano mette allasta lukulele del cantautore, lo strumento originale con cui Rino Gaetano si esibì al Festival di Sanremo nel 1978. Il ricavato è servito poi a finanziare un Centro medico per Bambini di Emergency in Sierra Leone.[28] Il 15 luglio 2003 esce con successo, il remix dance del DJ Molella di Ma il cielo è sempre più blu, presente anche nella raccolta Sotto i cieli di Rino. Il deejay reintegrerà nella versione remix il verso «chi tira la bomba, | chi nasconde la mano», tagliato nella versione originale dalla critica.[22] Nellottobre del 2004 Giorgio Panariello conduce su Rai 1 il varietà, Ma il cielo è sempre più blu. Il titolo della trasmissione è un chiaro omaggio a Rino e la sorella del cantautore, Anna, sarà una degli ospiti della prima serata.[67] Nel 2006 viene prodotto il film di Daniele Luchetti Mio fratello è figlio unico che trae il nome dallomonima canzone di Rino. Lo stesso anno, viene lanciata anche uniniziativa: lobiettivo è quello di portare la musica e i testi di Rino Gaetano nelle scuole calabresi della provincia di Crotone, come materia di studio.[68][69] Sempre nel 2006, i pugliesi del gruppo Folkabbestia incidono una cover della canzone Ahi Maria e la includono nel loro album 25-60-38. Breve saggio sulla canzone italiana.[70] Al Festival di Sanremo 2007 Paolo Rossi ha presentato il brano In Italia si sta male (si sta bene anziché no), scritto da Gaetano ma rimasto incompiuto. Il brano inedito gli è stato proposto da Mauro Pagani, ex membro della PFM e lattore ha accettato subito per amore di Rino. Paolo Rossi ha dichiarato prima del Festival: « [...] sono abbastanza emozionato. Ma non per la gara, perché sento la responsabilità di portare un brano di Rino Gaetano al grande pubblico. » A proposito del brano, prodotto da Claudia Mori, ha invece detto: « [...] una ballata molto semplice di quel gran cantautore che era Rino, una canzone evocativa, di grande impatto, di forte attualità, che potrebbe essere stata scritta anche oggi.[71] » Nel novembre dello stesso anno viene trasmessa su Rai Uno una miniserie televisiva sulla vita del cantante intitolata Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu. Nel 2008 il suo amico e collega Toni Malco inserisce una cover di Mio fratello è figlio unico nel suo ultimo album Sensazione scomoda.[72] Nel 2009 la cantante Giusy Ferreri realizza in suo onore una cover di Ma il cielo è sempre più blu, inserita nellalbum Fotografie.[73] Nel luglio 2010 esce una nuova raccolta del cantautore crotonese, E cantavo le canzoni. La raccolta è corredata dalle parole di alcuni famosi estimatori di Rino come Jovanotti, Fiorello e Simone Cristicchi.[33] Il 27 luglio, al Giffoni Film Festival, viene proiettato il corto scritto e diretto da Paolo Scarlato Non voleva essere un giullare, sugli ultimi momenti della vita del cantautore.[74] Il 2 giugno 2011 a Roma, precisamente in piazza Sempione, a trentanni esatti dalla scomparsa di Rino, si è tenuto un concerto di tributo durante il quale molti artisti hanno interpretato alcune tra le canzoni più famose del cantautore. Alliniziativa partecipano tra gli altri Ernesto Bassignano, Claudio Santamaria, Andrea Rivera e Sergio Cammariere.[75] Questultimo, oltre ad essere un grande ammiratore di Rino e delle sue canzoni (soprattutto quelle legate alla Calabria come Anche questo è sud, I tuoi occhi sono pieni di sale e Ad esempio a me piace il sud), è anche suo cugino: « Sua mamma Maria era una figlia illegittima di mio nonno. A Crotone, dove siamo nati entrambi, sembravano saperlo tutti, ma io lho scoperto soltanto nel 1997. Sua sorella Anna dice che ci assomigliamo anche fisicamente.[76] » Il 28 giugno 2011 Sony Music pubblica una raccolta di cover per commemorare e celebrare il trentesimo anniversario dalla sua scomparsa, intitolata Dalla parte di Rino e distribuita in due edizioni: standard e special. Numerosi artisti come Gianluca Grignani, Roberto Vecchioni, Giusy Ferreri, Tricarico, Simone Cristicchi e Patty Pravo hanno contribuito allalbum. Roy Paci & Aretuska hanno rivisitato invece la celebre Nuntereggae più sostituendo i nomi del testo con quelli dei personaggi attuali.[77] Nel 2012 J-Ax inserisce nel suo album Meglio live! un remake in chiave rock della canzone Rare tracce. Il cantante dichiarerà: « Rino mi dà tuttora energia e rabbia. Aveva attitudine rock e voce roca, era un outsider anche a livello compositivo. Rare tracce è del 1979 ma praticamente era un rap. Lho rifatta in salsa Red Hot Chili Peppers, perché ha un po la stessa struttura delle loro canzoni: strofa funky e ritornello melodico.[78] » La fiction Rai[modifica | modifica sorgente] Claudio Santamaria interpreta il cantautore nella fiction Rai Nel novembre 2007 viene trasmessa su Rai Uno una miniserie televisiva in due puntate sulla vita del cantante intitolata Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu, diretta da Marco Turco e interpretata da Claudio Santamaria, Laura Chiatti e Ninetto Davoli. La serie viene prodotta dalla Ciao Ragazzi di Claudia Mori, che dichiarerà: « Avevo in mente il soggetto da tempo. Conoscevo bene Rino Gaetano, perché da ragazza ero amica di sua sorella Anna, ci frequentavamo a Roma. Mi piaceva la sua musica e mi piaceva lui, un ragazzo intelligente in modo profondo. La sua è la storia di un eroe di oggi, attuale come lo sono le sue canzoni. Raramente si raccontano storie di ragazzi in tv: questa vuole esserlo.[79] » Claudio Santamaria, che nella fiction interpreta il cantautore, descrive il suo personaggio così: « [...] un poeta prima di ogni altra cosa, e un giullare, un dissacratore che sapeva sdrammatizzare ma senza essere superficiale. Conoscevo le sue canzoni ma non la sua vita, non sapevo che da piccolo fosse stato in collegio. Cantare per me non è stato un problema perché ho avuto un gruppo. Poi, lui cantava più col cuore che con la tecnica, le sue erano performance, ho visto che una volta si presentò a uno show di Corrado con indosso una muta da sub... » La fiction è stata bersaglio di molte critiche, soprattutto da parte della sorella del cantautore, Anna Gaetano. Secondo Anna infatti la fiction sarebbe troppo romanzata e rispecchierebbe poco la vita e la carriera del cantautore, insistendo su alcuni punti come il conflitto col padre e il rapporto con lalcol in maniera non veritiera.[80] Anche Antonello Venditti ha esternato in due interviste le sue perplessità circa la fiction Rai, in particolare ha evidenziato la mancanza di un riferimento allabuso di cocaina, una delle concause della tragica morte del cantante: « Nella fiction non si è parlato di cocaina; era molto presente in quegli anni e in quel giro dove Rino finì e fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha ignorato proprio questo. » Anna Gaetano non gradisce affatto le dichiarazioni di Venditti, tanto da querelarlo per diffamazione. Secondo lesposto presentato alla procura della Repubblica dai legali della Gaetano, gli avvocati Gian Antonio ed Aldo Minghelli, infatti, le affermazioni di Venditti: « sono da ritenersi profondamente lesive non solo dellartista che, pur nel suo breve percorso di vita, ha segnato la storia della musica italiana, e delluomo Rino Gaetano, ma soprattutto della sua memoria, che si è cercato di infangare attraverso il riferimento a fatti non corrispondenti al vero ed evocati a distanza di ben 26 anni dalla sua tragica scomparsa, avvenuta, a causa degli esiti nefasti di un incidente stradale di cui è rimasto vittima. » Repentina è arrivata la precisazione da parte del cantante romano: « Lungi da me ogni volontà di diffamare la memoria di Rino, non ho mai detto che sia morto per causa della droga. Io, rammaricandomi di come era stato dipinto nella fiction, ho detto che la droga circolava nellambiente che Rino frequentava, non che lui la usasse. Non potrei mai diffamare Rino, che è stato, è e sarà sempre un amico. Sarebbe come diffamare me stesso. Non conosco la sorella di Rino, e ovviamente mi piacerebbe conoscerla in una situazione diversa da questa. » Anna Gaetano ha evidenziato inoltre altre incongruenze nelle interviste rilasciate da Venditti, circa la fiction e la vita del cantautore, e si è ripromessa di difendere la memoria del fratello «con le unghie e con i denti» finché vivrà.[81][82] Essendo emersa lassenza di ogni volontà denigratoria da parte di Venditti, la querela di Anna Gaetano è stata respinta nel luglio 2008.[83] Riconoscimenti[modifica | modifica sorgente] Piazza Rino Gaetano a Crotone. Nel 1982, ad un anno dalla morte del cantautore, da unidea di Pino Scarpettini, nasce il premio Rino Gaetano, uno spettacolo per ricordare il cantautore calabrese e lanciare giovani voci nel panorama musicale. Nel corso degli anni liniziativa ha ottenuto un successo e unimportanza sempre maggiori.[84] Dal 4 all8 settembre 2002 a Crotone si tiene la prima edizione di un festival in memoria di Rino e in questa occasione viene sancita anche la nascita di Una casa per Rino, un centro polifunzionale di musica per la Calabria e il meridione, aperto ai nuovi artisti.[85] Nel novembre del 2004 la Giunta comunale di Roma, città dadozione del cantante, gli ha intitolato una via a Vigne Nuove. Il 19 luglio 2008 la città di Crotone ha inaugurato, nella piazza già intitolata al cantante, una targa e una statua in bronzo. Tale statua raffigura Rino in cilindro, frac e ukulele, proprio come il cantautore si presentò al Festival di Sanremo.[86] Il 3 maggio 2010 a Cutro, paese dorigine della famiglia del cantautore, è stata intitolata alla memoria di Rino Gaetano una piazza. Per loccasione, inoltre, è stata dipinta a mano una gigantografia di Rino che è possibile ammirare allinterno della sala consiliare dello stesso comune.[87] Il 7 giugno 2011 viene inaugurata una targa in onore del cantautore in via Nomentana a Roma, proprio allentrata delledificio in cui Rino ha vissuto fino al 1981. La targa recita: «Qui è vissuto dal 1970 al 1981 Rino Gaetano, grande autore e interprete della canzone italiana. Ma il cielo è sempre più blu.»[88] Modelli e fonti dispirazione[modifica | modifica sorgente] Numerosi sono stati gli artisti, italiani e internazionali, che hanno influenzato la formazione musicale e il percorso artistico di Rino Gaetano. Uno dei suoi artisti di riferimento è sicuramente stato Enzo Jannacci, Rino nel 1976 dichiara infatti a Ciao 2001: « Jannacci è stato un maestro, per me è un vero poeta, mi sento molto vicino al suo feeling. Come autore e personaggio di autore e personaggio di spettacolo è davvero grande. È uno che sa divertirsi, prendere le cose per il verso giusto e dire delle cose interessantissime. Prendi Giovanni il telegrafista, dove risulta patetico con estrema eleganza.[89] » Molti critici tra laltro hanno ravvisato delle somiglianze tra il singolo di Rino Ma il cielo è sempre più blu e quello di Jannacci Quelli che.... Nicola Sisto, ad esempio, scrive nellaprile 1976 in un articolo su Nuovo Sound: « [Rino Gaetano] con Il cielo è sempre più blu si spinge molto in avanti, il disimpegno della musica tende a essenzializzare un testo che, nella sua crudezza, questa volta scarnifica gli stereotopi della nostra società con una riuscitissima operazione di sintesi tra tragico e ridicolo alla maniera dellultimo Jannacci. » Tuttavia se Jannacci nel suo brano esprime lo sdegno con forte cinismo, la rabbia di Rino sembra venire più dal profondo.[90] Un altro degli artisti preferiti di Rino è stato sicuramente Fred Buscaglione, Venditti affermerà infatti: « Rino non aveva punti di riferimento, ce ne aveva forse uno, che ha avuto una tragica sorte come la sua ed era Fred Buscaglione.[6] » Rino ha apprezzato Buscaglione perché non si è limitato a cantare ma ha creato intorno a sé un personaggio ironico rappresentando i luoghi comuni sulluomo vero. Così, quando nel maggio del 1980 la Rai gli propone di partecipare a una serata per il ventennale della morte di Buscaglione, Rino accetta subito. Il cantautore nelloccasione interpreterà in uno scenario anni trenta Il dritto di Chicago inscenando la parodia di un gangster. La canzone, interpretata da Rino, è presente nella raccolta Live & Rarities.[91] Secondo Bassignano, Rino è rimasto il più originale e il più italiano tra i cantanti di quel periodo: « Cerano Baglioni e Cocciante da una parte che erano i melensi, cera Battisti che nessuno di noi valutava granché, cera chi come me si rifaceva alla Francia e a Tenco, chi si rifaceva a Dylan e chi come Antonello si rifaceva a Elton John e alla musica inglese. Rino è stato veramente il più italiano perché non si rifaceva a niente e a nessuno.[6] » Tuttavia se si analizza liter artistico-musicale del cantautore non si può certo prescindere dal considerare taluni artisti internazionali (come Bob Dylan), che Rino ha sempre dimostrato di apprezzare. Molto importanti sono stati sicuramente i Beatles. Infatti è grazie a loro se, nel 1962, Rino scopre la passione per la musica e la prima chitarra gli viene regalata proprio per strimpellare le canzoni del quartetto di Liverpool. Il cantautore crotonese ha sempre apprezzato i Fab Four per via delle innovazioni che hanno portato in ambito musicale.[92] Rino apprezza molto anche Bob Marley e il reggae, rimane notevolmente impressionato soprattutto da No Woman, No Cry, una canzone che ha influenzato le sue prospettive musicali e il suo gusto per il ritmo. Durante la realizzazione di Aida, per esempio, il cantautore aveva cercato di ottenere una melodia cullante e reggae simile a quella della canzone di Bob.[93] In un suo pezzo inedito, Ciao Charlie, Rino si rivolge ad un suo mito musicale cantando «Ciao Charlie / ti ringrazio di mille illusioni con le tue canzoni», lidentità del personaggio a cui Rino si riferisce tuttavia è incerta. Il brano inoltre termina con una sequela di saluti ai suoi padri artistici: «Ciao Jimi, Ciao Bob, Ciao Paul, Ciao John, Ciao Otis».[33] In ogni caso, Rino non ha tratto ispirazione solo da artisti musicali, la sua era una cultura molto più vasta e completa. Più volte ha dichiarato di apprezzare autori teatrali come Majakowskij e soprattutto Ionesco, con la sua opera paradossale. Durante una puntata del programma televisivo Discoring, Rino prova a citare questi nomi ma viene immediatamente fermato da Boncompagni, che lo prega di non scomodare nomi illustri per giustificare canzoni prive di senso.[94] Un cantautore disimpegnato[modifica | modifica sorgente] Un giovane Rino Gaetano Rino fa il suo ingresso nel mondo discografico in un momento particolarmente caotico. Numerosi dibattiti sono nati in merito al rapporto tra i cantautori e le case discografiche, soprattutto per quel che riguarda i guadagni e i costi. In merito a questi problemi, si vengono a creare numerose linee di pensiero: cè chi mira più ai guadagni, cè chi rimane idealista e militante e cè chi mira a raggiungere il maggior pubblico possibile.[95] Molti cantautori sono bersaglio di contestazioni durante i loro concerti, come quella a cui viene sottoposto De Gregori al Palalido di Milano. Rino, in questo contesto, si mantiene alquanto defilato. Non condivide molte pretese del pubblico: i prezzi popolari ai concerti, le radio libere e le copie omaggio dei dischi. Secondo Rino le proteste del pubblico non sono dettate tanto da necessità politiche e ideali di uguaglianza, quanto dalla volontà di ottenere gratis alcuni privilegi.[96] Allo stesso tempo, Rino non condivide lidea della canzone come uno strumento di lotta, come protesta, e tanto meno accetta lidea del cantautore militante. Tutto questo per Rino rappresenta un limite enorme.[97] A differenza dei suoi contemporanei, il cantautore crotonese rifiuta di schierarsi politicamente. La sua infatti è una critica a 360 gradi e riguarda tutta la classe politica italiana. Questo aspetto, già evidente nella canzone Nuntereggae più, lo diventa ancor di più nel brano Ti ti ti ti[98]: « A te che odi i politici imbrillantinati che minimizzano i loro reati, disposti a mandare tutto a puttana pur di salvare la dignità mondana, a te che non ami i servi di partito che ti chiedono il voto, un voto pulito. Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri. » (da Ti ti ti ti - Rino Gaetano) Anche per questo, Rino non può essere collocato in nessuna ideologia politica. Del resto il cantautore calabrese odiava qualsiasi tipo di collocazione e di etichetta, come si evince anche dalle parole del suo grande amico Bruno Franceschelli: « Molti si chiedono quali fossero le idee politiche di Rino, altri cercano di dargli una collocazione: posso assicurare che Rino ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di etichetta, il suo è sempre stato un pensiero libero, libero da pressioni esterne e scevro da compromessi. Era per certi benpensanti, una voce scomoda, tanto da subire censure ad alcuni suoi testi.[37] » La censura, infatti, ha più volte ritoccato e tagliato i testi di Rino. Lesempio più eclatante è sicuramente quello di Nuntereggae più, ma non è sicuramente lunico. Persino in una canzone apparentemente leggera come Sfiorivano le viole la censura aveva estromesso una strofa sulla guerra del Vietnam: «Dopo tre giorni di prigionia viene rilasciato, nella foto con la moglie e i figli ... E il governo di Hanoi proclama lo stato demergenza nelle zone colpite dalle bombe americane.»[99] Tematiche ricorrenti[modifica | modifica sorgente] Nei suoi brani Rino ha affrontato i temi più disparati: varie problematiche sociali, la questione meridionale, lemigrazione, lemarginazione, la corruzione della classe politica, lalienazione industriale e tanti altri. Spesso e volentieri Rino fa riferimento nei suoi testi alla classe nobile e al sangue blu, servendosi anche in questo caso dellarma dellironia e del paradosso. Nelle sue canzoni il crotonese non tralascia certo uno dei temi più classici e ricorrenti, quello dellamore. Anche in questo caso però Rino si dimostra molto originale e fuori dagli schemi. Innanzi tutto evita temi autobiografici, come tiene a precisare lui stesso: « Non ho mai raccontato una storia damore mia, perché raccontare i fatti miei può anche dare fastidio alla donna che sta con me, perché potrei correre il rischio di perderla: a questo punto preferisco perdere la canzone. » Inoltre evita di cadere nei soliti cliché: « Bisogna partire dal presupposto che io, come altri cantautori della mia generazione, faccio musica leggera. Ma questo non impedisce che si possano dire cose che leggere non sono. Io parlo anche damore, ma evito di raccontare situazioni del tipo: lei mi lascia, va dallaltro, poi si pente e torna da me. Così, anche dal linguaggio, cerco di essere realista. Cioè, parlando damore, evito di usare le solite parole lacrimevoli e inutili. » Lamore secondo il cantautore è simile alloppio, regala uno stato euforico e poi una condizione di serenità in cui è impossibile distinguere il reale dallimmaginario.[100] Talvolta, inoltre, lamore è solo il pretesto per trattare altri temi: in Sfiorivano le viole, ad esempio, una storia damore si lega alla storia dItalia di quegli anni.[99] Lemigrazione e il sud[modifica | modifica sorgente] La famiglia di Rino, come tante altre nel sud Italia, era stata costretta ad emigrare. Il cantautore, così, attingendo anche alla sua esperienza personale, tratta più volte il tema dellemigrazione nei suoi pezzi. Egli stesso ammette: « Ho fatto vari pezzi che parlano dellemigrazione, ma ho sempre inserito questa piaga nel più vasto e alienante concetto dellemarginazione e soprattutto non ho dipinto lemigrante nella solita e trita iconografia (occhi lucidi, valigia di cartone e mamma in nero) cercando di cogliere maggiormente il travaglio dei suoi stati danimo e dei suoi affetti.[101] » In Agapito Malteni il ferroviere, ad esempio, il tema dellemigrazione si lega a quello della cronaca: un macchinista meridionale, stanco di vedere la sua gente emigrare lasciando la sua falce in cambio di un martello, decide di fermare un treno diretto a nord.[102] Nonostante sia emigrato in giovane età insieme alla sua famiglia, Rino è rimasto sempre molto legato al Meridione e in molti suoi brani ha descritto gli scenari poetici della sua terra, senza tralasciare le antiche tradizioni ancora in voga e le problematiche che ancora laffliggono. Molto particolare in tal senso è la canzone Cogli la mia rosa damore dedicata a un fotografo di cartoline incaricato di ritrarre il Meridione. Nel testo è il Sud stesso a parlare, chiedendo di essere ritratto fedelmente e proponendo molte immagini suggestive.[103] Non manca anche in questa occasione un riferimento allemigrazione: « Cogli il suo figlio in Germania, la miniera, il carbone, a Natale verrà. » (da Cogli la sua rosa damore - Rino Gaetano) Lemarginazione[modifica | modifica sorgente] Rino Gaetano nella copertina della raccolta E cantavo le canzoni Uno dei temi più affrontati da Rino, soprattutto nellalbum Mio fratello è figlio unico è quello dellemarginato. Rino infatti ammette in unintervista del 1976: « Il tema unitario delle canzoni è quello degli emarginati, ma non tanto quelli tradizionalmente riconosciuti, come i sottoproletari, gli alcolisti, i drogati, quanto noi stessi. Pochi si occupano delle cosiddette persone normali. Pensa solo a un incidente per strada, con la gente che scappa per paura che la polizia faccia perdere tempo. Questo è Mio fratello è figlio unico, una persona tutto sommato normalissima. Mi piace esasperare le cose, amo i paradossi. In fondo, Ionesco, uno degli autori teatrali che preferisco, è tutto un paradosso. Dire che mio fratello è figlio unico perché è convinto che esistono ancora gli sfruttati, i malpagati e i frustrati non è demagogia.[104] » Lemarginato di cui Rino parla (il fratello figlio unico) non è quello tradizionalmente riconosciuto come potrebbe essere lalcolista, il barbone o il drogato, ma è una persona qualunque.[100] Rino arriva alla conclusione che, paradossalmente, in fondo siamo tutti degli emarginati, dei figli unici: « Analizzo la situazione dellescluso, dellemarginato della società e ne concludo che in fondo siamo tutti figli unici: i rapporti di convivenza sono dettati solamente dal dovere e non dal piacere di incontrarsi e di collaborare umanamente.[104] » Per rendere il concetto di questa solitudine interiore in maniera ancora più efficace, Rino sceglie non a caso limmagine del cane, presente sulla copertina dellalbum. Il cantautore giustifica così la sua scelta: « Il cane centra moltissimo! Il nuovo LP si chiama Mio fratello è figlio unico, e penso che niente esprima meglio di un cane il concetto di emarginato, di escluso. Cioè, il cane è la solitudine per eccellenza. Il discorso è in fondo sui poveri cani che siamo tutti quanti noi, abbastanza avulsi dallincontro umano e abbastanza soli... Cioè, praticamente siamo abbastanza messi da parte, luno con laltro.[104][105] » Il tema diventa ancor più profondo e straziante nel brano Escluso il cane, un lamento di abbandono e smarrimento e, allo stesso tempo, un grido di rabbia contro la falsità del mondo.[106] Lo stile[modifica | modifica sorgente] Uno dei leitmotiv, soprattutto nelle sue prime composizioni, è stato sicuramente quello del nonsense. Rino cerca di ottenere questo effetto in diversi modi: avvalendosi dellutilizzo maccheronico dellinglese, del francese, del tedesco (I love you Maryanna), utilizzando libere associazioni dal significato incomprensibile (Jacqueline), sfoggiando un linguaggio ironicamente aulico (E la vecchia salta con lasta), raccontando un futuro onirico e surreale (A.D. 4000 d.C.) o adoperando banali giochi di parole (Sto colma[107]). Talvolta sconfina nella vera e propria demenzialità (Glu Glu). Rino arriva a descrivere problematiche reali in modo quasi goliardico e conia delle figure quasi fumettistiche per esprimere in maniera ancor più diretta alcune sue riflessioni. Un classico esempio è quello delleffendi, una figura che Rino descrive in questo modo: « Leffendi è quel signore che consuma abitualmente una tazza di petrolio alle cinque del pomeriggio.[32] » Nelle sue canzoni, inoltre, Rino utilizza spesso delle voci off apparentemente prive di senso, ma che, nel contesto della canzone, acquisiscono un particolare significato. In Nuntereggae più, per esempio, è presente un intervento politico di Berlinguer pronunciato con uninflessione sarda (mi sia consentito dire, il nostro è un partito serio, certo...).[108] In La zappa... il tridente, il rastrello, la forca, laratro, il falcetto, il crivello, la vanga..., verso la fine del brano, si possono ascoltare dei banali messaggi pubblicitari riferiti alla mondanità (oroscopo, ricette, consigli di bellezza) che si contrappongono agli arnesi rurali del titolo e del ritornello, cantati a mo di scioglilingua.[103] A tal proposito, Rino dirà: « Volevo esprimere il contrasto fra gli strumenti di lavoro del contadino, resi come in uno slogan, e le chiacchiere e i giochi inutili del salotto della contessa Maffei.[109] » Rino, prendendo spunto dal teatro dellassurdo, si avvale delle armi dellironia, del sarcasmo e del paradosso per svelare la vera natura delluomo moderno, la falsità dei rapporti umani, lincomunicabilità e i vari problemi che affliggono la società moderna.[110] Mollica lo ricorda così: « Ma lui aveva una grande forza che era lironia e lironia non sempre veniva capita in quegli anni, in cui tutti erano molto settari. [...] Lui badava a fare le sue canzoni e le sue canzoni dovevano rispecchiare fedelmente il suo pensiero ma anche la bizzarria, quella bizzarria positiva che accompagnava il suo pensiero, la capacità che aveva di deformare la realtà per raccontarla meglio, usando larma del paradosso. [...] Il cantautore più paradossale ed è stato quello che costruendo i paradossi più incredibili raccontava poi con perfetto realismo quelli che erano i suoi tempi, quella che era la sua vita, che erano i suoi amori.[6] » Lartista calabrese non vede la necessità di usare forme complesse nellespressione artistica, molto meglio la semplicità. In unintervista del luglio 1978 con Enzo Siciliano, Rino racconta di come lispirazione per i testi e le musiche delle sue canzoni possa arrivare improvvisamente, anche durante un semplice viaggio in auto o una gita in campagna.[41][111] Per quanto riguarda invece il ritmo, le canzoni di Rino dimostrano una grande varietà: si passa dal ritmo stile valzer di Rosita alla tarantella barocca di La zappa, il tridente..., dal ritmo funky di Rare tracce a quello armonioso e romantico (creato dalla chitarra e dagli archi) del brano Sei ottavi. Leredità di Rino Gaetano[modifica | modifica sorgente] Un ritratto di Rino Gaetano In un suo articolo in occasione della fiction televisiva Rai, Aldo Grasso ricorda così il cantautore: « Breve la vita del cantautore solitario e tormentato (morto in un incidente dauto), ma intensa per la creatività delle sue composizioni tra paradosso e sarcasmo: artista esuberante e satirico, dotato di una vena musicale trascinante, Rino Gaetano ha interpretato un ruolo, arguto e irriverente, poco frequente nel panorama della canzone italiana.[112] » A più di trentanni dalla sua scomparsa, grazie probabilmente alla sua irriverenza verso la moda e le tendenze, alla sua formazione culturale ed artistica da autodidatta, e alla sua visione del mondo così personale, Rino ha dimostrato di essere un caso unico nel panorama musicale italiano. Egli infatti non ha avuto maestri e non è appartenuto ad alcuna corrente o scuola[113] ed è stato sicuramente un innovatore, come conferma Fiorello: « Non sono canzoni da ricordo, quelle di Rino, sono canzoni del presente e del futuro. La prima parola che associo a lui è: avanti. E il Rino di trentanni fa, quel Rino, ancora oggi, starebbe un passo avanti a tutti noi.[33] » Diversi anni dopo la sua scomparsa Rino è sempre più apprezzato e la sua musica viene riscoperta, rivalutata e, forse, veramente capita, soprattutto dalle nuove generazioni e questo è indiscutibilmente un segno della sua originalità e del suo ruolo di innovatore.[42] Importante in tal senso è stato il primo raduno dei suoi fan al cimitero del Verano di Roma (il luogo dove è sepolto lartista) il 2 giugno 2001, a ventanni dallincidente stradale in cui il cantautore perse la vita. Dopo questo tributo, le iniziative in suo onore sono aumentate sempre di più nel corso degli anni.[76] Unaltra svolta significativa è stata la raccolta Sotto i cieli di Rino del 2003, che ha registrato incredibili cifre di vendita e ha segnato così la vera affermazione del cantautore calabrese dopo anni di oblio.[114] Molte delle canzoni di Rino sembrano non passare mai di moda e, anche diversi anni dopo la sua scomparsa, vengono trasmesse un po dappertutto: nelle colonne sonore dei film e delle serie, nei concerti, nei programmi televisivi, nelle discoteche, negli spot[115] e persino negli stadi. Da qualche anno infatti Ma il cielo è sempre più blu è linno ufficiale del Crotone e dei tifosi della Sampdoria.[116] Inoltre musicisti molto diversi tra loro come Daniele Silvestri, Alex Britti, Simone Cristicchi, Le luci della centrale elettrica e gli Articolo 31 hanno dichiarato più volte di essere stati influenzati da Rino nella loro formazione artistica.[113] Discografia
Posted on: Wed, 06 Nov 2013 18:44:36 +0000

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