QUANDO SI FACEVA INTEGRAZIONE SENZA ANDARE IN TELEVISIONE... «Nel - TopicsExpress



          

QUANDO SI FACEVA INTEGRAZIONE SENZA ANDARE IN TELEVISIONE... «Nel corso della sua attività di insegnante, Don Torquato (Sergenti, n.d.r.) è venuto a diretto contatto con una realtà di notevole rilevanza sociale a Città di Castello, che la Curia Vescovile aveva bene evidenziato già nell’ottobre 1977 in una circolare inviata a tutti i parroci della città: “Oltre trenta ragazzi africani si sono iscritti all’IPSIA, ma non riescono a trovare alloggi... È senz’altro una grazia del Signore questa possibilità di incontro con nostri fratelli portatori di valori di una civiltà diversa dalla nostra, ma non meno ricca e importante”. Don Torquato si impegnò subito in prima persona, tanto che l’allora Vescovo Mons. Cesare Pagani, in una lettera del dicembre 1977, così gli scrive: “Ho ricevuto il Verbale dell’incontro che avete fatto il 14.12 u.s. per affrontare il problema dei carissimi giovani negri (viva la faccia del “politically incorrect”!, n.d.r.) residenti tra noi: con molto piacere ho appreso che ti sei assunto ufficialmente l’onere e l’onore di coordinare le nostre iniziative in questo campo. Desidererei parlarti di persona proprio su questo argomento; ho bisogno di essere bene aggiornato e di prendere parte - per quanto posso - alle opere che vengono programmate e attuate”. La maggior parte degli studenti proveniva dalla Nigeria, e in città si era costituita una comunità locale della “Nigerian Students’ Union”, riferimento per tutti i giovani nigeriani in Italia per motivi di studio. Con la lettera del 28 dicembre 1977 il Segretario Generale di questa comunità, Charles Isoken Obayagbona (lo stesso che andrà poi come concorrente a una trasmissione di Mike Bongiorno, e che oggi dovrebbe fare il commercialista a Padova, n.d.r.), comunica a Don Torquato la decisione di eleggerlo suo Consigliere: “... ci farà un immenso piacere in caso voglia accettare; speriamo di ricevere al più presto una sua risposta affermativa”» ("Testimoni di una storia - Foto e scritti da Santa Maria Maggiore - Città di Castello 1966-2008", Edizioni Confronto 2010, p. 327)... Nell’articolo “Filo diretto con l’Africa”, pubblicato da Confronto nel gennaio 1979, Patrizia Conti registra «l’arrivo inaspettato e un po’ improvviso di molti giovani Nigeriani che contano già circa una sessantina di presenze e che hanno portato con sé una ventata di novità, ma anche problemi di conoscenza e di accoglienza. Pertanto, al di là del fatto in sé, c’è senz’altro stato e continuerà ad esserci un graduale impatto fra due mentalità e culture diverse: la nostra, un po’ refrattaria ai cambiamenti e lenta nel prendere atto delle cose, e la loro. Sarebbe leale cercare di accantonare un po’ il nazionalismo esasperato e il campanilismo spicciolo per permettere a questi giovani di inserirsi più omogeneamente con la nostra gente, ma, dal mio colloquio con loro, è emerso che il loro primo impatto è già stato abbastanza favorevole» ("Testimoni di una storia - Foto e scritti da Santa Maria Maggiore - Città di Castello 1966-2008", Edizioni Confronto 2010, p. 326)...
Posted on: Sun, 28 Jul 2013 16:12:30 +0000

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