21/07/13 E intanto le giunture non le dolevano, nonostante la sgambata del giorno precedente, né accusava alcun accumulo doloroso di acido lattico nei muscoli: bene, si vede che lo yoga aveva fatto il suo buon lavoro, ora bisognava solo cercare di risolvere al meglio la questione dell’affanno in salita, acquistare zaino e scarpe giuste, testare il tutto con qualche passeggiata ma, soprattutto, decidere una volta per tutte se e quando partire. Cosa la teneva ancora in sospeso, nonostante gli entusiasmi di qualche settimana prima, quando si sarebbe sentita pronta a farlo a dispetto di tutto (o forse proprio per quello, perché bello sarebbe stato piantare lì maturità e tutto il resto), quale forza le impediva di prenotare i voli necessari, che ovviamente salivano di prezzo ogni giorno di più? No, non era solo il dispiacere di lasciare i gattini per tanti giorni, il timore di ritrovarli estranei e lontani, l’ansia per l’accudimento da affidare di necessità ai familiari, c’era senz’altro qualcosa di più e di più oscuro, resistenze che aveva cominciato a conoscere e rispettare nel loro confuso manifestarsi fino a che non se ne fosse svelata l’origine. Avrebbe dunque aspettato ancora un po’, orecchie e sensi dritti a captare ogni minimo moto dell’anima, ogni velato segnale atto a darle una qualche risposta. Non era in fondo una metafora di quella che, negli ultimi tempi, era la sua stessa esistenza? Ascoltare.
Posted on: Sun, 21 Jul 2013 15:04:13 +0000
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