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Mediaset Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Se riscontri problemi nella visualizzazione dei caratteri, clicca qui. Mediaset S.p.A. Logo Stato Italia Italia Tipo Società per azioni Borse valori Borsa Italiana: MS Fondazione 15 dicembre 1993 a Milano Fondata da Silvio Berlusconi Sede principale Italia Italia, Cologno Monzese - Milano Gruppo Fininvest Filiali Publitalia 80 Italia (Italia) R.T.I. Italia (Italia) Elettronica Industriale Videotime Medusa Taodue Media Shopping The Space Cinema Mediaset España Comunicación Spagna (Spagna) Endemol Group Paesi Bassi (Paesi Bassi) Persone chiave Fedele Confalonieri, Presidente Pier Silvio Berlusconi, Vicepresidente (Presidente R.T.I.) Giuliano Adreani, Amministratore Delegato (Presidente Publitalia 80) Settore Media Prodotti produzioni televisive reti televisive comunicazione pubblicitaria pay-tv distribuzione segnale analogico, digitale terrestre e digitale satellitare produzione e distribuzione cinematografica sale e multisale cinematografiche vendita a distanza testate giornalistiche servizi per telefonia cellulare, radio e Internet Fatturato Red Arrow Down.svg 3,683 miliardi di €[1] (2013) Risultato operativo Red Arrow Down.svg 235,4 milioni di €[2] (2012) Utile netto Red Arrow Down.svg 287,1 milioni di €[2] (2012) Dipendenti Red Arrow Down.svg 6.158[3] (2012) Slogan Gente che lavora Tutto senza chiederti nulla Sito web mediaset.it Mediaset S.p.A. è unazienda privata italiana attiva nellambito dei media e della comunicazione. È specializzata primariamente in produzione e distribuzione televisiva in libera visione (free to air, FTA) e a pagamento (pay-tv e pay per view) su più piattaforme, oltre che in produzione e distribuzione cinematografica, multimediale ed in raccolta pubblicitaria. Quotata alla Borsa italiana dal 1996 (Milano, codice isin: IT0001063210, codice alfanumerico: MS, segmento Blue Chip) con una capitalizzazione di mercato a luglio 2012 di circa 1,33 miliardi di euro ed un fatturato annuale attorno ai 4 miliardi, è controllata dalla holding Fininvest, proprietà della famiglia Berlusconi. È unimpresa multinazionale, le cui filiali principali si trovano in Spagna con il gruppo Mediaset España Comunicación quotato alla Borsa di Madrid (Madrid, codice isin: ES0152503035, codice alfanumerico: TL5, listino IBEX-35). È a tutti gli effetti un conglomerato mediatico con fisionomia di major; conta circa 6.400 dipendenti, ha partecipazioni in più di 40 società con sedi in vari Stati ed è il secondo gruppo televisivo privato dEuropa[4] dopo la società lussemburghese RTL Group ed il primo in Italia; in termini di fatturato, è tra i più rilevanti a livello mondiale nel mercato globale dei media[5]. Nel 2010 è risultato miglior gruppo media italiano e quinto europeo nella classifica stilata da Thomson Reuters Extel[6]. La sede sociale è nel centro di Milano, in via Paleocapa 3, mentre la sede principale è a Cologno Monzese (Milano), in viale Europa 44/46/48. Dal 1994 il presidente del Gruppo Mediaset è Fedele Confalonieri. Indice [nascondi] 1 Storia, profilo societario e settori di attività 1.1 Periodo Fininvest 1.2 Nascita di Mediaset 1.3 Mediaset Premium 1.4 Canali tematici gratuiti 1.5 Rapporti con gli operatori di telefonia mobile 1.6 Televisione Satellitare 1.7 Telecinco e partecipazioni estere 1.8 Cinema 2 Centri di produzione televisiva 3 Sedi di corrispondenza 4 Publitalia 80 e le concessionarie di pubblicità 5 I canali televisivi 5.1 Le tre reti generaliste: Canale 5, Italia 1 e Rete 4 5.1.1 Anni ottanta 5.1.2 Anni novanta 5.1.3 Anni 2000 5.1.4 Caratteristiche delle tre reti 5.1.5 Problemi legali 5.1.5.1 Caso Europa 7 5.1.6 Distribuzione del segnale e servizi interattivi 5.2 Il digitale terrestre: i canali tematici, la pay-tv Premium, lalta definizione 3D 5.2.1 Switch-off 5.2.2 Trasmissione in Digitale Terrestre 5.2.3 Mediaset Premium 5.2.4 Trasmissioni in Alta Definizione 5.3 I canali satellitari e la piattaforma Tivù Sat 6 Internet e la TV su PC: Mediaset.it e Video Mediaset 6.1 Il DVB-H, la TV digitale in mobilità 7 Produzione e distribuzione cinematografica con Medusa 8 I diritti televisivi e cinematografici 9 Rilevazioni Auditel 10 Telecinco, le attività internazionali e le partecipate estere 11 Testate giornalistiche 11.1 Italia 11.1.1 Odierne 11.1.2 Passate 11.2 Spagna 12 Canali 12.1 Canali editi tramite R.T.I. S.p.A. 12.2 Canali editi tramite Boing S.p.A. 13 Azionariato 14 Società del Gruppo Mediaset 15 Dati societari 15.1 Valore delle azioni 15.2 Capitale sociale 16 Organi sociali 16.1 Consiglio di Amministrazione 16.2 Collegio Sindacale 17 Logo 17.1 Cronologia dei loghi 18 I Master universitari 19 Mediafriends, Link e le attività socio-culturali 20 Critiche 20.1 Lodo Retequattro 20.2 Anime 20.3 Pubblicità 20.4 YouTube 20.5 Faziosità 20.6 Auditel 20.6.1 Il Caso Englaro 20.7 Rapporti con i dipendenti 20.8 TV Trash in Italia e Spagna 20.9 Controprogrammazione 21 Note 22 Bibliografia 23 Voci correlate 24 Collegamenti esterni Storia, profilo societario e settori di attività[modifica | modifica sorgente] Periodo Fininvest[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Fininvest. Il gruppo televisivo di Fininvest venne fondato a Milano il 7 settembre 1978 da Silvio Berlusconi, allora in veste di presidente (attualmente azionista di maggioranza), con linaugurazione ufficiale del canale televisivo locale via etere Telemilano (poi Telemilano 58)[7]; due anni più tardi, assunto il riconoscimento giuridico di rete su scala nazionale, venne rinominato Canale 5. Il primo logo di Canale 5, in onda dal 1980 al 1982 Telemilano, precedentemente denominata Telemilanocavo (ai tempi si trattava di una emittente a trasmissione via cavo), venne ceduta a Fininvest da Giacomo Properzj ad un prezzo simbolico come emittente locale esclusiva del centro residenziale di Milano Due, realizzato negli stessi anni dallo stesso Berlusconi e situato nel comune di Segrate, confinante con Milano. Nello stesso anno la sentenza n. 202 della Corte costituzionale decretò la libertà di esercizio per le reti televisive locali private via etere, favorendo lo sviluppo del modello televisivo commerciale. Pochi anni dopo Fininvest, acquisì e sviluppò anche altri due network nazionali nati in quel periodo: Italia 1 nel 1982 e Rete 4 (Retequattro) nel 1984. La costituzione e il mantenimento da parte dellazienda di un tale assetto a tre reti, nonché la relativa diffusione analogica su scala nazionale e la quota di raccolta pubblicitaria detenuta, utile al finanziamento dellimpresa, diedero luogo nel corso degli anni a una lunga serie di complesse vicende politico-giudiziarie. Nel 1987 acquisì Italia 7 e lo trasformò in una rete dedicata a un pubblico maschile. Labbandonò nel 1994 poiché la legge Mammì prevedeva a tre il numero massimo delle reti televisive che unazienda privata poteva possedere. Nascita di Mediaset[modifica | modifica sorgente] Lattuale denominazione come Gruppo Mediaset ebbe origine quindici anni dopo la sua fondazione, il 15 dicembre 1993, con la nascita di Mediaset s.r.l.[8], che rilevò il ramo dazienda della società Reteitalia, nata nel 1979, relativo alla gestione dei diritti di sfruttamento televisivi. Nel gennaio 1994 Silvio Berlusconi si dimise da tutte le cariche ricoperte nel gruppo Fininvest per fondare il movimento politico di centro-destra Forza Italia, dal 2008 Popolo della Libertà, lasciando la guida del Gruppo a Fedele Confalonieri, tuttora presidente in carica; la società televisiva in quello stesso anno venne ridefinita Società per Azioni. Nel 1995 fu quindi definitivamente scorporata da Fininvest nella neonata subholding Mediaset S.p.A. e aperta a soci esterni: i principali istituti di credito italiani e alcuni investitori stranieri, tra cui limprenditore tedesco Leo Kirch, il principe saudita Al-Walid bin Talal e Johann Rupert. Il 15 luglio 1996 approdò quindi in borsa, direttamente nel MIB30 grazie a una capitalizzazione di circa 8.200 miliardi di Lire, con un collocamento di 7.000 Lire ad azione (3,62 €)[9], raccogliendo rapidamente circa 300.000 azionisti: Fininvest, da allora, detiene la maggioranza delle azioni (attualmente 38,98%). Nel 1998 la holding della famiglia Berlusconi rifiutò ufficialmente lofferta di acquisto da parte del magnate australiano Rupert Murdoch, intenzionato a rilevare Mediaset per un cifra di 7.000 miliardi di Lire[10]; nel 2000, a meno di quattro anni di distanza dalla quotazione, il titolo superò la soglia di 52.000 Lire ad azione (circa 27 €), il suo massimo storico[11]. Nel 2005 entrò poi a far parte anche del mercato finanziario statunitense con il programma ADR (American Depositary Receipt) Level 1; JPMorgan Chase è la banca depositaria. Sin dalla sua nascita rappresenta il primo network di emittenti private in Italia allinterno di un polo cine-televisivo denominato R.T.I. - Reti Televisive Italiane, attualmente guidato dal figlio del fondatore, Pier Silvio Berlusconi, creato nel 1984 dallunione delle tre reti nazionali analogiche free to air in grado di generare oggi circa il 40% degli ascolti televisivi (share): Canale 5, Italia 1 e Rete 4, finanziate totalmente dalla pubblicità, da sempre gestita in esclusiva dalla propria concessionaria Publitalia 80, fondata appositamente per la nascita di Canale 5 e divenuta rapidamente leader in Italia nel mercato della raccolta pubblicitaria. Detiene inoltre lintera rete di trasporto per la diffusione del segnale televisivo analogico e digitale terrestre attraverso Elettronica Industriale, maggiore operatore di rete televisiva nazionale, nonché propri studi per la produzione di programmi televisivi attraverso Videotime. Produce autonomamente programmi di informazione attraverso sette diverse testate giornalistiche. Ha come concorrenti dirette la televisione di Stato RAI e Telecom Italia Media, con le quali tuttavia spartisce quote societarie della controllata Tivù, oltre il Gruppo Editoriale LEspresso e le rispettive concessionarie Sipra, Cairo Communication, Mtv Pubblicità e A. Manzoni & C. Dal 1999 è presente nel settore multimediale con Internet, attraverso una serie di servizi disponibili sul portale mediaset.it (precedentemente denominato MOL - Mediaset On Line): video gratuiti in esclusiva ad alta qualità (Video Mediaset), informazione (TGcom) e rubriche sportive (Sport Mediaset), e-commerce (Mediashopping), community, servizi per telefonia cellulare, informazione aziendale (Qui Mediaset). Il portale è tra i siti più visitati dagli italiani[12]. Attraverso la società Media Shopping, costituita nel 2004 ed editrice del canale televisivo omonimo, detiene il primato nel mercato delle vendite a distanza ed è presente in oltre 900 punti vendita nel settore della grande distribuzione italiana, tra cui Carrefour, Auchan, Billa, Iper e Autogrill. Mediaset Premium[modifica | modifica sorgente] Il logo della pay-tv Mediaset Premium lanciata a gennaio 2005 È attiva nel settore della pay-tv, in cui iniziò a muovere i primi passi già nel 1990 ancora come Fininvest, con la creazione della prima piattaforma analogica terrestre a pagamento italiana: Tele+, in società con Vittorio Cecchi Gori e Leo Kirch, fino al 1998, anno in cui cedette le proprie quote. Dal 2005 è tornata sul mercato con un servizio nazionale di totale ed esclusiva proprietà, denominato Mediaset Premium, disponibile via digitale terrestre e via cavo (IPTV) con Alice Home TV e TV di Fastweb, in cui oggi figurano più di venti canali, di cui alcuni in alta definizione (HD) e in 3D; dieci di proprietà esclusiva denominati Mya, Joi, Premium Calcio, Premium Cinema, Premium Cinema HD, Premium Cinema Emotion, Premium Cinema Energy, Premium Cinema Comedy e Premium Crime, uno in collaborazione con NBC Universal di nome Steel, dieci canali di servizio dedicati al calcio nazionale e internazionale (Premium Calcio 1-2-3-4-5-6), (Premium Calcio HD 1 e HD 2), al Motomondiale (Premium MotoGP) e ai reality show autoprodotti (Premium Extra), oltre alla distribuzione di Disney Channel, Disney Channel +1, Disney Junior, Cartoon Network e Studio Universal (questultimo in distribuzione esclusiva). Sulla stessa piattaforma gestisce il proprio servizio video on demand in alta definizione, denominato Premium-on-Demand HD, fruibile esclusivamente attraverso appositi set top box. Nel ramo pay-tv e pay per view ha come concorrente diretta la piattaforma digitale satellitare di SKY Italia (con cui detiene accordi commerciali), attraverso unofferta televisiva alternativa per numero di canali, tipologia di programmi, modalità di acquisto e pagamento. Alla fine di aprile 2010, ha superato la quota di 4,3 milioni di attivazioni al servizio[13], consolidando il proprio primato europeo nel business della pay-tv su digitale terrestre[14]. Canali tematici gratuiti[modifica | modifica sorgente] Possiede inoltre altri otto canali nazionali non a pagamento (FTA), a carattere tematico e semigeneralista, in digitale terrestre: Boing, Iris, La 5, Italia 2, Mediaset Extra, Tgcom 24, Cartoonito e Top Crime. Questi vanno ad aggiungersi ai tre canali generalisti principali, trasmessi anchessi in digitale terrestre nazionale già dal 2003. Dal 2009 al 2011 ha proposto le versione timeshift dei tre canali principali. Propone inoltre le tre emittenti generaliste in alta definizione (1080i) sul multiplex La3. Rapporti con gli operatori di telefonia mobile[modifica | modifica sorgente] Dal 2006 detiene costanti rapporti commerciali nel settore delle telecomunicazioni con tutti i principali operatori italiani di telefonia fissa e mobile, in particolar modo con Telecom Italia, per la distribuzione digitale di tutti i propri canali nazionali free to air, dei contenuti televisivi e dellofferta in pay-tv, via rete mobile (DVB-H) oltre che via cavo (IPTV). Televisione Satellitare[modifica | modifica sorgente] Il 1º dicembre 2008 lazienda ha attivato un canale satellitare denominato Mediaset Plus, in esclusiva sulla piattaforma SKY al canale 136, questo canale è stato chiuso il 2 luglio 2011, e da luglio 2009 replicava tutta la propria offerta televisiva non a pagamento in digitale terrestre, sulla piattaforma satellitare gratuita Tivù Sat della società Tivù, controllata al 48%. Telecinco e partecipazioni estere[modifica | modifica sorgente] Lazienda si sviluppa anche in ambito internazionale. Sin dal 1989 opera in Spagna e dal 2003 è azionista di riferimento, attraverso la controllata Mediaset Investimenti, del Grupo Gestevisión Telecinco (50,13%) editrice dellomonimo canale anchesso free to air; a dicembre 2009 ha ufficializzato lacquisto dellemittente Cuatro, portando a otto il numero complessivo dei propri canali nazionali (Telecinco, La Siete, FDF Telecinco, Cincoshop, Cuatro, CNN+, 40 latino e Canal Club) e rilevando altresì il 22% della piattafoma satellitare a pagamento Digital+. Dal 2007 allaprile del 2012 ha detenuto una quota del 33% dellolandese Endemol attraverso Mediaset Investment Sarl. [15] [16] [17] È attiva inoltre dal 2008 nel mercato televisivo nordafricano, con una partecipazione del 25% nel canale televisivo satellitare in lingua francese Nessma (visibile anche in Italia e in tutta Europa), e cinese, con la partecipazione del 49% in Sportnet Media e accordi commerciali con il canale sportivo China Sport Programs Network (CSPN). Attraverso Telecinco possiede una quota rilevante del canale nordamericano CV Network (CaribeVisión). Per mezzo della concessionaria internazionale Publieurope, nata nel 1996, gestisce la vendita di spazi pubblicitari su più di venti canali televisivi europei, tra cui le reti del gruppo televisivo multinazionale ProSiebenSat.1. Cinema[modifica | modifica sorgente] Dal 2007 è attiva nel mercato cinematografico attraverso Medusa, già controllata da Fininvest dal 1995, società leader assoluta in Italia nella produzione e distribuzione cinematografica di film italiani e internazionali, specializzata anche nellhome entertainment, nella realizzazione e gestione di sale e multisale cinematografiche presenti sul territorio nazionale; si contano attualmente 27 centri cinematografici appartenenti dal 2009 alla società Capitolosette, partecipata al 49%, proprietaria del circuito The Space Cinema, nato dalla fusione di Medusa Multicinema e Warner Village Cinemas. Dalla joint venture tra Medusa Film e la casa di produzione capitolina di fiction dautore Taodue, acquisita nel corso del 2007, è stata creata una major, Med Due, per la produzione di contenuti italiani per la TV e il cinema. Nella distribuzione cinematografica in Italia ha come concorrenza diretta le major americane Universal, Warner e Fox. Attraverso accordi commerciali con le principali società di produzione e distribuzione americane ed europee e alle proprie risorse produttive, tra cui le partecipate Fascino PGT, Mediavivere e Ares Film, detiene unimmensa library di diritti televisivi e cinematografici. È presente sia in campo accademico con una serie di master universitari, che nellambito socio-culturale attraverso lorganizzazione di eventi e le iniziative della propria Onlus denominata Mediafriends. Centri di produzione televisiva[modifica | modifica sorgente] Provincia di Milano: Centro di Produzione - Sede Centrale - Via Cinelandia - 20093 Cologno Monzese Palazzo dei Cigni - Centro Direzionale di Milano Due - 20090 Segrate T.O.C. - Via Marconi, 27 - 20090 Segrate Provincia di Roma: Centro Safa Palatino - Piazza dei Santi Giovanni e Paolo, 8 - 00184 Roma Centro Titanus Elios - Via Tiburtina, 1361 - 00131 Roma La torre Mediaset, inaugurata nel 1994, situata allinterno del Centro di Produzione di Cologno Monzese (Milano). Mediaset trasmette sulle proprie reti circa 26.000 ore di programmazione allanno; un terzo sono frutto di produzioni realizzate autonomamente. La produzione di programmi televisivi italiani è garantita da R.T.I., attraverso la controllata Videotime, società presieduta da Franco Ricci, che dal 1982 gestisce lo sviluppo e il mantenimento tecnologico di studi, sale di postproduzione, grafiche e regie mobili. A Milano - Cologno Monzese, adiacente alla sede centrale del Gruppo, è situato il centro di produzione TV principale, nato sulle ceneri degli ICET Studios - Cinelandia, teatri di posa e studi di incisione utilizzati negli anni sessanta e settanta per fare concorrenza a Cinecittà con la creazione di una sede cinematografica milanese. Gli studi, acquistati nel 1983 da Fininvest, furono debitamente ampliati e ristrutturati per ospitare le maggiori produzioni della nascente televisione privata. Attualmente il Centro di Produzione di Cologno Monzese ospita 9 studi televisivi tra i quali uno dei più grandi dEuropa[18] (Studio 20), uffici, bar e ristoranti, zone commerciali e fitness, con allinterno una serie di servizi dedicati esclusivamente ai dipendenti e agli artisti (Mediacenter), oltre a quelle specifiche per la produzione televisiva e per la trasmissione terrestre e via satellite e del segnale nazionale e internazionale. Un altro centro di produzione ha sede nel Centro Direzionale di Milano Due (Palazzo dei Cigni), rilevato nel 1976, in cui principalmente risiedono le redazioni di Studio Aperto, del TG4, di TGcom24 e di Striscia la Notizia, così come gli studi da cui questi programmi vanno in onda. Questo palazzo rappresenta la sede storica ove nacque la prima rete, Canale 5, e in cui vennero registrati già nel 1978 i primi programmi di Telemilano. A Milano - Segrate, in Via Marconi n.27, nella sede denominata TOC (Tecnology Operation Center), si trova un moderno centro di emissione completamente digitale, in cui vengono prodotti e irradiati i canali digitali terrestri, satellitari e i contenuti veicolati tramite IPTV. Nel centro TOC si trovano inoltre gli studi in cui vengono realizzate televendite, annunci e telepromozioni in onda sia sulle reti generaliste, sia sul canale tematico For You. A Roma, in Via Tiburtina 1361 nella frazione di Settecamini si trova il Centro Titanus Elios di proprietà della Titanus Elios S.p.A., società controllata per il 30% da Videotime e per il 70% da Titanus S.p.A. e che ospita 8 studi televisivi. In piazza SS Giovanni e Paolo 8 si trova il Centro Safa Palatino, rilevato dalla S.A.F.A. Palatino (stabilimento cinematografico utilizzato, tra gli altri, da Pier Paolo Pasolini) nel 1984, in cui oggi vengono realizzati i programmi di approfondimento giornalistico come Matrix, Quinta Colonna e il TG5 e dove hanno sede le redazioni romane del TG4 e Studio Aperto e che in passato ha ospitato la produzione di alcuni dei più importanti programmi Mediaset come La Corrida, Il pranzo è servito, Buona domenica, Il principe azzurro, Forum e Non è la RAI . Più recentemente dal Centro Palatino è stata trasmessa la prima edizione di Domenica Live e, fino alla stagione 2012/2013, la trasmissione Quarto Grado. Il centro comprendeva inizialmente 3 studi: limmenso studio 1, lo studio 2 e lo studio 3. Il Palatino intorno al 2002-2003 è stato oggetto di un importante intervento di ristrutturazione, diventando il Centro News del Biscione per larea romana completamente digitalizzato. Attualmente vi sono la redazione del Tg5 e le redazioni romane di Tg4 e Studio Aperto. Lo studio 1, decisamente ridimensionato per lasciare spazio alle redazioni, ospita Matrix, Quinta Colonna e le puntate del lunedì e del martedì di Quinta colonna - Il quotidiano, lo studio 2 è del TG5, mentre lo studio 3 è stato smantellato ed ospita attualmente archivio e videoteca. Per alcune produzioni vengono utilizzati eccezionalmente altri teatri e studi, come Cinecittà a Roma per il reality show Grande Fratello e Telecittà Studios a San Giusto Canavese (Torino) per la fiction CentoVetrine. Anche su Milano, Mediaset applica una politica volta a garantire una percentuale di produzione esterna annuale, allo scopo di incrementare lindotto che si è sviluppato negli anni intorno allarea di Cologno Monzese. Vengono quindi utilizzati, tra gli altri centri di produzione, gli studi Le Robinie e Michelangelo Studio (questultimo di proprietà di Gerry Scotti) che si trovano entrambi in via Michelangelo Buonarroti 31 sempre a Cologno Monzese e gli Icet Studios di Via Ingegnoli 40 a Cologno Monzese (società che fino al 2010 vantava anche un immenso centro di produzione a Brugherio, comune confinante con Cologno Monzese, ora diventato sede dellemittente QVC, dove sono stati realizzate importanti produzioni sia per Mediaset, che per la RAI come ledizione 2009 de Lo show dei record e Rockpolitik). Sedi di corrispondenza[modifica | modifica sorgente] In ogni regione (ad eccezione di Basilicata, Calabria e Sardegna) si trovano le sedi di corrispondenza. Si trovano inoltre le sedi di corrispondenza dallestero nelle seguenti città: New York (Ufficio situato nel palazzo della CBS) Bruxelles Londra Gerusalemme Publitalia 80 e le concessionarie di pubblicità[modifica | modifica sorgente] Per via della propria tipologia di business, Mediaset controlla uno dei più grandi gruppi di raccolta pubblicitaria del mondo[19] attivo soprattutto, ma non solo, nel settore televisivo. La società di punta è Publitalia 80, fondata nel 1979 dallo stesso Berlusconi e oggi guidata da Giuliano Adreani, concessionaria multinazionale di pubblicità per le reti nazionali generaliste e tematiche da anni leader nel mercato italiano ed europeo[20] con sede principale nel Centro Direzionale di Milano Due (Palazzo Cellini), a Segrate (Milano). Publitalia 80, con circa 3 miliardi di Euro di fatturato annuo complessivo, è il principale canale finanziario in entrata del Gruppo e controlla totalmente altre due concessionarie minori: Publieurope, filiale multinazionale attiva dal 1996 sui mercati e i media esteri con sede centrale a Londra, e Digitalia 08, nata nel 2008 (precedentemente denominata Promoservice Italia), delegata alla vendita di pubblicità sui canali realizzati per il digitale terrestre e satellitare, per le attività legate al pagamento della pubblicità in cambio merce. Detiene inoltre il 50% di Mediamond per la vendita di spazi pubblicitari presenti sui siti Internet del gruppo e di Mondadori. La raccolta pubblicitaria in Spagna è affidata dal 1990 a Publiespaña, concessionaria di Mediaset España, che con circa 1 miliardo di Euro di fatturato annuo detiene il primato in ambito nazionale; la sede principale è situata nel centro di Madrid[21]. Publiespaña, controlla inoltre la concessionaria Publimedia Gestiòn per la commercializzazione di contenuti audiovisivi per la televisione via cavo e digitale terrestre, la vendita di format tv e di pubblicità sui diversi siti Internet spagnoli del gruppo (divisione Advanced Media). Nel 2009 è stata creata la concessionaria Nessma Advertising per la raccolta pubblicitaria del canale satellitare Nessma presente nel Maghreb. I canali televisivi[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Lista di canali televisivi Mediaset. Le tre reti generaliste: Canale 5, Italia 1 e Rete 4[modifica | modifica sorgente] Anni ottanta[modifica | modifica sorgente] Il logo di Canale 5,che lanciata nel 1980, è la rete ammiraglia. Mediaset è nata dal conferimento da parte di Fininvest di un polo televisivo (R.T.I.) costituito da tre reti analogiche terrestri nazionali (network), finanziate esclusivamente dalla pubblicità e in libera visione (free to air): Canale 5, lanciata nel 1980, Italia 1, acquistata dalleditore Edilio Rusconi nel 1982, e Rete 4 (Retequattro), rilevata dalla casa editrice Mondadori e da Giulio Perrone e Carlo Caracciolo nel 1984. Esattamente trentanni dopo la nascita della tv in Italia con RAI (1954), venne costituito un gruppo di reti generaliste private totalmente gratuite e a parità numerica delle reti televisive di Stato (che invece non sono gratuite, essendo finanziate in gran parte dallimposta sul canone televisivo in quanto di servizio pubblico). Lassetto a tre reti raggiunto nel 1984, così come avvenne già per RAI nel 1979, permise al gruppo privato di entrare in concorrenza a pieno titolo con la tv pubblica, muovendosi subito per lacquisizione delle frequenze televisive necessarie per la diffusione nazionale del segnale, nonché di contenuti e programmi in esclusiva. Già nel 1980, per il lancio di Canale 5, vennero acquisiti dai network americani ABC, CBS e NBC circa 6.000 ore di cinema e serie tv di grande successo, tra le quali Dallas, ed eventi sportivi. Inoltre in quegli stessi anni approdarono alle reti commerciali, lasciando la RAI, alcuni dei più noti volti e autori televisivi di allora, primi fra tutti Mike Bongiorno, Corrado Mantoni, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Maurizio Costanzo, Gigi Sabani e successivamente molti altri. Nel corso degli anni ottanta le autoproduzioni aumentarono esponenzialmente, così come lidezione di format televisivi di successo (quiz, talk show e varietà) destinati a varie tipologie di pubblico, soprattutto giovane, trasmessi per anni: Attenti a noi due, Ok il prezzo è giusto, Superflash e Telemike, Drive In, Premiatissima, Risatissima, Il pranzo è servito, Deejay Television, Bim Bum Bam, Maurizio Costanzo Show, Buona Domenica, Il gioco delle coppie e molti altri. Il gruppo entrò in competizione con la Rai anche nel settore dellinformazione. Alcuni giornalisti di grido furono chiamati a condurre e nuovi programmi dinformazione delle reti del gruppo: Giorgio Bocca, Emilio Fede, Gianni Letta (già direttore de Il Tempo), Ambrogio Fogar (esploratore), Roberto Gervaso e Guglielmo Zucconi. In pochi anni le tre reti conquistarono un volume di ascolti solo di poco inferioriore alle emittenti statali, divenendo così un punto di riferimento alternativo dellofferta televisiva nazionale e richiamando altre celebrità della televisione nazionale come Pippo Baudo e Raffaella Carrà, poi tornati in RAI. Anni novanta[modifica | modifica sorgente] Nel 1991, grazie alla legge Mammì che consentì alle reti commerciali di trasmettere in diretta nazionale per favorire il pluralismo informativo, iniziò a produrre anche informazione giornalistica e telegiornali su ogni rete (prima con Studio Aperto, poi si aggiunsero Tg4 e Tg5 nellanno successivo) e a trasmettere in tempo reale programmi dintrattenimento (il primo fu Buona Domenica), eventi di cronaca, di costume e sportivi (calcio, Formula 1, ciclismo e Motomondiale); fino ad allora difatti tale servizio era concesso esclusivamente alla televisione di Stato. Con gli anni novanta le tre reti si affermarono definitivamente, raggiungendo un indice totale di ascolto pari alle tre reti statali, grazie alla grandissima varietà di programmi, allinformazione prodotta dal Tg5 diretto da Enrico Mentana e dalle altre due testate giornalistiche, infine alla consacrazione di una nuova generazione di conduttori di successo come Gerry Scotti, Fiorello, Ezio Greggio, Marco Columbro, Lorella Cuccarini, Alberto Castagna, Amadeus, Teo Teocoli, Enrico Papi, Simona Ventura e Maria De Filippi. Anni 2000[modifica | modifica sorgente] Dopo il 2000, con larrivo in Italia della prima edizione del programma Grande Fratello trasmesso su Canale 5 e di altri nuovi format televisivi di successo distribuiti su scala nazionale (reality show e talent show), si aggiunsero ai precedenti personaggi dello spettacolo altri nuovi volti per lo più femminili, divenuti famosissimi, quali Daria Bignardi, Barbara DUrso, Alessia Marcuzzi, Federica Panicucci, Paola Perego e Michelle Hunziker, dando corso a una fase di mantenimento della quota di ascolti raggiunta nel corso degli anni precedenti. Caratteristiche delle tre reti[modifica | modifica sorgente] Le tre reti, convertite in digitale terrestre nel 2003 e disponibili in libera visione anche in digitale satellitare dal 1997, hanno caratteristiche differenti: Canale 5 (diretta da Giancarlo Scheri) è la rete ammiraglia destinata al vasto pubblico delle famiglie con un indice di ascolto medio pari al 15%, Italia 1 (diretta da Luca Tiraboschi) offre una programmazione destinata maggiormente ai giovani realizzando circa il 6% degli ascolti, mentre Rete 4 (diretta da Giuseppe Feyles) trasmette programmi per un pubblico anziano tra cui anche sport, divulgazione scientifica e approfondimento giornalistico, attestandosi intorno a un valore del 5% di share. Il logo di Italia 1. La rete, rilevata nel 1982, è la rete giovane. Problemi legali[modifica | modifica sorgente] Le prime due reti ricevettero regolare e definitiva concessione a livello nazionale nel 1999, a distanza di nove anni dalla prima legge italiana organica di sistema per la disciplina del settore radiotelevisivo pubblico e privato, denominata Legge Mammì. Tale legge seguì ad un periodo, dal 1984 al 1989, nel quale lassenza di precise regolamentazioni e di leggi (vacatio legis) per un settore in fase di radicale cambiamento, portarono a una serie di provvedimenti transitori nel corso delle varie legislature. Già nel 1984, venne varato dal governo a guida socialista di Bettino Craxi il cosiddetto Decreto Berlusconi, convertito poi in legge nel 1985, finalizzato ad impedire interventi della magistratura atti a sospendere la diffusione simultanea in differenti aree regionali di programmi trasmessi da Canale 5, Italia 1, Rete 4 e altre emittenti private, già presenti a centinaia sul territorio, in attesa di una nuova legge per la regolamentazione radiotelevisiva. La legge fino allora vigente non prevedeva, ma nemmeno escludeva, la possibilità per i privati di interconnettere i propri ripetitori situati in regioni diverse in modo da poter trasmettere lo stesso programma in tutto il territorio nazionale. La sentenza n. 202 della Corte Costituzionale del 1976 cancellò il monopolio televisivo pubblico, ma solo in ambito locale, senza che nulla fosse poi stabilito dal Parlamento in ambito nazionale. La creazione di un gruppo di canali televisivi nazionali si rivelò di fatto in contrasto con la legge in vigore e con le sentenze della Corte che, già dal 1960 (n. 59/1960), mostrò il suo orientamento in materia. Un tema ripreso anche dal più seguente pronunciamento del 1981, dove veniva riaffermata la mancanza di costituzionalità nellipotesi di permettere ad un soggetto privato il controllo di una televisione nazionale, considerando questa possibilità, visti gli spazi limitati delle frequenze via etere a disposizione, come una lesione al diritto di libertà di manifestazione del proprio pensiero, garantito dallarticolo 21 della Costituzione. Difatti, dopo le denunce della RAI e dellassociazione delle emittenti locali (ANTI) avvenute nel 1982, le reti Fininvest vennero oscurate contemporaneamente a ottobre del 1984 per alcuni giorni in tre regioni dItalia, a seguito della disposizione dei pretori di Torino, Roma e Pescara, secondo i quali il sistema di interconnessione simultanea regionale a mezzo di videocassette violava ugualmente larticolo 195 del Codice Postale datato 1973, ovvero il monopolio sulla trasmissione nazionale da parte della tv pubblica. La diffusione dei programmi, tuttavia, avveniva con una minima differita tra ogni regione comprovando che ciascuna emittente locale trasmetteva autonomamente secondo le norme allora vigenti. A seguito di questo oscuramento avvennero in queste città manifestazioni popolari per richiedere limmediato ripristino delle reti Fininvest[22]. Questi episodi contribuirono a spingere il governo alla conversione in legge del Decreto Berlusconi che aprì la strada alla creazione di network televisivi privati anche in Italia, così come accadde in altri Paesi dellEuropa Occidentale negli stessi anni, seguendo il già avviato modello statunitense tra cui spiccavano ABC, CBS e NBC. La posizione di Rete 4 è stata differente per molti anni per via di una serie di altre vicende politico-giudiziarie (Lodo Retequattro). Una volta effettuata lacquisizione da parte di Fininvest nel 1984, lanno seguente venne avviata una trattiva per la cessione dellemittente allindustriale Callisto Tanzi, già operante nel settore televisivo. Ciò avvenne per presunti motivi politici collegati alla Democrazia Cristiana, allora partito di governo[23]. Sfumata loperazione, la Corte Costituzionale a distanza di tre anni, nel 1988, giudicò anticostituzionale la concessione di tre reti analogiche nazionali ad un unico soggetto privato, nuovamente in violazione dellarticolo 21 della Costituzione Italiana. Al contrario di quanto espresso dalla Corte, nel 1990 la rete ottenne ugualmente la concessione a trasmettere sul territorio nazionale ai sensi della Legge Mammì appena varata dal governo guidato da Giulio Andreotti. Nel 1994, con una nuova sentenza, la Corte sancì lincostituzionalità della legge e così, nel 1995, pochi mesi dopo lingresso in politica di Silvio Berlusconi, venne promosso un referendum popolare per labrogazione delle norme che consentivano la concentrazione di tre reti televisive a un unico soggetto privato (legge Mammì); lesito negativo della votazione legittimò il mantenimento dellassetto esistente ponendo apparentemente fine alle controversie. Nel 1997 la situazione mutò nuovamente: con lapprovazione della Legge Maccanico, durante il governo di centro-sinistra guidato da Romano Prodi, venne vietato ad uno stesso soggetto di essere titolare di concessioni o autorizzazioni che consentissero di irradiare più del 20% delle reti televisive analogiche in ambito nazionale, quindi esclusivamente a Mediaset, unico caso esistente in Italia. La legge stabilì inoltre che le reti eccedenti, quindi Rete 4, avrebbero potuto continuare a trasmettere anche dopo il nuovo limite fissato per il 1998, a patto che fossero affiancate alle trasmissioni analogiche quelle con segnale digitale (intese allora come cavo e satellite, ancora poco diffuse), per poi permettere un passaggio più graduale e definitivo verso queste ultime. Ciò sarebbe avvenuto solo quando lAutorità per le Garanzie nelle Comunicazioni avesse accertato che in Italia la diffusione di antenne paraboliche per la ricezione del segnale satellitare fosse congrua; termine, questultimo, che non esprimendo una quantità, fu lasciato alla discrezione della stessa Autorità e mai più definita. Caso Europa 7[modifica | modifica sorgente] Il logo di Rete 4; la rete, acquisita nel 1984, è la rete dellinformazione e dellapprofondimento. Nel luglio 1999, sulla base della legge e della graduatoria approvata dalla Commissione e differenza delle reti Fininvest Canale 5 e Italia 1, a Rete 4 non fu rilasciata la concessione nazionale analogica, seppure già attiva da oltre sedici anni; la licenza invece venne accordata a Europa 7, una nuova emittente non ancora attiva e in fase di avviamento. Per via di unautorizzazione ministeriale, approvata dal governo di centro-sinistra in carica guidato da Massimo DAlema, la situazione restò tuttavia ancora immutata e Rete 4 poté continuare regolarmente le proprie trasmissioni in analogico. Nel 2002 una nuova sentenza della Consulta confermò la violazione della legge in atto fissando il termine ultimo della diffusione del segnale al termine del 2003, ma a dicembre di quellanno il nuovo governo di centro-destra con a capo Silvio Berlusconi approvò un nuovo decreto legge per permettere di progarne la diffusione analogica; contemporaneamente le tre reti iniziarono ad essere trasmesse anche in digitale terrestre, una nuova tecnologia di trasmissione che nel corso di alcuni anni avrebbe sostituito progressivamente il sistema analogico, secondo le indicazioni dellUnione Europea. Con la definizione della successiva Legge Gasparri nel 2004 per il riordino del sistema radiotelevisivo, fu definitivamente svincolata la diffusione di Rete 4 in via analogica terrestre, in trasmissione simultanea digitale terrestre (simulcast), sino al passaggio definitivo in sola tecnica digitale (switch off), fissato dal precedente governo di centro-sinistra entro la fine del 2006 (poi prorogato al 31 dicembre 2012, seguendo la direttiva dellUE), seppure in contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale. La Legge Gasparri venne tuttavia contestata nel luglio 2007 dallUnione Europea avviando una procedura dinfrazione e sollecitando il governo italiano a modificarla in più punti; difatti secondo la Corte di giustizia dellUnione Europea, il regime italiano di assegnazione delle frequenze per le attività di trasmissione radiotelevisiva venne decretato contrario al diritto comunitario. Allo stesso tempo, rispettando il programma ministeriale di switch-over su base regionale, iniziò il passaggio a diffusione esclusivamente in digitale di Rete 4 (così come per Rai 2), ad oggi ancora in atto. Il Consiglio di Stato, nel 2008, confermò come lecita la momentanea attività di diffusione televisiva dellemittente in ambito analogico (la diffusione in digitale non è mai stata in discussione) ma, allo stesso tempo, richiamò esplicitamente il ministero a rideterminarsi motivatamente sullistanza di Europa 7 intesa allattribuzione delle frequenze, sulla base della sentenza europea. Alle fine del 2008 il ministero attribuì definitivamente le frequenze a Europa 7 e agli inizi dellanno successivo il Consiglio di Stato accordò un risarcimento economico allemittente superiore al milione di euro. A seguito della delibera dellAgcom sulle nuove frequenze digitali disponibili, la procedura dinfrazione aperta dallUnione Europea contro la legge Gasparri è stata quindi sospesa nel 2009. Distribuzione del segnale e servizi interattivi[modifica | modifica sorgente] Le tre reti dispongono dal 1997 di un servizio teletext, chiamato Mediavideo, in cui sono disponibili contenuti testuali di informazione, sport, economia, televisione e servizi per non udenti (sottotitoli). Lintera rete di trasporto per la diffusione del segnale dei canali analogici e digitali terrestri, nonché dei semi-lavorati, è pertinenza esclusiva di R.T.I. attraverso la controllata Elettronica Industriale, società di proprietà di Adriano Galliani dal 1975 e poi ceduta interamente al Gruppo Mediaset nel 1996 con sede centrale a Lissone (Monza e Brianza) e presieduta da Franco Ricci. Con essa, grazie ad uninfrastruttura di circa 1.700 torri tecnologiche e circa 15 sedi operative, viene garantita la copertura di tutta la popolazione italiana. In ambito televisivo digitale terrestre, Elettronica Industriale è pertanto il maggior operatore di rete nazionale. Dal 4 luglio 2012, con la fine degli switch-off tutte le reti Mediaset come così anche le altre reti italiane sono visibili tramite digitale terrestre. Il digitale terrestre: i canali tematici, la pay-tv Premium, lalta definizione 3D[modifica | modifica sorgente] Switch-off[modifica | modifica sorgente] In vista del progressivo switch-off televisivo nazionale stabilito dalla legge italiana e dalla direttiva dellUnione Europea entro il termine dellanno 2012, Mediaset, attraverso R.T.I., è di fatto lazienda televisiva che più ha investito in Italia sulla tecnologia digitale terrestre (DTT o DVB-T) e fa parte dal 2004, insieme ai principali gruppi televisivi, dellassociazione nazionale DGTVi. Dal 2008 detiene il 48% di Tivù, società creata insieme a RAI (48%) e Telecom Italia Media (4%) per sviluppare la diffusione della tv digitale terrestre in Italia. Per ricevere i canali digitali terrestri è sufficiente disporre di televisori con sintonizzatore DTT incorporato o collegare al televisore che già si possiede un ricevitore DTT (set-top box o decoder). Trasmissione in Digitale Terrestre[modifica | modifica sorgente] Il primo logo creato per il lancio di Mediashopping (2004), la rete dedicata alle televendite. Dal 1º dicembre 2003 trasmette su piattaforma Tivù tutti i propri canali, a partire dalle reti generaliste Canale 5 (LCN 5), Italia 1 (LCN 6) e Rete 4 (LCN 4), su tutto territorio italiano mediante tale tecnologia attraverso i MUX di proprietà Mediaset 1, Mediaset 2, Mediaset 4, Mediaset 5, Mediaset 6, oltre allausilio di MUX terzi, quali Dfree, LEspresso 1 e TIMB 1. I possessori di set-top box o televisore con tecnologia MHP (Multimedia Home Platform) possono inoltre fruire gratuitamente di tutte le funzionalità interattive incluse nel segnale dellemittente (TV interattiva): portali di rete, EPG, approfondimenti sui programmi, servizi di pubblica utilità, pubblicità interattiva. I MUX Mediaset 1 e 2, che ad oggi offrono in assoluto la maggiore copertura della popolazione italiana tra quelli esistenti, ospitano alcuni canali appartenenti ad altri editori nazionali: Coming Soon Television e Class News msnbc. Con lavvio del digitale terrestre in Italia, Mediaset acquisì nel 2005 Home Shopping Europe rilanciandolo lanno successivo, sotto la direzione di Rodrigo Cipriani, come Mediashopping (LCN 121, anche se avrebbe dovuto giocarsi un numero tra i primi 9 canali nazionali essendo, di fatto, erede delle attività di Retemia, dalla quale il gruppo Hot/Sbs/Kirch lacquisì nel 2000), un canale dedicato alle televendite e visibile anche via satellite e su web-tv, edito dalla società di vendite a distanza Media Shopping, controllata al 100% e presieduta da Niccolò Querci. In seguito creò nel 2004, insieme a Time Warner, la società Boing, controllata al 51% ed editrice di un canale omonimo (LCN 40) dedicato a bambini e ragazzi, diretto da Silvio Carini. Boing, la rete gratuita per i più giovani. Nel corso 2007 si aggiunse Iris (LCN 22), un terzo canale gratuito di cinema, musica, teatro e documentari, diretto da Miriam Pisani. Nel 2010, a completare lofferta di canali gratuiti esistente, sono nati La 5 (LCN 30), dedicato al pubblico femminile, e Mediaset Extra (LCN 34), dedicato alla riproposizione dei programmi di successo. Entrambi i canali sono diretti da Massimo Donelli. Sempre nello stesso anno è iniziata la diffusione del canale dedicato alla riproposizione di tutti i telegiornali Mediaset, TG Mediaset[24] (LCN 51). Nel 2011 inizia a trasmettere For you (LCN 39). Da luglio 2011 inizia a trasmettere Italia 2 (LCN 35) diretto da Luca Tiraboschi. Mediaset Premium[modifica | modifica sorgente] Mediante questa nuova tecnologia di trasmissione, Mediaset decise nel 2005 di diversificare la propria offerta televisiva, fino ad allora esclusivamente gratuita, lanciando un innovativo servizio pay per view fruibile con tessera (smart card Nagravision) ricaricabile, ai tempi lunico in Europa su digitale terrestre. Dopo aver mosso i primi passi nel settore della pay-tv già nel 1990, ancora come Fininvest e in società con altri editori, con la creazione della prima piattaforma analogica terrestre a pagamento italiana denominata Tele+, diede quindi vita quindici anni più tardi ad una piattaforma di proprietà esclusiva denominata Mediaset Premium, con unofferta di servizi televisivi dedicata inizialmente al calcio in diretta, ai film in prima tv, ai reality show e alle opere teatrali, disponibile sia per utenti privati che per locali pubblici. Nel 2008 modificò sensibilmente il modello di business della piattaforma a pagamento, realizzando un vero e proprio sistema pay-tv con abbonamento mensile prepagato, per poi attivare da luglio dello stesso anno lopzione bimestrale, semestrale e annuale in addebito diretto su conto corrente bancario o carta di credito (Easy Pay). Lofferta di Mediaset Premium venne difatti ampliata con il pacchetto Premium Gallery, ovvero tre canali a pagamento, in esclusiva sul DTT, dai nomi Joi (LCN 321, 324), Mya (LCN 322, 325) e Steel (questultimo in collaborazione con NBC Universal, LCN 323, 326), dedicati al cinema, alle serie tv e ad altri programmi dintrattenimento di qualità e alle prime visioni. Questi canali offrono la cosiddetta versione +1, dove la programmazione è ritardata di unora rispetto ai primi tre canali. Sempre nello stesso anno si aggiunse allofferta di Premium Gallery la distribuzione del principale canale della Disney, Disney Channel (LCN 350, 351), anchesso dotato di versione +1. Un canale sportivo dedicato al calcio 24 ore su 24, Premium Calcio 24 (lanno successivo rinominato Premium Calcio) (LCN 370), diede vita a un secondo pacchetto, Premium Calcio, costituito da sei canali di dedicati agli incontri calcistici in diretta e in differita (LCN da 371 a 376) già attivi e acquistabili anche in modalità pay per view. Lofferta dei canali calcio si concentra sulle partite del campionato italiano di Serie A, della UEFA Champions League e Europa League (questultima in esclusiva). Il logo di Hiro, il canale a pagamento per ragazzi, lanciato nel 2008, nel pacchetto Premium Fantasy. Alla fine del 2008 entrarono a far parte di Premium altri tre canali: Disney Junior del gruppo Disney (LCN 352), Cartoon Network del gruppo Time Warner (LCN 353) e Hiro (LCN 354), che insieme a Disney Channel costituirono un terzo pacchetto: Premium Fantasy. Ad aprile 2009 venne lanciato il servizio pay per view dedicato al Motomondiale in esclusiva (attivo per tutta la durata del campionato del mondo), Premium MotoGP (LCN 341), e da maggio il pacchetto Gallery fu arricchito con due nuovi canali destinati al cinema: uno di proprietà, Premium Cinema (LCN 311), e la distribuzione in esclusiva del canale della NBC Universal, Studio Universal (LCN 314). A novembre iniziarono le trasmissioni altri due canali di proprietà a programmazione cinematografica: Premium Cinema Emotion (LCN 312) e Premium Cinema Energy (LCN 313). Per le edizioni del reality Grande Fratello, furono attivati in passato uno o più canali Extra dedicati allevento 24 ore su 24. In aggiunta, nel corso del 2009, venne attivato temporaneamente anche un canale dedicato al reality La fattoria, denominato Premium La Fattoria per tutta la durata del programma. Nellautunno dello stesso anno è stato riavviato il canale Extra 2 (LCN 332) per la nona edizione del talent show Amici sino al termine della produzione, così come per il canale Extra 1 (LCN 331) dedicato alla decima edizione di Grande Fratello. Entrambi i programmi, dalla stagione 2009-2010, sono divenuti unesclusiva di Mediaset Premium, allinterno di un nuovo pacchetto denominato Premium Reality. Alla fine del 2009 è stato lanciato il primo servizio video on demand su digitale terrestre, denominato Premium-on-Demand HD, fruibile esclusivamente mediante il set-top box omonimo in commercio. Attraverso questo servizio, già incluso nellabbonamento a Premium Gallery, è possibile accedere a una library in costante aggiornamento di circa 50 film a settimana di cui alcuni in HD e 3D, visionabili in qualsiasi momento. Nel corso del 2010 doveva essere lanciato un nuovo canale all news 24 ore su 24[25], ma il suo avvio è stato rimandato al 2011.
Posted on: Mon, 11 Nov 2013 16:55:16 +0000

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