Perché siamo entrati nell’euro? Intervista a Loretta - TopicsExpress



          

Perché siamo entrati nell’euro? Intervista a Loretta Napoleoni Nel giugno scorso, Nino Galloni “funzionario oscuro che faceva paura a Kohl“, ci informava di un accordo tra Mitterrand, Kohl e la politica italiana con Prodi alla fine degli anni ’80 circa un processo di deindustrializzazione del nostro tessuto produttivo, usato come merce di scambio per l’ingresso nell’Euro. Oggi Loretta Napoleoni, dà la sua risposta alla domanda fondamentale che tutti ci siamo posti: “perchè?“. Loretta Napoleoni, economista internazionale, esperta in tante cose, anche di terrorismo, ha scritto un libro che si chiama “Democrazia Vendesi”, non per convincerci. Ma sicuramente per mandare in galera un po’ di persone, con le sue forti affermazioni. Il ’92, famoso annus horribilis dell’Italia, fu un anno in cui venne svenduto il patrimonio nazionale attraverso delle politiche di emergenza che scavalcarono completamente i principi democratici e, guarda caso, questa politica è stata portata avanti dagli stessi uomini che la portano avanti oggi; Mario Draghi era capo del Tesoro e ha guidato le grandi privatizzazioni, che poi furono delle svendite, dei saldi del patrimonio nazionale italiano. Cosa sta succedendo oggi in Europa? E guarda caso, chi guida questo processo, è di nuovo Mario Draghi che si trova ad essere il governatore della Banca Centrale Europea. Sono sempre gli stessi. Mario Draghi, era vicepresidente di Goldman Sachs quando Goldman Sachs truccò i conti, operazione che permise alla Grecia di entrare nell’euro. Anche Mario Monti e Romano Prodi andarono alla Goldman Sachs. Quindi c’è una sorta di conflitto che andrebbe regolamentato, che è quasi superiore a quello di interessi di Silvio Berlusconi, è un conflitto proprio tra la guida delle moderne democrazie e la guida degli istituti finanziari privati che detengono grandi quantità di capitali. Perché nessuno si ricorda quello che ha fatto Mario Draghi, nessuno si ricorda cosa faceva Prodi prima della fine della prima Repubblica, né tantomeno Mario Monti. Questi sono tutti democristiani. Mario Monti era uno dei personaggi, giovane, che si muoveva nell’area di De Mita. Tutti quanti cercano continuamente di indossare abiti puliti e cercano di ricrearsi la verginità. Noi dobbiamo uscire dall’euro. L’euro è una costruzione monetaria sbagliata. L’euro doveva essere un punto di arrivo e non un punto di partenza, lo dice la teoria economica. Quindi che cosa ha fatto l’euro? L’euro in realtà ha dato ai paesi del nord Europa, in particolare alla Germania, una competitività che non aveva. Quindi ha aumentato la competitività del prodotto tedesco ed ha abbattuto la competitività del nostro prodotto. Perché non dimentichiamoci che l’euro ha bloccato non solo il meccanismo di svalutazione della lira ma anche il meccanismo di rivalutazione del marco. Noi siamo entrati nell’euro, abbiamo svenduto il patrimonio nazionale, ci hanno fatti entrare i signori appunto, che poi sono andati a lavorare per Goldman Sachs. Perché ci siamo entrati? La risposta è semplice: perché l’entrata nell’euro ha sancito la transizione tra la prima e la seconda Repubblica. Non dimentichiamoci che il ’92 è stato anche l’anno delle stragi. Quindi c’è una transizione politica in cui la vecchia Democrazia Cristiana, il Partito Comunista, cioè quelle entità che erano tipiche della guerra fredda, si dissolvono e ne nascono delle altre e queste altre ottengono la loro legittimazione attraverso il progetto europeista. È l’Europa che legittima queste forze. Adesso abbiamo capito che l’entrata nell’euro è stato un gioco politico per una transizione tra un vecchio e nuovo ceto politico. Vanno a Berlino nel periodo del voto ed è molto significativo, dove tutti i giornali la presentano come una cosa positiva.
Posted on: Fri, 21 Jun 2013 22:06:06 +0000

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