Salvatore Neri ANCORA VOGLIA DI SPERARE...POLITICA,POLITICI E - TopicsExpress



          

Salvatore Neri ANCORA VOGLIA DI SPERARE...POLITICA,POLITICI E GIOVANI ! La parola “ impegno politico” può far parte oggi del vocabolario giovanile? Gli uomini di potere in Italia occorre che scommettano di più sui giovani. Lo spazio per i giovani qual’è, quant’è? Spesso si riscontrano, condiscendenza, parole di incoraggiamento, perfino di elogio nei confronti delle nuove generazioni che si impegnano in politica, ma nei fatti poi, è molto difficile che si pensino come nuova classe dirigente. Qualche giorno fa mi capitò di leggere delle testimonianze di alcuni giovani, in cui si avvertiva una gran voglia di rinnovamento, ma soprattutto un bisogno radicale di “pulizia morale”, quasi che la politica per entrare a far parte del vocabolario dei ragazzi e della loro vita debba essere rifondata completamente. Oggi più che mai è necessario uno spirito di sinergia: noi giovani riteniamo che non tutto sia da buttare e che sia necessario attingere anche alle migliori esperienze del passato, ma per migliorare una condizione politica che si è fatta sempre più stagnante e pericolosa, occorre sinergia tra “nuovo e vecchio”. Si ha il dovere morale di considerare chi si scommette per la prima volta per il proprio Paese, per accrescerne le potenzialità positive e per toglierne tutto il fardello di vizi e limiti antichi. La sinergia di cui parlo comporta un lavoro di collaborazione tra le generazioni, anche con conflitti forti ma intellettualmente onesti. Per chi coltiva l’onestà intellettuale è più semplice lavorare correttamente: il termine politica deve avere ancora un senso,è ora di smettere di vivere cercando di accontentare sempre tutti, scontentando la propria mente. Ci sarà chi ricorda che, ad esempio negli anni Novanta, sembrava che sarebbero state le donne a cambiare la “fisionomia incancrenita” delle Istituzioni. Ogni partito ebbe la sua compagine di genere su cui investire. Bene! Non avvenne nessuna rivoluzione, soprattutto se si considera che la politica femminile ha assunto i connotati del “metodo casting”, con risultati più che deludenti. Questo esempio deve far riflettere. Così come la forza delle donne in politica è stata depotenziata dalla presenza forte ed invadente del sesso maschile anche le energie dei giovani potrebbero seguire la stessa sorte. Da chi vengono scelti questi giovani? Chi li coinvolge? E’ necessario creare dei momenti di formazione molto forti, affinché “il vecchio” possa insegnare al “ nuovo” tutto ciò che occorre per un maturo e consapevole inserimento politico. Ci sono tante risorse valide e competenti ma bisogna che vengano affiancate lungo il percorso. Mi rendo conto che non esista un manuale che possa guidare alle scelte giuste, un tempo c’erano i c.d. movimenti giovanili, a cui era affidato il non facile compito di selezionare giovani meritevoli di essere lanciati nell’arena nazionale; ma questo oggi è stato svuotato di senso, e lo scenario che ci troviamo davanti è che tutti invocano i giovani ma nessuno sa bene come selezionarli. Forse, per rendere più credibile l’operazione, i “ vecchi” dovrebbero rinunciare ad essere i protagonisti della selezione dei nuovi giovani o quanto meno,come dicevo prima sarebbe opportuno affiancarli con fiducia ed ottimismo. La “ questione giovani” rischia di risultare l’ennesima farsa, se non ci si convince, oggi consapevoli più che mai, che si va avanti per capacità, anche senza ( ed giusto così !) lo spintone di chi è al vertice. La “mina vagante” di Beppe Grillo, che con il suo movimento 5 stelle cavalca l’onda della non appartenenza politica, ha guadagnato tutti questi consensi per il solo fatto di avere dato concretamente spazio ai giovani, non mandandoli allo sbaraglio, con “candidature kamikaze”, ma supportandoli concretamente ( v. elezioni di due Sindaci giovanissimi a Sarego e Parma). Il senso di totale libertà di poterla pensare come si vuole,avendo lo spazio che si vuole, è stata la novità vincente per i grillini. Questo ha fatto si, che centro destra e centro sinistra perdessero consenso, allargando l’elettorato di chi non sta né di qua né di là. Ma si badi bene, a mio avviso, sinistra e destra non hanno perso significato, né sono entrate in una crisi ideologica, ma semplicemente sono mal rappresentate dai rispettivi partiti! Questo dovrebbe far riflettere molti, perché se ci facciamo caso, i grillini attingono i voti trasversalmente, sia da destra che da sinistra, questo significa che ciò a cui ci si ribella non è alle “parti storiche della politica” ma ai partiti che dovrebbero rappresentarle. I partiti parlano di rinnovamento, ma oggi sembra pari a zero. Quale credibilità verso la gente? Quale ventata di rinnovamento? Molti di questi sono già pronti a candidare alle prossime elezioni regionali e comunali le persone di sempre! Mentre altri, responsabilmente, pare che sceglieranno tra “vecchie risorse” che hanno sempre dimostrato di voler e saper lavorare per il Paese e qualche nuova proposta. Un buon amministratore non deve necessariamente essere uomo o donna di un colore politico, ma di soddisfazione per la propria Regione e per la propria Città. Chi merita va supportato e premiato….anche se giovane!
Posted on: Fri, 13 Sep 2013 05:50:09 +0000

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