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Leghe spaziali per il mal di schiena Leghe spaziali per il mal di schiena 11/07/2006 Per la prima volta nel Nord Est è stata applicata alla colonna vertebrale una protesi posteriore di stabilizzazione elastica. Si tratta di una tecnica allavanguardia che, grazie alluso di leghe metalliche normalmente usate in campo astronautico, consente il recupero, in appena 10 giorni, di persone affette da gravi patologie. Loperazione è stata eseguita nei primi giorni di novembre su tre pazienti, di età compresa tra i 40 e i 50 anni, nelle moderne sale operatorie del Policlinico San Giorgio di Pordenone, da tre neurochirurghi specializzati nel trattamento minimamente invasivo delle patologie della colonna vertebrale, il napoletano Sergio Acampora, largentino Armando Basso e il trevigiano Alberto Alexandre. Per capire subito limportanza di questintervento bisogna premettere che la chirurgia tradizionale attua la sprangatura della parte indebolita, mediante intervento chirurgico a cielo aperto, con linserimento di viti dacciaio nelle vertebre. Il risultato garantisce però soltanto un recupero parziale del soggetto dato che permette la stabilizzazione, ma non evita la rigidità della parte e la perdita di molte funzioni fisiche. Il nuovo tipo dintervento - spiega il professor Basso, capo del Dipartimento di Scienze neurologiche allUniversità di Buenos Aires e responsabile di neurochirurgia nella sede di Ginevra dellOrganizzazione mondiale della sanità - è indicato in una fascia moto diffusa di patologie che colpiscono la popolazione più attiva del pianeta: giovani, donne madri, uomini e donne tra i 40 e i 60 anni. Esse si manifestano con dolori cronici, soprattutto nelle zone cervicale e lombare. Le implicazioni sociali di questa patologia sono altissime, in particolare negli Stati Uniti. Il nuovo tipo di protesi consente il recupero totale delle funzioni, senza che sia necessario applicare il busto, grazie alla sua composizione e alla capacità di mantenere la forma. Si tratta, infatti, di fili in lega di nikel e titanio, prodotti a una particolare temperatura, secondo un metodo messo a punto e ampiamente collaudato dallindustria astronautica. Lapplicazione avviene esternamente allosso che viene abbracciato e non forato, in maniera tale da garantire la sua mobilità. Una vera e propria rivoluzione negli interventi per vincere linstabilità della colonna vertebrale, soprattutto nella parte cervicale e nella parte lombare. Quando si rende necessario lintervento alla colonna vertebrale? Si va dallernia del disco ai postumi di interventi chirurgici malriusciti, dai cosiddetti dolori di schiena dovuti a ernia o alla semplice contrazione dei muscoli della schiena che provocano la spondilolistesi, ovvero lo scivolamento di una vertebra rispetto allaltra. Dellincidenza sociale di queste patologie e dei costi di questi interventi si è parlato allinizio di novembre, a Treviso, nellambito del secondo corso europeo di Chirurgia mininvasiva del rachide, organizzata dallEuropean Neurosurgical Institute (Euni) fondato da Alberto Alexandre, che si occupa dello studio e della diffusione di queste moderne tecniche di trattamento della colonna vertebrale. Per di più, si tratta di interventi convenzionati, di costo inferiore a quelli tradizionali e più invasivi. Interpretiamo una nuova ricerca che cambia lapproccio alle patologie - puntualizza Alexandre - in quanto le aziende ospedaliere si occupano soltanto di curare, mentre è indispensabile seguire il progresso della medicina. Le tre operazioni di Pordenone aprono un futuro interessante in questo settore. Luso della lega al nikel-titanio è cominciata nel 1960 nelle costruzioni spaziali, e successivamente trova applicazione negli Anni 70, nella chirurgia maxillo-facciale e odontostomatologica. Soltanto da qualche anno il nuovo materiale è stato esteso alla chirurgia della colonna vertebrale, per merito di Sergio Acampora, docente di neurochirurgia allUniversità romana di Tor Vergata, oltre che responsabile della ricerca allospedale Cardarelli di Napoli. Un nuovo è più avanzato modo di curare la patologia dunque. Lobiettivo ora è far crescere questa nuova cultura nel settore medico, nelle cliniche private, nelle aziende ospedaliere e tra i medici di base. Si tratta di abbattere il pregiudizio - ha affermato Mario Sist, presidente del Policlinico San Giorgio di Pordenone, facendo ognuno il proprio dovere per mettere a disposizione strutture, mezzi, formazione a favore di tecniche costose, ma senza dubbio di grande efficacia, condivise dal Sistema sanitario nazionale.
Posted on: Thu, 24 Oct 2013 16:15:48 +0000

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