"ALTAMENTE CONSIGLIATA LA VISIONE "This is my Land... Hebron", - TopicsExpress



          

"ALTAMENTE CONSIGLIATA LA VISIONE "This is my Land... Hebron", Documentario finalista ai David di Donatello 2011, di Giulia Amati e Stephen Natanson. (qui in streaming dal sito rai rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8e9dd778-3129-42be-970a-1167771f5eed.html) Non soltanto chi parla di Palestina ma chiunque intenda iniziare a comprendere la situazione palestinese dovrebbe guardare questo documentario. Hebron, Al Khalil per gli arabi,che si trova nei territori palestinesi occupati della Cisgiordania e per importanza religiosa è seconda solo a Gerusalemme vive in una situazione esasperante. Dal 1967, a seguito della guerra dei 6 giorni, un gruppo di ebrei ortodossi fondamentalisti si insediò nel centro della città, da allora le colonie illegali si sono estese e oggi circa 180.000 palestinesi, ormai sempre più in diminuzione, vivono in una vera e propria “gabbia” sotto attacco di un manipolo di circa 500 coloni israeliani, protetti e spalleggiati da circa 2000 soldati, praticamente 4 militari per ogni colono israeliano ad Hebron. Entrare ad Hebron vuol dire capire la follia e l’inferno dell’occupazione israeliana, il seme d’odio sul quale si fonda il sionismo, la lenta pulizia etnica che il popolo palestinese subisce da 65 anni. A guardare Hebron viene da pensare che il popolo palestinese sia sin troppo tollerante. Chi subirebbe tutto questo? Sputi, insulti, aggressioni, lanci di sassi, di terra, di immondizia ed escrementi e molto altro con cui i coloni israeliani esprimono tutto il loro disprezzo che non trova alcuna giustificazione. Gli episodi narrati sono spaventosamente ricorrenti: le strade sono cintate da rotoli di filo spinato e “sterilizzate”, cioè dichiarate inaccessibili per i palestinesi, come Shuhada Street, una volta la via principale del commercio cittadino, ormai diventata simbolo della condanna a morte imposta da Israele a molti villaggi e città della Cisgiordania.Molte case e negozi sono state sprangate all’ingresso e non sono più accessibili ai legittimi proprietari. I coloni rubano le case, la terra, l’aria, l’acqua, la vita, la dignità. Ai checkpoint bambini o adolescenti sono bendati e legati, costretti a passare così l’intera notte; nelle strade donne ebree ortodosse insultano e attaccano ragazzine palestinesi che vanno a scuola; retate nel cuore della notte costringono famiglie intere a uscire dalla propria casa per lasciare che i soldati frughino in tutti i cassetti. Ad Hebron l’umanità si è fermata. Si coltiva l’odio, la violenza, l’ingiustizia, la prevaricazione. E nulla mai cambierà fin quando si continuerà a voltarsi dall’altra parte e a rimanere in silenzio. Come dice Yehuda Shaul (ex militare israeliano, fondatore di Breaking the Silence, organizzazione di militari israeliani che testimoniano i crimini dell’occupazione): “La gente deve capire che in questa situazione ci sono solo due opzioni: o sei pro o sei contro, restare in silenzio è essere a favore”.
Posted on: Tue, 30 Jul 2013 11:27:38 +0000

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