In Utero dei Nirvana ha appena compiuto 20 anni, ed è stato - TopicsExpress



          

In Utero dei Nirvana ha appena compiuto 20 anni, ed è stato ristampato per l’occasione della Universal. All’interno dell’edizione in boxset della ristampa c’è il testo integrale della lettera che Steve Albini, produttore del disco, scrisse a Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl prima di iniziare le registrazioni. Albini è il fondatore di Big Black, Rapeman e Shellac, e ha prodotto, tra i tanti, dischi di Pixies, Godspeed You! Black Emperor, Robert Plant, Mogwai, Low, The Jesus Lizard, Joanna Newsom, Low, Jawbreaker e Motorpsycho. Il testo è una dichiarazione di intenti da parte di Albini, che parla del suo approccio alla registrazione, del suo rapporto con le royalties e i soldi, e molto altro. Qua sotto, qualche estratto tradotto. Sul lavoro come produttore: Mi interessa lavorare solo a dischi che riflettono legittimamente la percezione che una band ha di sé stessa e della propria esistenza. Se sceglierete di attenervi a questo principio cardine, allora mi farò un culo così per lavorare per voi. Ho lavorato a centinaia di dischi (alcuni fantastici, alcuni buoni, alcuni orribili, la maggior parte normali), e ho visto un collegamento diretto tra la loro qualità e l’umore della band durante le registrazioni. Se ci vuole tanto tempo per fare il disco, e tutti si alterano e si mettono a scrutinare ogni singolo passo, allora il risultato finale sarà lontano dall’effetto che una band ha dal vivo – e tutto tranne che lusinghiero. Fare dischi punk è certamente un campo in cui “lavorare” di più non implica un miglior risultato finale. Mi piace lasciare spazio agli incidenti e al caos. Fare un album impeccabile, in cui ogni nota e sillaba sono al posto giusto e ogni colpo di cassa è identico al precedente, non è un’impresa. Qualsiasi idiota con abbastanza pazienza e un budget che gli permetta di fare una tale idiozia può farcela. Io preferisco lavorare a dischi che aspirano a cose più grandi, come l’originalità, la personalità e l’entusiasmo”. Sul suo pagamento: Non voglio prendere alcuna royalty su qualsiasi disco registro e registrerò. Penso che pagare una royalty a un produttore o tecnico del suono sia eticamente indifendibile. La band ha scritto le canzoni. La band suona la musica. Sono i fan della band che comprano il disco. La band è responsabile della qualità dell’album, sia esso incredibile o orribile. Le royalties appartengono alla band. Vorrei essere pagato come un idraulico. Faccio il mio lavoro, e vengo pagato per quello che vale. Devo sentirmi a mio agio con la quantità di soldi che mi pagherete, ma sono i vostri soldi, e insisto perché anche voi vi sentiate a vostro agio. Kurt ha suggerito di pagarmi una parte che io considererei come un pieno pagamento, e poi eventualmente una seconda parte dopo avervi permesso di passare un po’ di tempo assieme al disco – se penserete che io me la meriti. Una procedura simile andrebbe bene, ma probabilmente darebbe più rogne che vantaggi. L’ultima frase della lettera: Se ci vuole più di una settimana a fare un disco, qualcuno sta sbagliando qualcosa. Potete leggere l’intera lettera (in inglese) seguendo questo link: imgur/a/p0tKn
Posted on: Mon, 30 Sep 2013 12:52:07 +0000

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