La sentenza della Cassazione sulla “compravendita diritti TV - TopicsExpress



          

La sentenza della Cassazione sulla “compravendita diritti TV Mediaset” del 29 Agosto 2013. I giudici che si sono occupati dei processi "diritti TV Mediaset" sembrano avere acquisito doti divinatorie laddove affermano che Silvio Berlusconi era l’ideatore di un perverso meccanismo di frode fiscale operato dai suoi collaboratori. Due premesse. (i) Le sentenze di I e II grado del processo in oggetto riguardano le “presunte” fraudolente dichiarazioni dei redditi presentate da Mediaset spa per gli anni 2003 e 2004. (ii) Silvio Berlusconi è stato fondatore della Fininvest spa dal 1975, mantenendone la carica di Presidente fino al 29/01/1994. Dopo tale data Silvio Berlusconi si è dimesso da tutte le cariche ricoperte in Fininvest, rimanendone dapprima proprietario e poi comproprietario. Infatti, nel 1978 Fininvest ha acquisito un gruppo televisivo, che dal 1993 al 1995 ha assunto il nome di Mediaset srl. Dopo tale data tale gruppo è stato scorporato da Fininvest col nome di Mediaset spa, società aperta ad alcuni soci esterni. Nel Luglio del 1996 Mediaset spa è stata quotata in borsa con la partecipazione di circa 300000 azionisti. Fininvest è il maggiore azionista di tale spa detenendone circa il 39% delle azioni. La Presidenza di Mediaset spa fin dal 1994 è stata affidata a Fedele Confalonieri. Venendo alle sentenze in oggetto, esse si aprono con una prolissa digressione che consta di capitoli, paragrafi, sub paragrafi spesso episodici e spesso scollegati tra loro in cui i giudici ricostruiscono a modo loro la storia di Mediaset dalla sua fondazione negli anni ‘80, con una serie di telenovele su società off-shore, che al 99% nulla hanno a che vedere con l’oggetto del processo (le dichiarazioni dei redditi 2003 e 2004 di Mediaset, ovviamente non firmate da Silvio Berlusconi). Questa sorta di cortina fumogena sembra semplicemente servire a confondere le acque rispetto alla tematica processuale. Inoltre, non si citano mai eventuali e pertinenti contestazioni da parte della Guardia di Finanza, che come è noto ha eseguito molteplici ispezioni a Mediaset/Fininvest. Nelle motivazioni scritte, i giudici della Corte Costituzionale, arrampicandosi sugli specchi per convalidare le sentenze di I e II grado del tribunale di Milano, scoprono l’acqua calda: i dirigenti delle varie branche di Mediaset si incontravano a volte con Silvio Berlusconi, l’azionista di maggioranza, profetizzando che tali incontri servivano per mettere a punto e consolidare le frodi fiscali !!! Credo che sia prassi consolidata che gli azionisti di maggioranza di qualsiasi azienda quotata in borsa incontrino i dirigenti delle aziende controllate. Infine, beffa nella beffa, i giudici parlano di ampie prove orali e documentali. Ebbene nessuna testimonianza orale e nessun documento scritto indica la reità di Silvio Berlusconi, se non supposizioni immotivatamente avanzate dai giudici. Chiunque volesse confermare o lecitamente contraddire quanto sopra, può leggere le motivazioni della Corte di Cassazione all’indirizzo web: penalecontemporaneo.it/upload/1377798147Cassazione%20Berlusconi.pdf.
Posted on: Sun, 01 Sep 2013 14:00:31 +0000

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