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+++ LA POLITICA NON ENTRI NEI CONSORZI INDUSTRIALI +++ Ho raccontato ai lettori del Messaggero Veneto la storia del Consorzio industriale di Spilimbergo. Quando la politica mette lo zampino in faccende imprenditoriali combina guai. Le nomine del cda dellente passano attraverso le logiche imposte dai sindaci dei Comuni che detengono le quote. La maggioranza è saldamente in mani spilimberghesi, municipio di centro-destra. Così alla presidenza del Consorzio è stato nominato Garlatti, ex assessore regionale della giunta Tondo. Lha fortemente voluto il sindaco Francesconi. I piccoli Comuni di montagna, gran parte dei quali di centro-sinistra, hanno utilizzato lo stesso metodo, ma non avendo i voti sono rimasti a secco. Manovre di questo tipo fanno male alle aziende, che già sono rimaste poche nel Consorzio spilimberghese. Più che di politica avrebbero bisogno di banda larga. Ma si è sfaldata anche lUnione montana dei Comuni, visto lo schiaffo del sindaco di Spilimbergo ai colleghi più piccoli. Questa storia manda tre messaggi alla Regione: 1) Le Unioni montane, ripensate dalla riforma Garlatti (guarda caso lo stesso nominato presidente del Consorzio), sono dei baracconi che replicano il fallimento delle Comunità montane. 2) I micro-municipi di montagna hanno la necessità di mettere assieme forze ed energie per garantire servizi efficienti. E bene che pensino, attraverso fusioni, a lavorare per un forte Comune di vallata. 3) I distretti e i consorzi industriali quando sono imbottiti di politica diventano mostri burocratici che seminano zizzania anziché sementi di innovazione.
Posted on: Thu, 21 Nov 2013 21:14:17 +0000

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