Il Papa li ‘accoglie’, ma non in Vaticano luglio 9, 2013 | in - TopicsExpress



          

Il Papa li ‘accoglie’, ma non in Vaticano luglio 9, 2013 | in EVIDENZA | Mentre il suo capo volava giocondo verso le spiagge di Lampedusa, il vescovo di Mestre, monsignor Bellini, era costretto a mettere un servizio di buttafuori davanti alla chiesa, per evitare le continue molestie dei parrocchiani da parte degli zingari. Che non arrivano a Lampedusa ma, grazie a Schengen, dai nostri confini orientali – termine desueto quello di ‘confini’, nel meraviglioso mondo di Bergoglio – fatto che, ben evidenzia l’irresponsabilità e la manchevolezza ontologica della posizione del Papa: o li fermi alle frontiere, o dovrai fermarli davanti alle porte delle chiese. E’ tutta qui la fallacia dell’ideologia immigrazionista: è incompatibile con la realtà. A meno di voler vivere in una baraccopoli di Lagos. Perché inutile girarci intorno, la ricchezza di un paese – ceteris paribus – la fanno gli individui che lo abitano, e più africani, significa più degrado e più povertà. Importate congolesi, e il vostro paese somiglierà sempre di più al Congo. E visto che loro fuggono dai loro paesi proprio perché sono fogne a cielo aperto, non si capisce per quale strano motivo – escluso il desiderio di mortificazione della carne – noi dovremmo accoglierli qui, trasformando la nostra società in quella dalla quale loro fuggono. Cosa che ovviamente il Vaticano predica per gli altri, ma non fa tra le sue mura. Non troverete infatti campi nomadi negli ampi giardini vaticani, né centri di accoglienza per sedicenti profugni all’interno del perimetro dello stato pontificio. Come detto già altre volte, nel caso degli xenofili: non fate quello che loro dicono, fate quello che loro fanno. E loro, i clandestini, li espellono. Gli accattoni li repsingono alle transenne di San Pietro. Sarebbe anche interessante sapere quanto, la pagliacciata di Lampedusa è costata ai contribuenti italiani. Perché Bergoglio non ha camminato sulle acque, il Papa dei poveri ha usato aerei della nostra aereonautica e motovedette della guardia costiera. In un dispositivo di sicurezza che deve essere costato diverse centinaia di migliaia di euro
Posted on: Tue, 09 Jul 2013 22:41:01 +0000

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